giovedì 28 marzo 2013

Ancora per caso

E sbucò così all’improvviso, per caso.
Il caso volle che si voltò. Era ancora lei. Disordinata e vaga. Spettinata e umida come un salice abbandonato. Aveva freddo e tremava. Gocciolava rugiada. Non c’era vento ma si dondolò come un’altalena e diventò bambina. Uscì dalla sua bocca un sibilo e del fumo del giorno prima, e si formò una nuvola bianca che le coprì il viso.
– Io sono questa roba! – disse
Mi alzai come per andarle incontro ma qualcosa mi fermò. Non ero pronto e non lo era neanche lei e la nuvola se la portò via.


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