mercoledì 31 ottobre 2012

Opinione


-Ma tu ce l’hai un’opinione?

-Non lo so… So solo che un’opinione è come una scimmietta attaccata ai coglioni. Quando dici un’opinione poi devi essere coerente, e diventa un principio, una convinzione che devi difendere a spada tratta, e ti cristallizzi su quella, e non ti smuovi, e litighi con amici, e non sopporti più la persona che ami, e tutto diventa insopportabile solo per un’opinione, quando basterebbe fermarsi prima… prima dell’opinione…

-Non dire niente non può essere la soluzione…

-Io non ho molto da dire, amico… io credo di essere qua per ascoltare…

 

martedì 30 ottobre 2012

Lei


È arrivata lei.
Ma non una lei qualunque… lei… proprio lei…
e ti chiedi: “come mai lei e non un’altra?”…
e attenzione… non quella lei che ti accontenti perché la vita ti ha dato lei e non un’altra…
ma lei… quella lei che invece è lei… perché è lei quella che vuoi…
e lei è qui e non da un’altra parte…
lei è qui…
e mi viene da pensare:” che cazzo ci fai qui?”…
perché lei ora ha deciso di essere qui… proprio qui… ora… lei…
Fa un sospiro… quel sospiro che esce dalle narici del naso quando espiri dopo che hai appena inspirato… lei… e sorride appena… lei… proprio lei… cazzo… respira… qui.
C’è una leggera brezza che la spettina e i suoi capelli le spazzolano il viso… lei… che con le mani, con un gesto delicato, li apre, come si aprono le tende al mattino quando entra il sole e ti svegli… e hai gli occhi piccoli per la luce… lei… proprio lei… che mi sveglia… e non ha nulla da dire… e sorride di un ghigno gentile… e abbassa il capo e guarda per terra… e le braccia sulle ginocchia…e prende una pietra… e poi un’altra e ci gioca… e senti il rumore delle pietre che giocano tra le sue mani… le mani di lei… quella lei e non un’altra… sembra che voglia dir qualcosa… lei… ma è solo un respiro dopo un’immersione… e torna… e torna a giocare con le pietre e a fare rumore… volge il suo viso verso di me… lei che ha aperto le tende…e mi guarda… e sorride ancora… ed io ne ho già abbastanza… ed espira ancora dalle narici del naso… e sorride ancora… e gioca… cazzo… lei gioca con le pietre e fa rumore… e mi guarda… lei... proprio lei e non un’altra… e mi prende le mani… e mi da le pietre… e mi chiude le mani… e mi guarda… lei… sorride… e si muovono anche le orecchie… perché lei sorride con le orecchie… ora che ha aperto le tende e ci ha fatto la coda… e tutto il collo… tutto quel collo… lei… proprio lei… tutto quel collo… che ci fa qui tutto quel collo… e le pietre mi pesano… e le faccio cadere… e le appoggio il naso sul collo…e lei non si muove… si muove la pelle... e cresce l’erba e i girasoli… un prato di girasoli… e lei… sposta il viso… e si scioglie i capelli…i suoi capelli… petali freschi che mi accarezzano la nuca… cade una foglia e lei mi bacia… cade una foglia e lei mi bacia… e un bambino… un bambino in lontananza scatta una foto.

sabato 27 ottobre 2012

La ragazza che sembrava bambina ma che in realtà non lo era... con i gatti tigrati

