-Eccolo che sta arrivando... dovrei fermarlo... ma che gli dico... oh, mio dio, il cuore... sto sudando... i capelli... come sono i miei capelli... eccolo...
lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Sparire
Lei era lì, seduta accanto a me, sulla sinistra. E si guardava i piedi, e aveva i gomiti sulle ginocchia e le mani sulle guance, e stava lì, accanto a me, sulla sinistra. Poi si voltò, senza un motivo, e mi sorrise, sapendo che già la guardavo da tempo. Aveva un sorriso bianco dove usciva del vento caldo, troppo caldo per essere inverno. La guardai come si guarda un sorriso, giusto quel tempo, né un minuto di più né un minuto di meno, il tempo giusto per un sorriso. Ed è proprio allo scadere del tempo che le chiesi questo:
-Che ne dici di sparire!
-Spariamo!
E facemmo fuoco.
-Che ne dici di sparire!
-Spariamo!
E facemmo fuoco.
sabato 29 dicembre 2012
Allora fanculo
-Tu lo sai che fra quattro mesi sei nella merda?
-E chi se ne frega!
-E che farai?
-Mangerò le ciliegie nel periodo delle ciliegie, mangerò le fragole nel periodo delle fragole e mangerò i cavoli nel periodo dei cavoli.
-Sono cavoli amari!
-Ma che ne sai! Scriverò quando ci sarà da scrivere, canterò quando ci sarà da cantare, danzerò quando ci sarà da danzare.
-Non ce la farai mai!
-E chi se ne frega! Farcela è un concetto mentale per i perdenti!
-Allora fanculo!
-Fanculo!
-E chi se ne frega!
-E che farai?
-Mangerò le ciliegie nel periodo delle ciliegie, mangerò le fragole nel periodo delle fragole e mangerò i cavoli nel periodo dei cavoli.
-Sono cavoli amari!
-Ma che ne sai! Scriverò quando ci sarà da scrivere, canterò quando ci sarà da cantare, danzerò quando ci sarà da danzare.
-Non ce la farai mai!
-E chi se ne frega! Farcela è un concetto mentale per i perdenti!
-Allora fanculo!
-Fanculo!
Postura
-Sai qual è il segreto?
-Cosa?
-La postura.
-La postura?
-Sì, riconoscere la leggerezza del corpo.
-La leggerezza del corpo?
-Trovare l'asse, il giusto respiro.
-Trovare l'asse?
-Che fai, ripeti?
-Non ci capisco un cazzo!
-Sentirsi come un lenzuolo... come un fantasma.
-Come un fantasma?
-Lo stai facendo di nuovo.
-Cosa?
-Ripetere.
-Non ti seguo.
-Essere come un ballerino.
-Ok. Ciao nè!
-Alza la testa e più sciolto.
-Va cagare va!
-Cosa?
-La postura.
-La postura?
-Sì, riconoscere la leggerezza del corpo.
-La leggerezza del corpo?
-Trovare l'asse, il giusto respiro.
-Trovare l'asse?
-Che fai, ripeti?
-Non ci capisco un cazzo!
-Sentirsi come un lenzuolo... come un fantasma.
-Come un fantasma?
-Lo stai facendo di nuovo.
-Cosa?
-Ripetere.
-Non ti seguo.
-Essere come un ballerino.
-Ok. Ciao nè!
-Alza la testa e più sciolto.
-Va cagare va!
venerdì 28 dicembre 2012
Ungaretti
Era natale...Un libro di poesie di Ungaretti...
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata...
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata...
E si addormentò prima ancora di finirla.
