-Eccolo che sta arrivando... dovrei fermarlo... ma che gli dico... oh, mio dio, il cuore... sto sudando... i capelli... come sono i miei capelli... eccolo...
lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Sparire
Lei era lì, seduta accanto a me, sulla sinistra. E si guardava i piedi, e aveva i gomiti sulle ginocchia e le mani sulle guance, e stava lì, accanto a me, sulla sinistra. Poi si voltò, senza un motivo, e mi sorrise, sapendo che già la guardavo da tempo. Aveva un sorriso bianco dove usciva del vento caldo, troppo caldo per essere inverno. La guardai come si guarda un sorriso, giusto quel tempo, né un minuto di più né un minuto di meno, il tempo giusto per un sorriso. Ed è proprio allo scadere del tempo che le chiesi questo:
-Che ne dici di sparire!
-Spariamo!
E facemmo fuoco.
-Che ne dici di sparire!
-Spariamo!
E facemmo fuoco.
sabato 29 dicembre 2012
Allora fanculo
-Tu lo sai che fra quattro mesi sei nella merda?
-E chi se ne frega!
-E che farai?
-Mangerò le ciliegie nel periodo delle ciliegie, mangerò le fragole nel periodo delle fragole e mangerò i cavoli nel periodo dei cavoli.
-Sono cavoli amari!
-Ma che ne sai! Scriverò quando ci sarà da scrivere, canterò quando ci sarà da cantare, danzerò quando ci sarà da danzare.
-Non ce la farai mai!
-E chi se ne frega! Farcela è un concetto mentale per i perdenti!
-Allora fanculo!
-Fanculo!
-E chi se ne frega!
-E che farai?
-Mangerò le ciliegie nel periodo delle ciliegie, mangerò le fragole nel periodo delle fragole e mangerò i cavoli nel periodo dei cavoli.
-Sono cavoli amari!
-Ma che ne sai! Scriverò quando ci sarà da scrivere, canterò quando ci sarà da cantare, danzerò quando ci sarà da danzare.
-Non ce la farai mai!
-E chi se ne frega! Farcela è un concetto mentale per i perdenti!
-Allora fanculo!
-Fanculo!
Postura
-Sai qual è il segreto?
-Cosa?
-La postura.
-La postura?
-Sì, riconoscere la leggerezza del corpo.
-La leggerezza del corpo?
-Trovare l'asse, il giusto respiro.
-Trovare l'asse?
-Che fai, ripeti?
-Non ci capisco un cazzo!
-Sentirsi come un lenzuolo... come un fantasma.
-Come un fantasma?
-Lo stai facendo di nuovo.
-Cosa?
-Ripetere.
-Non ti seguo.
-Essere come un ballerino.
-Ok. Ciao nè!
-Alza la testa e più sciolto.
-Va cagare va!
-Cosa?
-La postura.
-La postura?
-Sì, riconoscere la leggerezza del corpo.
-La leggerezza del corpo?
-Trovare l'asse, il giusto respiro.
-Trovare l'asse?
-Che fai, ripeti?
-Non ci capisco un cazzo!
-Sentirsi come un lenzuolo... come un fantasma.
-Come un fantasma?
-Lo stai facendo di nuovo.
-Cosa?
-Ripetere.
-Non ti seguo.
-Essere come un ballerino.
-Ok. Ciao nè!
-Alza la testa e più sciolto.
-Va cagare va!
venerdì 28 dicembre 2012
Ungaretti
Era natale...Un libro di poesie di Ungaretti...
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata...
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata...
E si addormentò prima ancora di finirla.
