-Domani mi sposo!
-Bene!
-Ho paura di sposare uno qualunque…
-Pensa a quella volta che eri in treno… e lui era lì… seduto
di fronte… uno qualunque… e cominciasti a fantasticare su di lui… e lui scese
due stazioni prima… e tu intanto ci avevi già fatto l’amore un centinaio di
volte… o quella volta all’aeroporto quando vi siete guardati… e poi sull’aereo…
e lui era seduto dietro di te… e tu non potevi girarti… e i suoi occhi ti erano
addosso… troppo addosso per non sentirli… o quella volta al bar… e ti era
accanto… girato di schiena… e si voltò… e
rimase a fissare te con la tazzina del caffè in mano… nella speranza di
leggerci qualcosa dentro… che riguardasse voi due… nel fondo della tazzina… che
lasciasti lì… perché dovevi andare via che eri in ritardo… quando in realtà non
si può essere in ritardo se si ferma il tempo… o quella volta sulla spiaggia…
quando lui passò e ti fece ombra… e tu apristi gli occhi… e lui era lì ad un
metro da te… che tentava di aprire un ombrellone… e ti sorrise… e si scusò… per
l’ombra… per il rumore…
-Mah…
-Cosa?
-Vedi… sul treno… era sceso con me… alla stessa stazione…
e quella volta all’aeroporto… abbiamo
perso entrambi l’aereo… e quella volta al bar… non ero in ritardo… e quella
volta in spiaggia… gli avevo aperto io l’ombrellone a quell’imbranato… capisci?
-Capisco…
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