giovedì 31 gennaio 2013

Posta


Entro alla posta perché c’è sempre un prezzo da pagare. Mi guardo intorno e chiedo:

- Chi è l’ultimo?

Si gira lei occhi limpidi e disordinati.

- Io!

La guardo bene come quando mi guardo allo specchio.

- Bene.

Tocca a lei e va verso lo sportello… e le guardo il culo. Non chiedetemi il perché… succede…

però i miei occhi restano a fissare le sue gambe leggermente arcuate.

Ne rimango affascinato.

Sono le sue gambe, la mia attenzione.

Quel difetto che lei tende a coprire con gonna lunga come tenda.

Si gira e mi sorride come se sapesse…

- Sei sposata? – le dico

- Sì! Mi spiace!

Che bello quel “mi spiace”.

- Ok! Sarà per la prossima vita!

E ride. E ridono tutti anche le anziane signore.

Lei esce. Chiude la porta. E fa tre passi… poi torna!

- E dove ti trovo?

- Seduto su di una panchina, baby!

mercoledì 30 gennaio 2013

Dal macellaio

- Me incarta du etti de incipit?

- Aspetti Signò… Carloooooooo ‘ndo sta l’incipit?

- (In lontananza) Ch’hai detto?

- L’incipit?

Passarono trenta secondi.

- Prova a guardà ‘nd’ho messo la bresaola!

- Ma ce sta er salame Carloooooooo!

Passarono altri trenta secondi.

- A Fraaaa!

- Dime!

- L’incipit è ‘n pesce!

- A signò, qua se venne carne!

Bendato

- Come mai ti sei bendato?
- Sono stufo!
- Di cosa?
- Del mondo... non lo sento più...
E gli arrivò un ceffone... ben dato!

martedì 29 gennaio 2013

Maestro


- Maestro!

- Scusa?

- Sì! Tu sei diventato il mio maestro di vita.

- E sentiamo… cos’hai imparato da me?

- Eh?

E rimase a bocca aperta per otto minuti e due secondi.

- Mah… non saprei… non mi viene nulla…

- Sei mio discepolo…

- Davvero?

- No!

lunedì 28 gennaio 2013

Cosa ti passa per la mente

- Non per essere indiscreto, mi dici cosa ti passa per la mente?
- Tutto... credo...
 

sabato 26 gennaio 2013

Sacco


- C’è un sacco di gente…

- Il sacco?

- Cosa?

- Il sacco… dov’è?

infinito

- Cos'è l'infinito?
- L'inizio!
- E cosa te lo fa pensare?
- Niente! Iniziano tutte e due con "IN"
- Che stupidaggine!
- Infatti!
 

giovedì 24 gennaio 2013

L'esatto opposto

-Ascolta! Ne uscirò?
-Guarda, nel momento che ti poni la domanda hai risolto!
-Non sarai mica un ottimista cronico?
-No, anzi, se mi rifai la domanda adesso ti potrei dire l'esatto opposto!
 

lunedì 21 gennaio 2013

Questione di tempi


-È tutta una questioni di tempi…

E rimasero muti… una questione di tempo…

-Vedi… sta qua arriva e si siede accanto…

-Sta qua chi?

-Una…

-Capisco…

-Comunque io le chiedo una sigaretta… e lei non fuma… e mi mette un braccio attorno al collo… così… ed io manco la conosco… un braccio al collo e manco la conosco… capisci?

-No!

-Ma perché mi mette il braccio…

-Attorno al collo…

-Eh… perché?

-Che ne so io!

-Infatti… ma noi che ne sappiamo di queste qua che mettono le loro braccia al collo… che ne sappiamo!

-Stai bene, ragazzo!

-Sì, è questo il punto… ero cemento… un pezzo di muro… ma poi il braccio… un lubrificante per le mie articolazioni… una coperta sulle spalle… una questione di tempi…

-Una questione di tempi?

-Sì… non reagisci… e gli atomi… e il vuoto… e ti smonti.

 

Corso


-Allora stai facendo qualcosa?
-Sì, mi sono iscritto ad un corso.
-Bene! Un bel corso di inglese o di excel...
-Un corso di teatro...
-Ma che ti serve?
-Serve alla mia follia!
-E dove vuoi che ti porti sta roba?
-Perché l'excel mi porta da qualche parte?

venerdì 18 gennaio 2013

Il lampione


-A me sembra, e sottolineo sembra, che la gente non voglia cambiare…

-Ottima deduzione… fammi pensare…

E si prese quarantotto minuti e trentacinque secondi per pensare. Quarantotto minuti e trentacinque secondi di silenzio da supportare per entrambi. Erano molto amici perché sapevano sopportare quarantotto minuti e trentacinque secondi di silenzio… assoluto.