Ambizione
Messaggio di fine anno dal Presidente delle panchine nazionali:
Il mio incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
In un paese immobilizzato e cristallizzato come il nostro, l’unica possibilità è l’AMBIZIONE. Un paese senza AMBIZIONE è un paese destinato al fallimento perenne. Il problema vero è che nessun governante ne parla. C’è chi promette la luna da venti anni, c’è chi parla di spread e c’è chi parla di equità. Ma che cos’è l’equità? È un concetto astratto e a mio avviso obsoleto. L’uguaglianza vige solo davanti alla legge e alla salute. Nella vita l’equità è un alibi per i fancazzisti, per i disonesti, per gli approfittatori. L’uguaglianza produce assistenzialismo che è il portatore malato di immobilismo, prima individuale e poi collettivo. Pretendiamo PARI OPPORTUNITA’ e SOLIDARIETA’, hanno un suono migliore e più evoluto. Nella PARI OPPORTUNITA’ c’è la parola “OPPORTUNITA’” che non è opportunismo ma competizione. L’essere umano ha bisogno della competizione, certo con le regole, che però non devono essere un muro o una castrazione in nome di un’uguaglianza che non da spinta ma frena ogni tipo di entusiasmo. Prima si costruisce l’individuo, in quanto unico e irripetibile, poi si costruisce la società, e non viceversa. Il mondo si cambia dentro la nostra biologia, dentro al nostro pensiero se non si vuole avere paura. Non possiamo più dare l’OPPORTUNITA’ ai disonesti di premere i bottoni delle decisioni e della meritocrazia. Non rifuggiamo nella demagogia e nella lamentela, chi è onesto, chi è capace e chi è etico abbandoni i sensi di colpa e cominci ad essere responsabile, alimentando il coraggio dell’AMBIZIONE in nome dell’evoluzione, ripeto, prima individuale e poi collettiva. Gli esseri umani sono simili ma non uguali, all’interno di loro risiedono diversità costruttive dove far emergere il talento e non la mediocrità. Siate AMBIZIOSI, porca troia, e correte e allenatevi perché io correrò e vi fotterò se ne avrò più di voi, e quelli che rimarranno indietro perché non ce la faranno, attenderanno la fine della gara e non pretenderanno aiuti durante, e aspetteranno la prossima occasione.
Ma solo le OPPORTUNITA’ e la competizione creeranno la prossima occasione.
Abbiamo bisogno di occasioni non di equità.
Abbiamo bisogno del lavoro non del posto di lavoro.
Preferite giocarvi in prima persona la partita sapendo che si può perdere o preferite fare gli spettatori?
Il mio cazzo di incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
Il mio incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
In un paese immobilizzato e cristallizzato come il nostro, l’unica possibilità è l’AMBIZIONE. Un paese senza AMBIZIONE è un paese destinato al fallimento perenne. Il problema vero è che nessun governante ne parla. C’è chi promette la luna da venti anni, c’è chi parla di spread e c’è chi parla di equità. Ma che cos’è l’equità? È un concetto astratto e a mio avviso obsoleto. L’uguaglianza vige solo davanti alla legge e alla salute. Nella vita l’equità è un alibi per i fancazzisti, per i disonesti, per gli approfittatori. L’uguaglianza produce assistenzialismo che è il portatore malato di immobilismo, prima individuale e poi collettivo. Pretendiamo PARI OPPORTUNITA’ e SOLIDARIETA’, hanno un suono migliore e più evoluto. Nella PARI OPPORTUNITA’ c’è la parola “OPPORTUNITA’” che non è opportunismo ma competizione. L’essere umano ha bisogno della competizione, certo con le regole, che però non devono essere un muro o una castrazione in nome di un’uguaglianza che non da spinta ma frena ogni tipo di entusiasmo. Prima si costruisce l’individuo, in quanto unico e irripetibile, poi si costruisce la società, e non viceversa. Il mondo si cambia dentro la nostra biologia, dentro al nostro pensiero se non si vuole avere paura. Non possiamo più dare l’OPPORTUNITA’ ai disonesti di premere i bottoni delle decisioni e della meritocrazia. Non rifuggiamo nella demagogia e nella lamentela, chi è onesto, chi è capace e chi è etico abbandoni i sensi di colpa e cominci ad essere responsabile, alimentando il coraggio dell’AMBIZIONE in nome dell’evoluzione, ripeto, prima individuale e poi collettiva. Gli esseri umani sono simili ma non uguali, all’interno di loro risiedono diversità costruttive dove far emergere il talento e non la mediocrità. Siate AMBIZIOSI, porca troia, e correte e allenatevi perché io correrò e vi fotterò se ne avrò più di voi, e quelli che rimarranno indietro perché non ce la faranno, attenderanno la fine della gara e non pretenderanno aiuti durante, e aspetteranno la prossima occasione.
