lunedì 28 ottobre 2013

Briciole di pane


Pezzetti di pelle che bruciano e si perdono come briciole di pane
terreno seminato dai miei conflitti da bilanciare
morti come chicchi di frumento
condizione inversa del passaggio tra la natura e il tempo.
Abbraccio i miei gomiti che diventano ginocchia
unisco i piedi e li copro con le mani
lascio la testa lentamente cadere
e non c’è nulla per cui valga la pena di pregare.
L’acqua non spegne l’incendio
dal camino esce il solito fumo
il cielo è grigio con macchie di rosso e il calice è vuoto.
Sono fedele alla mia virtù.
Sono fedele ai miei tradimenti.
Mi alzo e vado incontro allo specchio
e il riflesso non è mai lo stesso e non cambio vestito.
Lotto contro gli assalti di luci inattese
dai battiti di ciglio di un burrone
vedo il mare e le mie difese.
Nessun veliero in vista neanche dal cannocchiale
aspetto con inquietudine il temporale
per naufragare
per lasciarmi andare
perché il rumore non farà mai male
quanto la pioggia scrosciante di sale.

- Ehi tu!
- Dici a me?
- Sì te. Che cosa stai a raccontare?
- Di briciole di pane…
- La sai la differenza tra colombe e puttane?
- Non lo so, credo sia il colore delle piume.
- Ti sbagli, dipende sempre dal pane.


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