-Sai quando non gira…
-No!
-Ma sì. Quando esci ed incontri una persona e…
-E?
-E sai che se la incontri, la serata non gira…
-Una porta sfiga?
-Ma no… cioè… ma vedi ogni volta che l’ho incontrata…
-Incontrata?
-Non gira…
-E quindi?
-Quindi, cambi locale e trovi una ragazza che hai conosciuto
a capodanno ed hai parlato della luna che non era neppure piena… diciamo quasi
piena…
-Vai avanti…
-Niente tra una luna e l’altra c’erano questi silenzi… sai i
silenzi… come quelli di quel film con John Travolta e Uma Thurman… come si
chiama già?
-Pulp
fiction!
-Ecco.
Bravo! Pulp fiction. Quando lei dice: “Non odii tutto questo?” e
lui:”Odio cosa?” e lei:”i silenzi che mettono a disagio… perché sentiamo la
necessità di parlare di puttanate per sentirsi a nostro agio?” e lui:”Non lo so
è un’ottima domanda!” e lei:” E’ solo allora che hai capito di aver trovato
qualcuno di così speciale… quando puoi chiudere quella cazzo di bocca un
momento e condividere il silenzio in santa pace…” …e tutta sta roba qua. Più o
meno…
-Dove vuoi arrivare?
-Niente… entri… e lei è girata di schiena e fai la prova…
-Quale prova?
-Niente, una mia legge universale…
-E quale sarebbe… sentiamo…
-Comincio a pensare:”girati, girati, girati, girati” e…
-E?
-E lei non si gira. Allora vai al bancone e ordini da bere.
E te ne stai lì appoggiato al bancone con sto coca-havana che neanche hai
voglia di bere. Te ne stai lì e devi berlo piano perché dopo devi guidare… e
c’hai sta faccia lì…
-Che faccia, scusa?
-Come se avessi un cartello sopra la testa con scritto
“deficiente” e la freccia che indica te e tutti la vedono… proprio così… quando
sei al bancone con un coca-havana che non volevi bere e guardi in giro… sembra
che tutti guardino te… perché c’hai su sto cartello… meno che lei…
-E quindi?
-Quindi finisci di bere e poi ripassi… e lei è ancora più
girata di prima e ripeti il mantra.” Girati, girati, girati, girati”…
-E si è girata?
-Sai…
-Cosa?
-Quando non gira… non gira…
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