Era un pomeriggio d’autunno come tanti, un pomeriggio inoltrato, un pomeriggio di foglie per terra. C’era un vento diverso. Soffiava forte e non capivo la sua direzione. Era caldo ma anche freddo. In certi momenti era tiepido. Ti prendeva a schiaffi ma poi ti accarezzava… e ti prendeva a schiaffi… e ti accarezzava. Ero al mio solito posto, nella mia solita posizione… quella di aspettare qualcuno senza sapere chi fosse… È sempre bello aspettare qualcuno che non sai chi sia. Mangiai l’unghia dell’indice destro e la sputai con soddisfazione, come togliersi una spina conficcata nel cuore. Accesi una Merit lentamente e aspirai il fumo… e l’autunno… Vedevo gente in lontananza e bambini che correvano senza una destinazione, senza un motivo… Vidi una ragazza che sembrava bambina, ma che in realtà non lo era, camminare verso di me. Aveva un’andatura molto decisa e sciolta, sembrava uscita da un libro di fumetti, e a fianco aveva due gatti tigrati grigi che la completavano… proprio così… non ci fossero stati i gatti non ci sarebbe stata neanche lei. Aveva un basco irlandese in testa, un cappotto corto nero, una maglia a girocollo verde scuro, un pantalone di velluto beige e scarpe rosse, di un rosso vivo come il suo rossetto, così vivo che ad un certo punto mi sembrò che venissero incontro a me solo le sue labbra e i suoi piedi. Aveva un viso bianco, eccessivamente bianco, così bianco di luna. I suoi occhi erano marroni come le foglie, grandi e rotondi, perfettamente circolari, come se fossero disegnati da un compasso di una mano precisa. Il naso era perfetto che non si poteva descrivere, perché ci stava giusto giusto in quel viso. Più si avvicinava e più mi ricordava alcuni quadri di ragazzi cinesi underground di Pechino, che dipingevano ragazze con quel viso bianco eccessivo con la sigaretta accesa in bocca, e le labbra di un rossetto vivo... troppo vivo... lei fumava mentre veniva verso di me, e i suoi occhi non erano a mandorla ma rotondi… troppo rotondi e troppo marroni di foglie d’autunno… Non era molto alta ma non si notava… ero perso nella luce dei suoi colori. Si sedette accanto a me e si accese un’altra sigaretta. I gatti si sedettero anche loro ai suoi piedi. Mi venne in mente Cleopatra, ma poi mi accorsi che era una cazzata. Fumava con naturalezza e non mi guardava… e i gatti fermi come guardie. Passò un uomo con un doberman al guinzaglio, era un po’ irrequieto… il cane… I gatti lo videro e non fecero nulla… lo guardarono… lo guardarono così intensamente che il doberman girò lo sguardo e si quietò… e i gatti sorrisero sornioni e fecero un gesto con la testa come di assenso. Che strano pomeriggio d’autunno inoltrato, pensai… e mi girai… e dissi qualcosa alla ragazza che sembrava bambina, ma che in realtà non lo era:
-Ciao.
-Lo sai perché sono qui.
-Non credo… forse…
-Empatia… siamo in empatia…
-Cioè?
-Collegamento mentale…
-E quindi?
-Niente… sono solo venuta a dirtelo… ora vado.
-Dove vai?
-Lo sai dove sto andando…
E si alzò di scatto e spense la sigaretta con la sua scarpetta rossa, la destra, col tacco basso… e anche i gatti si mossero con lei e si allontanò… dopo quindici passi, perché li contai, si fermò e i gatti fecero lo stesso… e si accese un’altra sigaretta… non si girò ma era come se lo avesse fatto… e riprese a camminare… e i gatti fecero lo stesso come se fossero attaccati a lei con un guinzaglio invisibile… e si allontanò così tanto che scomparve tra le querce del parco di quella grande città.
-Ma dove cazzo va? – dissi ad alta voce.
E gli uccelli si staccarono in volo ed io li guardai come si guarda il vuoto.


Omicidio

-Ehi! Cos'hai?
-Niente.
-Come niente! C'hai una faccia...
-Guarda lì...
-Dove?
-Lì...
-Cosa?
-Hanno ucciso due panchine!

Ama

-Ciao.
-Ciao.
-Cosa sei?
-Un angelo ambrato.
-E chi sei?
-Ama
-Ti stavo aspettando... cazzo!
 

venerdì 26 ottobre 2012

La venditrice di fuffa 3


-Ha visto la venditrice di fuffa?

-Era qua dieci minuti fa.

-Miseria! Mi sfugge sempre. Volevo comprare un’inutile enciclopedia “Le fonti del sapere” del ’73.

-Ottimo anno, tra l’altro…

-Lei dice?

-Sì!

-Perché?

-Non mi ricorda niente!

giovedì 25 ottobre 2012

Vigile urbano

Un giorno come altri, successe un evento reale,così reale che la fantasia prese il sopravvento. Un vigile urbano si avvicinò ad un ragazzo, che non era più tanto un ragazzo e chiese:
-Scusi!
-Dica!
-Perché fotografa questa panchina?
-Perché...
sono un venditore di incipit.
-Un venditore de che?
-Incipit!
-E in cosa consiste questa vendita di…
-Incipit!
-Eh… quella roba lì.
-Guardi lei mi da una data e un’ora ed io le formulo un incipit. Deve sapere che ogni minuto cambia... l’incipit... deve essere molto preciso, perché io sono una persona precisa. Il costo è di dieci euro a parola più le punteggiature.
Il vigile rimase sbigottito per qualche secondo, poi chiese ancora:
-È sicuro di stare bene?
-Mai stato meglio in vita mia.
-La tengo d’occhio – disse allontanandosi.

wu-wei


-Mi spieghi perché te ne stai sempre su sta cazzo di panchina, di questo parco, di questa cazzo di città?