Ma solo le OPPORTUNITA’ e la competizione creeranno la prossima occasione.
Abbiamo bisogno di occasioni non di equità.
Abbiamo bisogno del lavoro non del posto di lavoro.
Preferite giocarvi in prima persona la partita sapendo che si può perdere o preferite fare gli spettatori?
Il mio cazzo di incipit per il 2013 è AMBIZIONE.
lunedì 24 dicembre 2012
Coglione
-E alla fine sto inizio?
-Non lo so... Ragazzo... Ma non hai ancora capito che NON LO SO!... Sentirai due mani... cazzo... due mani che ti spingono... capisci! Cazzo! Due mani sulla schiena... e dovrai correre... correre come un matto... un... invasato... e urlare... cazzo... urlare e correre... a per di fiato... fino a quando non ti scoppiano le palle... l'intestino... i polmoni... il cervello... non ci devi vedere più un cazzo... capisci?... più un cazzo... fino a vomitare... e quando sei lì... in un posto che non sai... nel posto che hai raggiunto per caso... ecco mentre sei lì... ti appoggerai a qualcosa... e magari piangerai... e piangerai ancora... solo perché ti servirà per respirare... per recuperare... e sputerai... sputerai cazzo!... e sarai sempre solo all'inizio... e ti sentirai ancora spingere... e dovrai ancora correre... e correre... fino alla fine... senza fine... capisci?
-No!
-Allenati... coglione!
-Non lo so... Ragazzo... Ma non hai ancora capito che NON LO SO!... Sentirai due mani... cazzo... due mani che ti spingono... capisci! Cazzo! Due mani sulla schiena... e dovrai correre... correre come un matto... un... invasato... e urlare... cazzo... urlare e correre... a per di fiato... fino a quando non ti scoppiano le palle... l'intestino... i polmoni... il cervello... non ci devi vedere più un cazzo... capisci?... più un cazzo... fino a vomitare... e quando sei lì... in un posto che non sai... nel posto che hai raggiunto per caso... ecco mentre sei lì... ti appoggerai a qualcosa... e magari piangerai... e piangerai ancora... solo perché ti servirà per respirare... per recuperare... e sputerai... sputerai cazzo!... e sarai sempre solo all'inizio... e ti sentirai ancora spingere... e dovrai ancora correre... e correre... fino alla fine... senza fine... capisci?
-No!
-Allenati... coglione!
mercoledì 19 dicembre 2012
martedì 18 dicembre 2012
giovedì 13 dicembre 2012
Conti
Panchine che ascoltano, assorbono e poi rivelano…
-Conti alla mano…
-Non farmi i conti in tasca…
-I conti non tornano mai…
-E invece i conti tornano…
-Ma tu conti?
-In che senso?
-Come panchina…
-È questo che conta…
-Comunque…
-Comunque?
-I conti si fanno all’inizio!
-Casomai alla fine.
-No, no, all’inizio…
-E chi te lo ha detto?
-Un tizio che fa rima con inizio… ahahahahahahaha
-Certe panchine mi danno sui nervi…
-È da mettere in conto…
martedì 11 dicembre 2012
Già fatto
-Tutto ritorna…
-La terra gira su se stessa ed intorno al sole…
-Gira e rigira siamo sempre al punto di partenza…
-A me piace il punto di partenza…
-Lo so… lo so…
-Quello che non mi piace è partecipare sempre alla stessa
gara...
-Cioè?
-Il problema è eccesso di focalizzazione.
-Rimanere troppo concentrati su di una immagine o pensiero?
-Vedi, amico mio, la mente conscia non ha la minima idea di
cosa stia effettivamente accadendo.
-E quindi?
-Non lo so, ci casco pure io e cristallizzo.
-Come statue?
-Come statue… e gli uccelli ci cagano in testa.
-C’è una via di uscita?
-Forse…
-Ne hai una da proporre qui e adesso?
-Già fatto.
-Cosa?
-La via di uscita è “già fatto”.
lunedì 10 dicembre 2012
Spread
Panchine in lontananza.
-Cos'è lo spread?
-La differenza tra il prezzo più basso a cui un venditore è disposto a vendere un incipit e il prezzo più alto che un compratore è disposto ad offrire per quel incipit.
