mercoledì 2 gennaio 2013

Puttana


Scese da un’auto anonima, con i finestrini appannati, e venne verso di me.

-È la mia panchina!

-Scusa! Mi stavo scaldando.

-Hai i soldi?

-Ecco!

-Cento euro! Ti faccio un bel lavoretto, ragazzo!

E si tolse il chewing gum.

-No! Aspetta! Ti ho pagato per il fuoco!

E calò un silenzio. Uno solo. E si guardarono intorno.

-Le vedi tutte queste auto che passano, ragazzo?

-Sì!                    

-Cani randagi che girano attorno ad un pezzo di carne!

-Hai mai letto Shakespeare?

-Vuoi sapere quanto costa una libbra della mia carne?

-No. Scusa. Non c’entra un cazzo. Ora vado, si è fatto tardi.

Feci giusto tre passi.

-Ehi, venditore di incipit…

-Come… come fai a…

-Ti voglio dare io un incipit, dato che mi hai pagata e non ti ho neanche fatto un pompino.

-No… senti…

-Non pensare di essere migliore.

-Cosa?

-Anche se tu non vieni a puttane, c’è sempre qualcuno che lo sta facendo per te.



 

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