-Io sono nella posizione dell'attesa, nella correzione della mia persona, nella ricerca appropriata della mia posizione.

-Che razza di roba è?

-Boh! Si dice wu-wei…L’ho letto da qualche parte… il TAO… sta roba lì.

-E a che punto sei?

-All’inizio.

 

Nascondino

- Mi scusi.
- Dica.
- E' qui che si gioca a nascondino?
- Non credo, perché?
- Niente, vorrei liberare tutti!
- Tutti chi?
 

lunedì 22 ottobre 2012

Sai una cosa?


-Sai un cosa?

-Cosa?

-C’è troppo populismo oggi in questo paese.

-Bè… c’è populismo e populismo.

-Sì, certo, ma anche un eccesso di moralismo.

-Bè… c’è moralismo e moralismo.

-Sì, certo, ma anche troppo qualunquismo, non credi?

-Bè… c’è qualunquismo e qualunquismo.

.Sai una cosa?

-Cosa?

-È sempre molto bello fare una cazzo di conversazione con te.

Delegato sindacale


Senti questa…

-Dimmi!

-Ho fatto il delegato sindacale anni fa.

-Bene. Sarai stato mosso da grandi ideali, dal migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori, dalla difesa dei diritti…

-Niente di tutto questo!

-Scusa?

-Mi piaceva una ragazza, forse dell’organizzazione.

-Scusa?

-Un giorno un mio amico mi portò ad una riunione sindacale, non ero manco iscritto. Entrai in questo stabile e vidi lei. Non so se era un’impiegata o altro… era incantevole. Mi passò davanti e tutto rallentò...

-Non ti seguo…

-C’era sta riunione. Un signore stava parlando ed io l’ascoltavo appena. Ad un certo punto disse: “abbiamo la necessità di trovare un leader carismatico, un nuovo delegato sindacale”. Silenzio. Un silenzio di quelli dove nessuno osava tanto, dove nessuno era pronto a muovere un braccio… un respiro… un rumore. Mi misi a tossire e dissi:”lo faccio io”. Ci fu ulteriore silenzio... e poi sospiri di sollievo collettivi… e risuonò all’unisono un ”Cazzo… meno male!”. Venni eletto all’unanimità.

-Cioè, tu vorresti dirmi che hai fatto questa scelta per rivedere quella donna?

-Proprio così!

-E per quanti anni lo hai fatto… il delegato?

-Dieci anni.

-Dieci anni? E lei?

-Non lo so. Non l’ho mai più rivista!

domenica 21 ottobre 2012

Londra


-Che ora era?

-Le 20.47… circa.

-Perché eravamo lì?

-Non lo so… mi ci hai portato tu.

-Hai gli occhi trasparenti…

-Sfumavo…

-Lentamente…

-Lentamente…

-E sullo sfondo una città come tante…

-Devo andare.

-Ok! Portati via anche gli occhi.

giovedì 18 ottobre 2012

Radiohead 2

-Secondo te esistono gli extraterrestri?
-Sì
-E gli hai visti?
-No... ma gli ascolto sovente...

Jogging

E ad un certo punto preciso del giorno, un ragazzo dalla faccia da jogging, con la tuta da jogging e le scarpe da jogging disse:
-Corre voce che…
-Ssssssssssssst
-Eh?
-Lascia correre…
 

martedì 16 ottobre 2012

La peste

-Cosa stai leggendo?
-La peste di Albert Camus
-Embè... di questi tempi... Dove sei arrivato?
-Ad un prete dal pulpito...
-Leggi... leggi...
-La peste entra da voi, si siede nella vostra camera e aspetta il vostro ritorno.
-Embè... di questi tempi...
 

lunedì 15 ottobre 2012

La venditrice di fuffa 2

-Ou!
-Eh!
-Hai mica visto la venditrice di fuffa?
-No! E' da qualche giorno che non si vede... perché?
-Niente. Vorrei comprare qualcosa che non mi serve!