-Cos'è lo spread?
-La differenza tra il prezzo più basso a cui un venditore è disposto a vendere un incipit e il prezzo più alto che un compratore è disposto ad offrire per quel incipit.
domenica 9 dicembre 2012
La compagnia
-Sai una cosa?
-Cosa!
-Tu c’hai la faccia di uno che ascolta Battisti e i
Radiohead.
-C’hai beccato in pieno.
-Sei una delusione.
-Mi spiace.
-Battisti è uno che si è trovato a fare il cantante perché
era intonato e i Radiohead sono una boyband.
-Battisti non è mai stato intonato.
-Battisti interpreta, che vada a teatro, allora!
-I Radiohead sono musica in evoluzione che va oltre.
-E quale sarebbe il limite superato?
-L’inizio.
-E finiscila con l’inizio!
-È il mio lavoro.
-Sei vecchio.
-Infatti, a parlare con te so già di aver perso in partenza.
-Quando è stata l’ultima volta che hai fatto sesso?
-Ricordo solo che dopo ho ascoltato i Coldplay.
-E quindi?
-Quindi non lo so.
-Ed io avrei fatto tutta sta strada per venire qui…
-Da dove vieni?
-Dal Winsconsin.
-E dove si trova?
-Troppo lontano dalle tue visioni.
-Allora ci andrò un giorno.
-Ecco. Bravo. Vacci.
-Sarà un viaggio confortevole.
-Mi sono annoiata. Ora vado...ciao caro, cià.
-Cià.
E se ne andò.
-Che palle sto qua! – disse tra sé e sé
-Che ragazza! – disse tra sé e sé
venerdì 7 dicembre 2012
Salve
-Salve.
-Salve.
-Quanta neve!
-Eh già!
-Lei è?
-Io sono un killer! – e tirò fuori la pistola.
-Sa cosa disse Anton Cechov?
-Lo so! – e sparò.
-Salve.
-Salve.
E se ne andò.
domenica 2 dicembre 2012
Come al solito
Era lì, come al solito, nella solita panchina, del solito piccolo parco, della solita grande città. E come al solito, aspettava qualcuno o qualcosa. Credo aspettasse, come al solito si fa in questo periodo, quella cosa bianca che scende e riempie tutto di un unico colore. Era solo una questione di ore e lei sarebbe arrivata e lui l’avrebbe, come al solito, attesa. Alzò la testa e vide un’astronave, una grande astronave illuminata che atterrò lì davanti ai suoi occhi, e pensò che quella cosa non era solita, anzi era decisamente insolita. Scesero due piccoli omini verdi con le antenne sulla testa ed uno di loro aveva anche un piccolo cappello, un cappello da pescatore. Era molto insolito il loro modo di camminare perché molleggiavano e le loro antenne curiosamente flettevano avanti e indietro… molleggiavano e flettevano… molleggiavano e flettevano… era decisamente insolito, anche il cappello da pescatore su quella testa, con quelle antenne che flettevano e molleggiavano… troppo insolito…
-Mi scusi? – disse quello col cappello da pescatore.
-Dica.
-Lei cosa sta aspettando?
-Una cosa bianca.
-Come al solito. È una questione di ore.
-Cosa?
-La cosa bianca.
-Ah.
-Senta.
-Dica.
-Ha mica visto la venditrice di fuffa?
-No, perché?
-Quella maledetta…
-Che cosa vi ha fatto?
-Ci ha venduto dei cerchi nel grano… a noi!!! Dei cerchi nel grano… ma si rende conto? Se non fosse stato, come al solito, per questo deficiente… i cerchi nel grano… a noi!!!
-Ma capo!
-Stai zitto! E lei?
-Cosa?
-Lei cosa fa nella vita.
-Venditore di incipit.
-Venditore di che?
-Incipit.
-Mai sentito! Sono ombrelli?
-No. Inizi.
-Inizi di che?
-Inizi.
-Lo sapevo che dovevo portare il vocabolario marziano-terrestre… come al solito, mia moglie ha sempre ragione…
-Capo… capo… andiamo via di qua, questo è un pianeta strano – disse quello senza cappello da pescatore.
-Ok… ok… andiamo.