Ambizione
Messaggio di fine anno dal Presidente delle panchine nazionali:
Il mio incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
In un paese immobilizzato e cristallizzato come il nostro, l’unica possibilità è l’AMBIZIONE. Un paese senza AMBIZIONE è un paese destinato al fallimento perenne. Il problema vero è che nessun governante ne parla. C’è chi promette la luna da venti anni, c’è chi parla di spread e c’è chi parla di equità. Ma che cos’è l’equità? È un concetto astratto e a mio avviso obsoleto. L’uguaglianza vige solo davanti alla legge e alla salute. Nella vita l’equità è un alibi per i fancazzisti, per i disonesti, per gli approfittatori. L’uguaglianza produce assistenzialismo che è il portatore malato di immobilismo, prima individuale e poi collettivo. Pretendiamo PARI OPPORTUNITA’ e SOLIDARIETA’, hanno un suono migliore e più evoluto. Nella PARI OPPORTUNITA’ c’è la parola “OPPORTUNITA’” che non è opportunismo ma competizione. L’essere umano ha bisogno della competizione, certo con le regole, che però non devono essere un muro o una castrazione in nome di un’uguaglianza che non da spinta ma frena ogni tipo di entusiasmo. Prima si costruisce l’individuo, in quanto unico e irripetibile, poi si costruisce la società, e non viceversa. Il mondo si cambia dentro la nostra biologia, dentro al nostro pensiero se non si vuole avere paura. Non possiamo più dare l’OPPORTUNITA’ ai disonesti di premere i bottoni delle decisioni e della meritocrazia. Non rifuggiamo nella demagogia e nella lamentela, chi è onesto, chi è capace e chi è etico abbandoni i sensi di colpa e cominci ad essere responsabile, alimentando il coraggio dell’AMBIZIONE in nome dell’evoluzione, ripeto, prima individuale e poi collettiva. Gli esseri umani sono simili ma non uguali, all’interno di loro risiedono diversità costruttive dove far emergere il talento e non la mediocrità. Siate AMBIZIOSI, porca troia, e correte e allenatevi perché io correrò e vi fotterò se ne avrò più di voi, e quelli che rimarranno indietro perché non ce la faranno, attenderanno la fine della gara e non pretenderanno aiuti durante, e aspetteranno la prossima occasione.
Ma solo le OPPORTUNITA’ e la competizione creeranno la prossima occasione.
Abbiamo bisogno di occasioni non di equità.
Abbiamo bisogno del lavoro non del posto di lavoro.
Preferite giocarvi in prima persona la partita sapendo che si può perdere o preferite fare gli spettatori?
Il mio cazzo di incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
Il mio incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
In un paese immobilizzato e cristallizzato come il nostro, l’unica possibilità è l’AMBIZIONE. Un paese senza AMBIZIONE è un paese destinato al fallimento perenne. Il problema vero è che nessun governante ne parla. C’è chi promette la luna da venti anni, c’è chi parla di spread e c’è chi parla di equità. Ma che cos’è l’equità? È un concetto astratto e a mio avviso obsoleto. L’uguaglianza vige solo davanti alla legge e alla salute. Nella vita l’equità è un alibi per i fancazzisti, per i disonesti, per gli approfittatori. L’uguaglianza produce assistenzialismo che è il portatore malato di immobilismo, prima individuale e poi collettivo. Pretendiamo PARI OPPORTUNITA’ e SOLIDARIETA’, hanno un suono migliore e più evoluto. Nella PARI OPPORTUNITA’ c’è la parola “OPPORTUNITA’” che non è opportunismo ma competizione. L’essere umano ha bisogno della competizione, certo con le regole, che però non devono essere un muro o una castrazione in nome di un’uguaglianza che non da spinta ma frena ogni tipo di entusiasmo. Prima si costruisce l’individuo, in quanto unico e irripetibile, poi si costruisce la società, e non viceversa. Il mondo si cambia dentro la nostra biologia, dentro al nostro pensiero se non si vuole avere paura. Non possiamo più dare l’OPPORTUNITA’ ai disonesti di premere i bottoni delle decisioni e della meritocrazia. Non rifuggiamo nella demagogia e nella lamentela, chi è onesto, chi è capace e chi è etico abbandoni i sensi di colpa e cominci ad essere responsabile, alimentando il coraggio dell’AMBIZIONE in nome dell’evoluzione, ripeto, prima individuale e poi collettiva. Gli esseri umani sono simili ma non uguali, all’interno di loro risiedono diversità costruttive dove far emergere il talento e non la mediocrità. Siate AMBIZIOSI, porca troia, e correte e allenatevi perché io correrò e vi fotterò se ne avrò più di voi, e quelli che rimarranno indietro perché non ce la faranno, attenderanno la fine della gara e non pretenderanno aiuti durante, e aspetteranno la prossima occasione.