Visioni

-Hai visioni?
-Sì... Tutti i giorni...
-E dimmi che tipo di visioni hai?
-Mah... una panchina... un parco... una città!
-Ahahahahahahaha... sempre che mi prendi per il culo... Eh?... sempre... eh?... per il... eh?... ou?... eh?... No?
 

sabato 13 ottobre 2012

Incipit



-Come si dice già?
-Cosa?
-Ma di quello lì?
-Quello chi?
-Ma quello che vende quella roba là?
-Vende?
-E' una parola difficile...
-Incipit.
-Ecco bravo! Quella roba lì. Lo ha mica visto?
 

venerdì 12 ottobre 2012

David Gilmour, Thom Yorke, Lucio Battisti.


-Sai una cosa?
-Cosa?
-Secondo me David Gilmour, Thom Yorke e Lucio Battisti sono la stessa persona.
-Ahahahahahahaha ma che cazzo dici! Non c'è un nesso!
-Sempre sta cazzo di cosa che ci debba essere un nesso.
-Fammi almeno un esempio.
-Comfortably numb. Creep. Ancora tu.
-Ahahahahahahahaha! Ma vaffanculo.
E rimasero in silenzio giusto il tempo esatto per ascoltare mentalmente le tre canzoni sopra citate.
-Sai una cosa?
-Cosa?
-Niente!
 

mercoledì 10 ottobre 2012

ho amato una donna


Ho amato una donna così tanto che pensavo di finire in un’altra galassia con il cervello e con il cuore. Lei era entusiasta delle mie parole, delle mie poesie, delle mie carezze. Facevamo l’amore ovunque, perché ovunque era il posto migliore per farlo. Un giorno lei cominciò ad essere insofferente: voleva combattere. Ogni occasione era buona per tirare fuori la pistola e ferirmi. Volevo che lei fosse libera: di lasciarmi, di tradirmi. Tutta questa libertà non la sopportava. A volte pensavo che mi dicesse che lei voleva essere un po’ prigioniera, come tutte le donne verso l’uomo. Dura così da migliaia di anni… ma io non la legavo a me. Volevo che fosse una puledra bianca che corresse libera su una spiaggia deserta. Un giorno arrivò a casa e mi sparò al cuore e mi uccise. Poi se ne andò con un altro uomo. Che dovevo fare? Io non faccio la guerra con chi amo. Io l’ho solo amata. Poi passò molto tempo… ed io sono sempre lo stesso, in pace.

 

Funghi


-Mi racconti una storia?

-C’era una volta, o forse molto tempo prima, una ragazza, forse una duchessa, forse una contessa, forse una principessa che andava tutte le mattine nel bosco a cercare funghi.

Il suo problema era che non li trovava mai.

Faceva sempre la stessa strada, perché c’era solo quella, e incontrava un sacco di gente che tornava con ceste piene di funghi che ridevano e parlavano da sole…

e ridevano e parlavano da sole.

Lei era timida e si vergognava a chiedere come facessero a trovare tutti quei funghi…

e ridevano e parlavano da sole.

Un giorno di pioggia, il primo dopo anni di sole, decise di addentrarsi nel bosco passando verso rovi, rami intrecciati e foglie secche. Si graffiò mani, gambe e anche il viso.

Si perse.

Aveva il fiatone e sanguinava…

e pianse.

Ad un tratto, nel pieno della sua disperazione, sentì:

-Pssssssss… Psssssssss… Ehi dico a te!

Lei si girò e vide tanti funghi, nell’insenatura di una pianta, che ridevano.

-ALLORA! Non ci raccogli… ahahahahahahahahahaha

Nessuno seppe se la ragazza, forse una duchessa, forse una contessa, forse una principessa raccolse i funghi, anzi nessuno seppe se la ragazza, forse una duchessa, forse una contessa, forse una principessa tornò a casa.

Una cosa fu certa. Nel paese circolava una voce, una voce insistente, e non si parlava d’altro, e sui giornali ci furono titoli in prima pagina.

I FUNGHI PARLANO E SE LA RIDONO.