-Capo... Non compriamo... quella roba lì?
-Mmhm... non mi fido di quello...
Salutarono e si avviarono verso l’astronave… molleggiando e flettendo… molleggiando e flettendo… quando uno dei due, quello col cappello da pescatore si girò di scatto e disse:
-Torneremo!
-Ma capo, lei vorrebbe tornare?
-Si dice sempre, idiota. È un modo di dire per infondere timore ed avere rispetto, ma quando impari ad essere un marziano come si deve? Come al solito non capisci mai un cazzo! Sali va… Sali che oggi mi girano… come al solito.
E l’astronave volò via in un batter d’occhio. E lui rimase lì, come al solito in questo periodo, ad aspettare quella cosa bianca. Era solo una questione di ore… come al solito.
-Dica.
-Lei cosa sta aspettando?
-Una cosa bianca.
-Come al solito. È una questione di ore.
-Cosa?
-La cosa bianca.
-Ah.
-Senta.
-Dica.
-Ha mica visto la venditrice di fuffa?
-No, perché?
-Quella maledetta…
-Che cosa vi ha fatto?
-Ci ha venduto dei cerchi nel grano… a noi!!! Dei cerchi nel grano… ma si rende conto? Se non fosse stato, come al solito, per questo deficiente… i cerchi nel grano… a noi!!!
-Ma capo!
-Stai zitto! E lei?
-Cosa?
-Lei cosa fa nella vita.
-Venditore di incipit.
-Venditore di che?
-Incipit.
-Mai sentito! Sono ombrelli?
-No. Inizi.
-Inizi di che?
-Inizi.
-Lo sapevo che dovevo portare il vocabolario marziano-terrestre… come al solito, mia moglie ha sempre ragione…
-Capo… capo… andiamo via di qua, questo è un pianeta strano – disse quello senza cappello da pescatore.
-Ok… ok… andiamo.
-Capo... Non compriamo... quella roba lì?
-Mmhm... non mi fido di quello...
Salutarono e si avviarono verso l’astronave… molleggiando e flettendo… molleggiando e flettendo… quando uno dei due, quello col cappello da pescatore si girò di scatto e disse:
-Torneremo!
-Ma capo, lei vorrebbe tornare?
-Si dice sempre, idiota. È un modo di dire per infondere timore ed avere rispetto, ma quando impari ad essere un marziano come si deve? Come al solito non capisci mai un cazzo! Sali va… Sali che oggi mi girano… come al solito.
E l’astronave volò via in un batter d’occhio. E lui rimase lì, come al solito in questo periodo, ad aspettare quella cosa bianca. Era solo una questione di ore… come al solito.
venerdì 30 novembre 2012
Assolutamente
-Dammi tre parole che ti riguardano...
-Comunque... malgrado... assolutamente...
-Assolutamente sì o assolutamente no?
-Assolutamente.
-Comunque... malgrado... assolutamente...
-Assolutamente sì o assolutamente no?
-Assolutamente.
Ma dove vivi?
-Mi piacerebbe fare quella cosa lì!
-Ahahahahahahaha. Ma quella cosa lì non la puoi fare, per questo e per quel motivo.
-E quell’altra?
-Quell’altra? Al giorno d’oggi? Ma sei impazzito?
-Ne avevo ancora una…
-Non vorrai mica ritornare a quella dell’altra volta?
-Ahahahahahahaha. Ma quella cosa lì non la puoi fare, per questo e per quel motivo.
-E quell’altra?
-Quell’altra? Al giorno d’oggi? Ma sei impazzito?
-Ne avevo ancora una…
-Non vorrai mica ritornare a quella dell’altra volta?
-Non so… mi sembrava…
-Lascia perdere… ma dove vivi?
-Me lo sono chiesto anch'io!
-Lascia perdere… ma dove vivi?
-Me lo sono chiesto anch'io!
martedì 27 novembre 2012
Metodo infallibile
-Ho trovato un metodo infallibile...
-Per cosa?
-Ecco! Per ora ho trovato solo il metodo!
-Per cosa?
-Ecco! Per ora ho trovato solo il metodo!
Iniziare
-Come va?
-Si tira a campare, e tu?
-Si fa quel che si può!
-Siamo tutti sulla stessa barca!