Ma solo le OPPORTUNITA’ e la competizione creeranno la prossima occasione.
Abbiamo bisogno di occasioni non di equità.
Abbiamo bisogno del lavoro non del posto di lavoro.
Preferite giocarvi in prima persona la partita sapendo che si può perdere o preferite fare gli spettatori?
Il mio cazzo di incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
lunedì 24 dicembre 2012
Coglione
-E alla fine sto inizio?
-Non lo so... Ragazzo... Ma non hai ancora capito che NON LO SO!... Sentirai due mani... cazzo... due mani che ti spingono... capisci! Cazzo! Due mani sulla schiena... e dovrai correre... correre come un matto... un... invasato... e urlare... cazzo... urlare e correre... a per di fiato... fino a quando non ti scoppiano le palle... l'intestino... i polmoni... il cervello... non ci devi vedere più un cazzo... capisci?... più un cazzo... fino a vomitare... e quando sei lì... in un posto che non sai... nel posto che hai raggiunto per caso... ecco mentre sei lì... ti appoggerai a qualcosa... e magari piangerai... e piangerai ancora... solo perché ti servirà per respirare... per recuperare... e sputerai... sputerai cazzo!... e sarai sempre solo all'inizio... e ti sentirai ancora spingere... e dovrai ancora correre... e correre... fino alla fine... senza fine... capisci?
-No!
-Allenati... coglione!
-Non lo so... Ragazzo... Ma non hai ancora capito che NON LO SO!... Sentirai due mani... cazzo... due mani che ti spingono... capisci! Cazzo! Due mani sulla schiena... e dovrai correre... correre come un matto... un... invasato... e urlare... cazzo... urlare e correre... a per di fiato... fino a quando non ti scoppiano le palle... l'intestino... i polmoni... il cervello... non ci devi vedere più un cazzo... capisci?... più un cazzo... fino a vomitare... e quando sei lì... in un posto che non sai... nel posto che hai raggiunto per caso... ecco mentre sei lì... ti appoggerai a qualcosa... e magari piangerai... e piangerai ancora... solo perché ti servirà per respirare... per recuperare... e sputerai... sputerai cazzo!... e sarai sempre solo all'inizio... e ti sentirai ancora spingere... e dovrai ancora correre... e correre... fino alla fine... senza fine... capisci?
-No!
-Allenati... coglione!
mercoledì 19 dicembre 2012
martedì 18 dicembre 2012
giovedì 13 dicembre 2012
Conti
Panchine che ascoltano, assorbono e poi rivelano…
-Conti alla mano…
-Non farmi i conti in tasca…
-I conti non tornano mai…
-E invece i conti tornano…
-Ma tu conti?
-In che senso?
-Come panchina…
-È questo che conta…
-Comunque…
-Comunque?
-I conti si fanno all’inizio!
-Casomai alla fine.
-No, no, all’inizio…
-E chi te lo ha detto?
-Un tizio che fa rima con inizio… ahahahahahahaha
-Certe panchine mi danno sui nervi…
-È da mettere in conto…
martedì 11 dicembre 2012
Già fatto
-Tutto ritorna…
-La terra gira su se stessa ed intorno al sole…
-Gira e rigira siamo sempre al punto di partenza…
-A me piace il punto di partenza…
-Lo so… lo so…
-Quello che non mi piace è partecipare sempre alla stessa
gara...