(Il venditore di incipit)

Gesù


Un uomo per bene, con movenze per bene, di una famiglia bene, vestito come uno che va a messa tutte le domeniche, chiese:
- Ma lei ha una famiglia?
L’uomo seduto sulla ormai nota panchina, di quel ormai noto piccolo parco, di quella ormai nota città si voltò e lo guardò per due secondi esatti e disse:
- Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
- E chi è quel pazzo che ha detto questa cosa?
- Il miglior psicanalista mai esistito al mondo.
- Chi? Freud?
- Ma che Freud! Un tizio che si faceva chiamare Gesù Cristo.
E calò un silenzio di oltre duemila anni.

martedì 9 ottobre 2012

Scrittori famosi


Un gruppo di persone discorre su una panchina, di un piccolo parco, di una grande città.

-Hai sentito quello là che ha fatto quella cosa lì?

-Guarda, non ho parole…

-A me viene solo da vomitare…

-Io rabbrividisco…

-Non c’è più religione…

-Sarebbe da umiliare nella pubblica piazza…

-Di più… di più…

-Torturarlo…

-Ma non basta…

-Impalarlo!

-Uhm…

-Siamo alla deriva…

-E’ un mondo difficile…

-Uno schifo…

Da una panchina non lontana da lì.

-Scusate!

-Dice a noi?

-Sì, certo…

-Dica?

-Cortesemente… potreste spostarvi un po’ più in là… diciamo… un centinaio di kilometri! Grazie

-Maleducato.

-Ma non avete mai letto: Goethe, Nietzsche, Gibran?

-No

-E allora andate e leggetevi!

-Ma tu che ne sai, eh? Che ne sai? – dissero avvicinandosi in modo minaccioso

-Non lo so… ma citare scrittori famosi fa sempre la sua porca figura!

 

lunedì 8 ottobre 2012

La venditrice di fuffa


Era un giorno come un altro (Anche se un giorno non è detto che sia come un altro) nella panchina, del piccolo parco, di quella grande città. Quando un uomo calvo col pizzetto incontrò una bionda che sorrideva sempre, che sembrava uscita da un dipinto del Modigliani per via del collo magro e leggermente allungato, di quel sorriso da venditrice di qualcosa ma non si sa bene di cosa, nel senso che tu potevi andare da lei a comprare un fanale e te ne uscivi con l’acquisto di un’auto, che tra l’altro non ti serviva, e lo avresti poi dovuto giustificare alla moglie (sempre se hai una moglie a cui giustificare un acquisto di un’auto che non ti serviva), che alla fine ti diceva che in fondo una nuova macchina può sempre servire, dopo che ci era seduta sopra e l’aveva guidata per qualche kilometro intorno all’isolato, oppure una assicuratrice di polizze vita con clienti che non morivano mai e per questo pagavano profumatamente ( sempre se per pagare per non morire avesse un odore)

-Ciao

-Ciao

-Che fai nella vita?

-Il venditore di incipit

-Mai sentito

-E tu?

-La venditrice di fuffa

-Mai sentito.

E rimasero in silenzio tre minuti e quindici secondi a pensare che in fin dei conti in questo cazzo di mondo si può vendere di tutto.

-Chi sei?

-Non lo so

-Da dove vieni?

-Da un altro universo

-Perché sei qui adesso?

-Perché ci sei tu!

-Ah! E cosa posso fare per te?

-Dammi qualcosa di buono da bere, grazie!

-Ti faccio assaggiare un buon bicchiere di sole.

-Buono…

-Come lo trovi?

-Chiaro… Ne hai ancora?

-Sì

-Quanto sole si può bere?

-Un infinità!

 

 

domenica 7 ottobre 2012

Polla

-Ciao sono Polla.
-Ciao Polla.
-Ho un cane.
-Bello!
-E' intelligente da bestia!


venerdì 5 ottobre 2012

Il politico

-Che fa nella vita?
-Il politico.
-Ma chi glielo ha fatto fare?
-Non so fare altro.
 

L'economista

-Che fa nella vita?
-L'economista.
-Scusi... ma è un lavoro?
-Mi prende in giro?
-No! In cosa consiste?
-Faccio previsioni... percentuali...
-Ok... Lei dà i numeri.
-La smetta di fare lo spiritoso... o parliamo di cose serie o lasciamo perdere...
-Lasciamo perdere...
 

mercoledì 3 ottobre 2012

Cristallizzazione


-Sono preoccupato

-E quando mai

-Ma per te che cos’è la crisi?

-Un processo di cristallizzazione

-Cioè?