-Chissà dove andremo ad iniziare!
-A finire!
-Si tira a campare, e tu?
-Si fa quel che si può!
-Siamo tutti sulla stessa barca!
-Chissà dove andremo ad iniziare!
-A finire!
-Scusa?
-Chissà dove andremo a finire!
-Sei sicuro?
-Con te non sono più sicuro di niente!
-Chissà dove andremo a finire!
-Sei sicuro?
-Con te non sono più sicuro di niente!
lunedì 26 novembre 2012
Qualcosa del genere
-Ehi tu! Vieni qua!
-Dici a me?
-Sì, sì, a te!
-Ci conosciamo?
-Ma che importanza ha?
-Niente, così.
-Dai, siediti qui. Ascolta.
-Che c’è?
-Ho scoperto una cosa sensazionale.
-Dimmi.
-Vedi, mentre noi stiamo parlando, c’è uno dall’altra parte
dell’universo che sta scrivendo quello che stiamo dicendo. Nello stesso
istante. Capisci?
-Non me ne frega un cazzo.
-Come sarebbe a dire?
-Sarebbe a dire che ero uscito per farmi una passeggiata.
-Intanto lui scrive tutto, ora!
-Lui chi?
-Ecco, questo non lo so.
-Non lo so non è una risposta.
-Non lo so è la mia risposta.
-Senti non sono in vena di cazzate oggi.
-Scusa.
-Ma niente, dai.
-Grazie.
-Ma lui lo sa?
-Cosa?
-Come cosa? Sta cosa che io e te parliamo e lui scrive
quello che diciamo?
-Non lo so.
-Non sai mai un cazzo!
-È la mia peculiarità.
-Bella roba.
-Ti piace?
E guardarono il cielo tre minuti e otto secondi. E il cielo
li guardò tre minuti e otto secondi.
-Ascolta.
-Dimmi.
-Ti voglio credere.
-E fai bene.
-Ma ho una domanda da farti.
-Sono tutt’orecchi!
-Ma chi è tra me e lui che detiene la parola?
-Cazzo! Bella domanda!
-Grazie!
-Prego!
-Allora?
-Allora cosa?
-Chi è che parla per primo?
-Ma lui scrive!
-Ok. Chi è che ha in mano la situazione?
-Un po’ per uno.
-Non fa male a nessuno.
-Qualcosa del genere.
sabato 24 novembre 2012
Nando
-Ciao
-Ciao Nando!
-Bei tempi!
-Eh, certo... il tuo locale... un paio di mojito... e le siga...
-Bastava poco...
-Bastava poco Nando...
-Ciao Nando!
-Bei tempi!
-Eh, certo... il tuo locale... un paio di mojito... e le siga...
-Bastava poco...
-Bastava poco Nando...
-C'ho un nebbiolo di Carema...
-Beviamo... cazzo...
-La sai una cosa?
-Cosa, Nando!
-Mi hai rotto la minchia con ste panchine, coglione!
-Coglione a quest'ora suona bene!
-Certo che il tempo...
-Un fiume in piena...
-Scorre...
-Scorre come questo nebbiolo...
-Fammi accendere...
-Tieni...
-Grazie!
-Bene!
-Lo sai una cosa?
-Cosa?
-Quando ballo parto con la gamba destra.
-Interessante!
-E' così da sempre...
-Ci sarà un motivo...
-C'è sempre un motivo...
-Beviamo...
-Beviamo...
-Fumiamo...
-Fumiamo...
-Beviamo... cazzo...
-La sai una cosa?
-Cosa, Nando!
-Mi hai rotto la minchia con ste panchine, coglione!
-Coglione a quest'ora suona bene!
-Certo che il tempo...
-Un fiume in piena...
-Scorre...
-Scorre come questo nebbiolo...
-Fammi accendere...
-Tieni...
-Grazie!
-Bene!
-Lo sai una cosa?
-Cosa?
-Quando ballo parto con la gamba destra.
-Interessante!
-E' così da sempre...
-Ci sarà un motivo...
-C'è sempre un motivo...
-Beviamo...
-Beviamo...
-Fumiamo...
-Fumiamo...
venerdì 23 novembre 2012
Eventi
-Gli eventi...