-Cioè?
-Il problema è eccesso di focalizzazione.
-Rimanere troppo concentrati su di una immagine o pensiero?
-Vedi, amico mio, la mente conscia non ha la minima idea di
cosa stia effettivamente accadendo.
-E quindi?
-Non lo so, ci casco pure io e cristallizzo.
-Come statue?
-Come statue… e gli uccelli ci cagano in testa.
-C’è una via di uscita?
-Forse…
-Ne hai una da proporre qui e adesso?
-Già fatto.
-Cosa?
-La via di uscita è “già fatto”.
lunedì 10 dicembre 2012
Spread
Panchine in lontananza.
-Cos'è lo spread?
-La differenza tra il prezzo più basso a cui un venditore è disposto a vendere un incipit e il prezzo più alto che un compratore è disposto ad offrire per quel incipit.
-Cos'è lo spread?
-La differenza tra il prezzo più basso a cui un venditore è disposto a vendere un incipit e il prezzo più alto che un compratore è disposto ad offrire per quel incipit.
domenica 9 dicembre 2012
La compagnia
-Sai una cosa?
-Cosa!
-Tu c’hai la faccia di uno che ascolta Battisti e i
Radiohead.
-C’hai beccato in pieno.
-Sei una delusione.
-Mi spiace.
-Battisti è uno che si è trovato a fare il cantante perché
era intonato e i Radiohead sono una boyband.
-Battisti non è mai stato intonato.
-Battisti interpreta, che vada a teatro, allora!
-I Radiohead sono musica in evoluzione che va oltre.
-E quale sarebbe il limite superato?
-L’inizio.
-E finiscila con l’inizio!
-È il mio lavoro.
-Sei vecchio.
-Infatti, a parlare con te so già di aver perso in partenza.
-Quando è stata l’ultima volta che hai fatto sesso?
-Ricordo solo che dopo ho ascoltato i Coldplay.
-E quindi?
-Quindi non lo so.
-Ed io avrei fatto tutta sta strada per venire qui…
-Da dove vieni?
-Dal Winsconsin.
-E dove si trova?
-Troppo lontano dalle tue visioni.
-Allora ci andrò un giorno.
-Ecco. Bravo. Vacci.
-Sarà un viaggio confortevole.
-Mi sono annoiata. Ora vado...ciao caro, cià.
-Cià.
E se ne andò.
-Che palle sto qua! – disse tra sé e sé
-Che ragazza! – disse tra sé e sé
venerdì 7 dicembre 2012
Salve
-Salve.
-Salve.
-Quanta neve!
-Eh già!
-Lei è?
-Io sono un killer! – e tirò fuori la pistola.
-Sa cosa disse Anton Cechov?
-Lo so! – e sparò.
-Salve.
-Salve.
E se ne andò.
domenica 2 dicembre 2012
Come al solito
Era lì, come al solito, nella solita panchina, del solito piccolo parco, della solita grande città. E come al solito, aspettava qualcuno o qualcosa. Credo aspettasse, come al solito si fa in questo periodo, quella cosa bianca che scende e riempie tutto di un unico colore. Era solo una questione di ore e lei sarebbe arrivata e lui l’avrebbe, come al solito, attesa. Alzò la testa e vide un’astronave, una grande astronave illuminata che atterrò lì davanti ai suoi occhi, e pensò che quella cosa non era solita, anzi era decisamente insolita. Scesero due piccoli omini verdi con le antenne sulla testa ed uno di loro aveva anche un piccolo cappello, un cappello da pescatore. Era molto insolito il loro modo di camminare perché molleggiavano e le loro antenne curiosamente flettevano avanti e indietro… molleggiavano e flettevano… molleggiavano e flettevano… era decisamente insolito, anche il cappello da pescatore su quella testa, con quelle antenne che flettevano e molleggiavano… troppo insolito…
-Mi scusi? – disse quello col cappello da pescatore.