-Dovrebbe essere da liquido a solido, una trasformazione che indica diminuzione di entropia.

-Non ci ho capito molto sai!

-Guarda io l’ho letto da qualche parte…

-E quindi?

-Panta rei.

 

martedì 2 ottobre 2012

Sigaretta elettronica

Stamattina ero in giro, come al mio solito, a fare un cazzo (cosa che so fare molto bene) ho visto un negozio che vende sigarette elettroniche… e avevo voglia di dargli fuoco… al negozio... elettronicamente parlando. Premesso che il fumo di sigaretta non fa venire il cancro (Prendete per buono questa mia considerazione del cazzo), quello che trovo sconcertante è pensare di smettere di fumare con una cazzo di sigaretta elettronica. Allora, magari s’inventano la droga, che mentre ti fai il viaggetto, ti depura l’organismo, ti libera dai radicali liberi, e ti cura l’ernia iatale. Hanno inventato la birra analcolica, non oso pensare, che in un futuro prossimo,  possano fare qualcosa di terribile al vino (Cazzo! Il vino NO!), a questo punto per scopare usiamo una figa di plastica e spariamoci con una pistola a salve se vogliamo suicidarci. Fumerò la sigaretta elettronica quando farà la cenere elettronica dove rinascerà l'araba fenice elettronica.

Crocifisso


-Hai visto quello che hanno crocifisso il mese scorso in Messico?

-In Messico?

-Certo

-Uhmm…Un mese fa?

-Certo

-Ma non era successo più di duemila anni fa?

lunedì 1 ottobre 2012

Sono preoccupato II


-Sono preoccupato!

-Ancora?

-Ma certo! Tu te ne stai su questa cazzo di panchina, di questo piccolo cazzo di parco, di questa cazzo di città e fuori imperversa la corruzione, la mafia, i preti pedofili, la chiesa che non paga l’IMU, la violenza, l’inquinamento, il nucleare, i ghiacciai che si ritirano, la gente che non riesce ad arrivare alla fine del mese, i bambini che muoiono di fame e la televisione con questi programmi idioti nazional popolari che rincoglioniscono le persone con questi cazzo di quiz stupidi o fiction noiose o concorsi canori dove si piange per cazzate. Ma io ne ho le palle piene… tu resta pure qua a non fare un cazzo… tanto a te che te frega… te ne stai qua a fare quel cazzo di lavoro… il venditore… come cazzo si chiama?

-Incipit!

-Ecco quella roba lì. Bravo, ti faccio un applauso. Sei solo un nichilista, stai pure in questa nicchia di gente alternativa, che non ha un’opinione, che se ne sta a guardare pensando che tutto si risolva grazie agli altri, quelli che protestano, che ne hanno le palle piene di questo mondo corrotto, malato, inquinato, violento, schifoso, dove i potenti fanno quello che vogliono… è ora di muoversi… è ora di agire… Guardami! Guardami! AGIRE… mi capisci… A G  I R E

-Ascolta!

-Dimmi!

-Vuoi agire?

-Sì

-Levati dai coglioni!

 

Sono preoccupato


 

-Sono preoccupato!

-Ma dai!

-Scherza… Scherza… Ieri ho visto questi programmi in televisione dove si piange per un non nulla, ma come è possibile? … la gente non fa altro che riempirsi il cervello di queste buffonate nazional popolari… E poi è normale che ci siano politici corrotti, ladri, delinquenti in questo paese…

-Cosa ha fatto ieri la tua squadra del cuore?

-Grande vittoria. Gli abbiamo rotto il culo, avresti dovuto verderli… le merde… Non l’hanno mai vista… ‘sti coglioni… Dovevi vedere la faccia da pirla che avevano quello là e quell’altro… ‘Ste merde… gli abbiamo rotto il culo… ‘ ste merde…

E rimasero in silenzio 45 minuti, poi 15 minuti di intervallo e poi altri 45 minuti di ulteriore silenzio.

Sei sicura?

-Facciamo l’amore su questa panchina, di questo piccolo parco, di questa grande città?
-Sei sicura?
-Cosa?
-Di fare…
-Ma quando capirete vuoi uomini che noi donne non siamo mai sicure!
 

Gli altri

-Sono preoccupato...
-Di cosa?
-Degli altri!
-Gli altri chi?
-Ma di quelli che non la pensano come me!