-Senti…

-Dimmi…

-Lo vedi quel lampione?

-Certo!

-Come vedi è curvo, quasi in segno di gratitudine con un pizzico di umiltà. Se ci fai caso quello è funzionale al suo compito… quello di illuminare… sta lì… curvo… come quei giapponesi che ringraziano… e fa luce… con la faccia…

-E quindi?
-Quindi? Quindi… Non lo so… tutti abbiamo una lampadina accesa sul viso… e non è un interrogatorio…

Anche

-Non so se dovrei fare...
-Una cosa quando va fatta.... va fatta...
-Anche...
-Non ci sono anche che tengano!
 

mercoledì 16 gennaio 2013

Uno qualunque


-Domani mi sposo!

-Bene!

-Ho paura di sposare uno qualunque…

-Pensa a quella volta che eri in treno… e lui era lì… seduto di fronte… uno qualunque… e cominciasti a fantasticare su di lui… e lui scese due stazioni prima… e tu intanto ci avevi già fatto l’amore un centinaio di volte… o quella volta all’aeroporto quando vi siete guardati… e poi sull’aereo… e lui era seduto dietro di te… e tu non potevi girarti… e i suoi occhi ti erano addosso… troppo addosso per non sentirli… o quella volta al bar… e ti era accanto… girato di schiena… e si voltò… e  rimase a fissare te con la tazzina del caffè in mano… nella speranza di leggerci qualcosa dentro… che riguardasse voi due… nel fondo della tazzina… che lasciasti lì… perché dovevi andare via che eri in ritardo… quando in realtà non si può essere in ritardo se si ferma il tempo… o quella volta sulla spiaggia… quando lui passò e ti fece ombra… e tu apristi gli occhi… e lui era lì ad un metro da te… che tentava di aprire un ombrellone… e ti sorrise… e si scusò… per l’ombra… per il rumore…

-Mah…

-Cosa?

-Vedi… sul treno… era sceso con me… alla stessa stazione… e  quella volta all’aeroporto… abbiamo perso entrambi l’aereo… e quella volta al bar… non ero in ritardo… e quella volta in spiaggia… gli avevo aperto io l’ombrellone a quell’imbranato… capisci?

-Capisco…

Il consenso

-C'è una strana malattia in giro...
-Quale?
-Il consenso!
-Attacca?
 

lunedì 14 gennaio 2013

This is the kiss

Arrivò e mi baciò.
Mi si chiuse un occhio… umido come una busta di una lettera... l’altro rimase aperto come un oblò di una lavatrice in centrifuga… mise la sua mano sulla mia guancia come se attaccasse un francobollo… e viaggiai… spedito…
-Mi devi un incipit! – disse allontanandosi
 


 

sabato 12 gennaio 2013

Nebbia

-Senti questa!
-Dimmi!
-Sono uscito a prendere un caffè e chi mi trovo?
-Chi?
-Due donne sole… facciamo due chiacchiere… beviamo due whisky… ridiamo… le porto a casa… e loro due si baciano… e io rimango lì un attimo… metto a fuoco… le due...... mi esce un porca… e poi baciano me… e poi ci togliamo i vestiti… e una è messa così… e l’altra sta là… e poi si cambiano… guarda… un casino… mani… piedi… lingue… roba da non crederci… che storia!
-Senti…
-Dimmi…
-Quando la finisci di dire cazzate?
-E’ che c’è la nebbia… troppa nebbia… non trovi?

Dipende


E il cielo era pieno di nuvole come bruchi che non mangiano la foglia...

E arrivò il giocatore.

-Sono in grado di uscirne?

-Dipende…

E arrivò l’ubriaco.

-Sono in grado di uscirne?

-Dipende…

E arrivò il drogato.

-Sono in grado di uscirne?

-Dipende…

E tornarono. Ancora più dipendenti.

-Dipende da cosa?

-Dalle vostre ginocchia!

-Questo è matto! Andiamo via.

-Che vorresti dire?

-Se reggeranno!

-A cosa?

-Alla vostra presunzione e alla vostra vigliaccheria!

-E quindi?

-Quindi da oggi i vostri piedi saranno le vostre ginocchia… e adesso levatevi dai coglioni!

mercoledì 9 gennaio 2013

il verso giusto

-Come va?
-Guarda, sta andando tutto per il verso giusto...
-Verso dove?
-Eh?


sabato 5 gennaio 2013

Non gira


-Sai quando non gira…

-No!

