Scese da un’auto anonima, con i finestrini appannati, e
venne verso di me.
-È la mia panchina!
-Scusa! Mi stavo scaldando.
-Hai i soldi?
-Ecco!
-Cento euro! Ti faccio un bel lavoretto, ragazzo!
E si tolse il chewing gum.
-No! Aspetta! Ti ho pagato per il fuoco!
E calò un silenzio. Uno solo. E si guardarono intorno.
-Le vedi tutte queste auto che passano, ragazzo?
-Sì!
-Cani randagi che girano attorno ad un pezzo di carne!
-Hai mai letto Shakespeare?
-Vuoi sapere quanto costa una libbra della mia carne?
-No. Scusa. Non c’entra un cazzo. Ora vado, si è fatto tardi.
Feci giusto tre passi.
-Ehi, venditore di incipit…
-Come… come fai a…
-Ti voglio dare io un incipit, dato che mi hai pagata e non
ti ho neanche fatto un pompino.
-No… senti…
-Non pensare di essere migliore.
-Cosa?
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