-Eh, già, gli eventi...
-Chissà cosa c'è dietro...
-Un soffio... una spinta... un tizio che ti prende a schiaffi...
-E quindi?
-E quindi... e quindi... soffiati, spingiti, prenditi a schiaffi... abbandonati... abbandonati come un cane... un cane trova sempre qualcuno... abbandonati... e donati...
-Grazie!
-Eh... grazie al cazzo!
-Eh, già, gli eventi...
-Chissà cosa c'è dietro...
-Un soffio... una spinta... un tizio che ti prende a schiaffi...
-E quindi?
-E quindi... e quindi... soffiati, spingiti, prenditi a schiaffi... abbandonati... abbandonati come un cane... un cane trova sempre qualcuno... abbandonati... e donati...
-Grazie!
-Eh... grazie al cazzo!
Ulisse
-Cosa Leggi?
-Ulisse.
-Uh, bello! Omero!
-No, James Joyce!
-Ah!
-Eh!
-Ulisse.
-Uh, bello! Omero!
-No, James Joyce!
-Ah!
-Eh!
-Mah... c'è qualche differenza?
-Sì... una differenza di età!
-Sì... una differenza di età!
giovedì 22 novembre 2012
Conversazioni politiche
-Mi perdoni…
-Prego!
-Lei è del PDL?
-Ho la faccia di uno del PDL!
-No, certo che no. È del PD?
-Ma si figuri…
-Certo. IDV?
-Ma manco per sogno…
-UDC?
-Ma è impazzito!
-SEL?
-Non ci pensi nemmeno…
-LEGA?
-Ma mi faccia il piacere…
-Ah! Ecco. Movimento 5 stelle!
-Manco morto…
-Radicali?
-Lasci perdere!
-Altri?
-Altri chi?
-Non so c’è sempre una voce altri…
-Sono contro i partitini…
-Monarchia? Dai, lei è per la monarchia…
-Che stupidaggine!
-Socialista? Repubblicano?
-Ma niente di tutto questo… ma mi scusi…
-Dica?
-Perché mi fa tutte queste domande?
-No, niente, volevo solo trovare un modo per mandarla
affanculo.
Conversazioni panchinare
Conversazioni panchinare:
-Scusi!
-Dica!
-Che numero ha?
-Il diciotto.
-Ah!
-Scusi!
-Dica!
-Che numero ha?
-Il diciotto.
-Ah!
-Lei?
-Il venticinque!
-Ah!
-E' tanto che aspetta?
-Da una vita!
-Il venticinque!
-Ah!
-E' tanto che aspetta?
-Da una vita!
mercoledì 21 novembre 2012
Anziani
Anziani che chiacchierano:
-Hai mica visto quello che vende… come si dice già?
-Ah! non lo so.
-Questi giovani che fanno per campare…
-Si stava meglio quando si stava peggio…
-Tornassi indietro…
-Hai mica visto quello che vende… come si dice già?
-Ah! non lo so.
-Questi giovani che fanno per campare…
-Si stava meglio quando si stava peggio…
-Tornassi indietro…
-Ti ricordi come eravamo noi?
-No!
-Tu non ricordi mai un cazzo!
-Pensa per te, vecchio rompicoglioni.
Girandosi verso altri anziani.
-Scusate!
-Dici a noi?
-E a chi se no.
-E’ un vecchio stronzo – disse uno sottovoce.
-Avete mica visto quello che vende quella roba là che non ricordo il nome…
-Eh! Lo so è una parola difficile…
-Dovrebbe essere una parola inglese…
-Tu lo sai l’inglese?
-Una volta sì… ora no.
-Ma perché vuoi saperlo?
-Me lo sono dimenticato…
Nel frattempo arriva lui.
-Ah! Eccoti. Cos’è che vendi già?
-Incipit!
-Avevate ragione è una parola inglese. – girandosi verso tutti.
-No!
-Tu non ricordi mai un cazzo!
-Pensa per te, vecchio rompicoglioni.
Girandosi verso altri anziani.
-Scusate!
-Dici a noi?
-E a chi se no.
-E’ un vecchio stronzo – disse uno sottovoce.