-Dica.
-Lei cosa sta aspettando?
-Una cosa bianca.
-Come al solito. È una questione di ore.
-Cosa?
-La cosa bianca.
-Ah.
-Senta.
-Dica.
-Ha mica visto la venditrice di fuffa?
-No, perché?
-Quella maledetta…
-Che cosa vi ha fatto?
-Ci ha venduto dei cerchi nel grano… a noi!!! Dei cerchi nel grano… ma si rende conto? Se non fosse stato, come al solito, per questo deficiente… i cerchi nel grano… a noi!!!
-Ma capo!
-Stai zitto! E lei?
-Cosa?
-Lei cosa fa nella vita.
-Venditore di incipit.
-Venditore di che?
-Incipit.
-Mai sentito! Sono ombrelli?
-No. Inizi.
-Inizi di che?
-Inizi.
-Lo sapevo che dovevo portare il vocabolario marziano-terrestre… come al solito, mia moglie ha sempre ragione…
-Capo… capo… andiamo via di qua, questo è un pianeta strano – disse quello senza cappello da pescatore.
-Ok… ok… andiamo.
-Capo... Non compriamo... quella roba lì?
-Mmhm... non mi fido di quello...
Salutarono e si avviarono verso l’astronave… molleggiando e flettendo… molleggiando e flettendo… quando uno dei due, quello col cappello da pescatore si girò di scatto e disse:
-Torneremo!
-Ma capo, lei vorrebbe tornare?
-Si dice sempre, idiota. È un modo di dire per infondere timore ed avere rispetto, ma quando impari ad essere un marziano come si deve? Come al solito non capisci mai un cazzo! Sali va… Sali che oggi mi girano… come al solito.
E l’astronave volò via in un batter d’occhio. E lui rimase lì, come al solito in questo periodo, ad aspettare quella cosa bianca. Era solo una questione di ore… come al solito.
-Dica.
-Lei cosa sta aspettando?
-Una cosa bianca.
-Come al solito. È una questione di ore.
-Cosa?
-La cosa bianca.
-Ah.
-Senta.
-Dica.
-Ha mica visto la venditrice di fuffa?
-No, perché?
-Quella maledetta…
-Che cosa vi ha fatto?
-Ci ha venduto dei cerchi nel grano… a noi!!! Dei cerchi nel grano… ma si rende conto? Se non fosse stato, come al solito, per questo deficiente… i cerchi nel grano… a noi!!!
-Ma capo!
-Stai zitto! E lei?
-Cosa?
-Lei cosa fa nella vita.
-Venditore di incipit.
-Venditore di che?
-Incipit.
-Mai sentito! Sono ombrelli?
-No. Inizi.
-Inizi di che?
-Inizi.
-Lo sapevo che dovevo portare il vocabolario marziano-terrestre… come al solito, mia moglie ha sempre ragione…
-Capo… capo… andiamo via di qua, questo è un pianeta strano – disse quello senza cappello da pescatore.
-Ok… ok… andiamo.
-Capo... Non compriamo... quella roba lì?
-Mmhm... non mi fido di quello...
Salutarono e si avviarono verso l’astronave… molleggiando e flettendo… molleggiando e flettendo… quando uno dei due, quello col cappello da pescatore si girò di scatto e disse:
-Torneremo!
-Ma capo, lei vorrebbe tornare?
-Si dice sempre, idiota. È un modo di dire per infondere timore ed avere rispetto, ma quando impari ad essere un marziano come si deve? Come al solito non capisci mai un cazzo! Sali va… Sali che oggi mi girano… come al solito.
E l’astronave volò via in un batter d’occhio. E lui rimase lì, come al solito in questo periodo, ad aspettare quella cosa bianca. Era solo una questione di ore… come al solito.
Iscriviti a:
Post (Atom)