-Ma sì. Quando esci ed incontri una persona e…

-E?

-E sai che se la incontri, la serata non gira…

-Una porta sfiga?

-Ma no… cioè… ma vedi ogni volta che l’ho incontrata…

-Incontrata?

-Non gira…

-E quindi?

-Quindi, cambi locale e trovi una ragazza che hai conosciuto a capodanno ed hai parlato della luna che non era neppure piena… diciamo quasi piena…

-Vai avanti…

-Niente tra una luna e l’altra c’erano questi silenzi… sai i silenzi… come quelli di quel film con John Travolta e Uma Thurman… come si chiama già?

-Pulp fiction!

-Ecco. Bravo! Pulp fiction. Quando lei dice: “Non odii tutto questo?” e lui:”Odio cosa?” e lei:”i silenzi che mettono a disagio… perché sentiamo la necessità di parlare di puttanate per sentirsi a nostro agio?” e lui:”Non lo so è un’ottima domanda!” e lei:” E’ solo allora che hai capito di aver trovato qualcuno di così speciale… quando puoi chiudere quella cazzo di bocca un momento e condividere il silenzio in santa pace…” …e tutta sta roba qua. Più o meno…

-Dove vuoi arrivare?

-Niente… entri… e lei è girata di schiena e fai la prova…

-Quale prova?

-Niente, una mia legge universale…

-E quale sarebbe… sentiamo…

-Comincio a pensare:”girati, girati, girati, girati” e…

-E?

-E lei non si gira. Allora vai al bancone e ordini da bere. E te ne stai lì appoggiato al bancone con sto coca-havana che neanche hai voglia di bere. Te ne stai lì e devi berlo piano perché dopo devi guidare… e c’hai sta faccia lì…

-Che faccia, scusa?

-Come se avessi un cartello sopra la testa con scritto “deficiente” e la freccia che indica te e tutti la vedono… proprio così… quando sei al bancone con un coca-havana che non volevi bere e guardi in giro… sembra che tutti guardino te… perché c’hai su sto cartello… meno che lei…

-E quindi?

-Quindi finisci di bere e poi ripassi… e lei è ancora più girata di prima e ripeti il mantra.” Girati, girati, girati, girati”…

-E si è girata?

-Sai…

-Cosa?

-Quando non gira… non gira…

venerdì 4 gennaio 2013

Inerme


-La politica economica di questo paese è allo sfascio. Siamo alla frutta. Dobbiamo risvegliare le masse, fare una rivoluzione culturale. C’è bisogno di resistere e di lottare per i propri diritti. C’è molta ignoranza, non credi?

-Cosa?

-Ignoranza?

-Certo…

-Io penso…

-Ssssss… non pensare…

-Ma tu pensi?

-Certo…

-A cosa?

-Penso ad una donna nuda… di schiena… davanti ad una finestra… che guarda il mondo… incurante… senza la divisa che si mette addosso ogni giorno… pronta a prendere il volo… per lasciarmi lì… inerme… al suo ricordo.

 

mercoledì 2 gennaio 2013

Non


-Vuoi sapere una cosa curiosa?

-Dimmi!

-Quella macchina perfetta che si chiama cervello non capisce la parola NON. Non accetta la negazione. Non la comprende.

-E quindi?

-Niente… riflettevo sui dieci comandamenti…

-Con tutti quei NON…

-Appunto. Dio può aver commesso questa leggerezza?

 

Puttana


Scese da un’auto anonima, con i finestrini appannati, e venne verso di me.

-È la mia panchina!

-Scusa! Mi stavo scaldando.

-Hai i soldi?

-Ecco!

-Cento euro! Ti faccio un bel lavoretto, ragazzo!

E si tolse il chewing gum.

-No! Aspetta! Ti ho pagato per il fuoco!

E calò un silenzio. Uno solo. E si guardarono intorno.

-Le vedi tutte queste auto che passano, ragazzo?

-Sì!                    

-Cani randagi che girano attorno ad un pezzo di carne!

-Hai mai letto Shakespeare?

-Vuoi sapere quanto costa una libbra della mia carne?

-No. Scusa. Non c’entra un cazzo. Ora vado, si è fatto tardi.

Feci giusto tre passi.

-Ehi, venditore di incipit…

-Come… come fai a…

-Ti voglio dare io un incipit, dato che mi hai pagata e non ti ho neanche fatto un pompino.

-No… senti…

-Non pensare di essere migliore.

-Cosa?

-Anche se tu non vieni a puttane, c’è sempre qualcuno che lo sta facendo per te.