-Avete mica visto quello che vende quella roba là che non ricordo il nome…
-Eh! Lo so è una parola difficile…
-Dovrebbe essere una parola inglese…
-Tu lo sai l’inglese?
-Una volta sì… ora no.
-Ma perché vuoi saperlo?
-Me lo sono dimenticato…
Nel frattempo arriva lui.
-Ah! Eccoti. Cos’è che vendi già?
-Incipit!
-Avevate ragione è una parola inglese. – girandosi verso tutti.
martedì 20 novembre 2012
Desuete
-Santi numi!
-È dai tempi di Topolino che non la sentivo!
-Sai che amo le espressioni desuete.
-Che non sono più in uso.
-Allora dammi un sinonimo.
-No… Ascolta desuete vuol dire che non sono più in uso.
-Ok… Trovami un’altra parola allora!
-Senti… D E S U E T E
V U O L D I R E C H E
N O N SONO P I U’
I N U S O !
-O K… T R O V A M
I U N’ A L T R A P A R O L A
A L L O R A!
-Vaffanculo!
lunedì 19 novembre 2012
tram
E le panchine continuano a parlare:
-A che ora passa il 13?
-Ecco. Brava! Attaccati al tram va!
-A che ora passa il 13?
-Ecco. Brava! Attaccati al tram va!
Vorrei
-Vorrei…
-Cosa?
-Dammi tempo…
E si prese tutto il tempo a disposizione.
-Vorrei essere al confine dell’espansione dell’universo. Rimanere
lì a guardarlo. Capire la sua evoluzione. Che cosa sta riempiendo? Immagino un
palloncino che si gonfia, un fumo che si libera, una macchia che si allarga, e
miliardi di stelle come cellule di Dio. Vorrei stare lì come appoggiato con le
braccia ad un muretto e vedere oltre. Perché sono rinchiuso in questo
contenitore che si chiama “corpo” e sentire dentro l’universo? Sono in una
flessibile tensione, a volte mi sembra di vibrare suoni. E mi sento incollato
qua. Perché?
-Belle…
-Belle cosa?
-Belle cazzate sparate qua e là…
-Non trovi che le cazzate siano il modo migliore per
esistere?
E rimasero lì a cazzeggiare per il tempo necessario.
-Io vado!
-Ciao!
-Ciao panchina, a domani!
Mentre si allontanò disse fra sé e sé.
-No, no, no, no, no, no, no, no, no… le panchine non parlano!
– scuotendo la testa.
-Scusa?
-Dici a me? – girandosi di scatto.
-Vedi qualcun altro in giro?
-No! Certo che no!
-Niente…
-Come niente?
-Era solo uno scherzo!
-Bello scherzo del cazzo!
-Dai non te la prendere! Il fatto è che la vernice è fresca.
-E quindi?
-Niente… per via di quella storia che ti sentivi incollato
qua…
venerdì 16 novembre 2012
Foglia
-Senti, alla fine voglio capire che ci fai sempre qui su
questa panchina…
-Senti, io sono sempre all’inizio.
-Ok… ok… con sta storia dell’inizio ce lo hai fatto a fette…
dammi un motivo.
-Vedi quella foglia che cade?
-Sì.
-Siamo solo io e te a vederla.
-E quindi?
-Se non fossimo stati qua ora col cazzo che la vedevamo… lei
sarebbe comunque caduta.
-Dove vuoi arrivare?
-Io non arrivo… parto.
-Ok… ok… che palle però, lasciatelo dire.
-Voglio solo dirti che nella vita ci sono foglie che cadono
davanti a noi e non le vediamo.
-Ma che me frega di una foglia che cade!
-Infatti chi se ne frega!
Rimasero in silenzio mentre foglie cadevano come fiocchi di
neve.
-Dove mi vorresti portare?
-Nell’invisibile… ragazzo.
-Cioè?
-Ti succedono cose intorno che tu non vedi ma che il tuo
cervello fotografa.
-Cazzooooo… fammi capire… porca troiaaaaaa.
-Quella foglia è la tua occasione.
-Daiiiiiii cerca di essere più esplicito!
-L’invisibile è la tua occasione!
Si alzarono e se ne andarono e la foglia li guardò, come solo
una foglia sa fare e disse:
-Vaffanculo voi, l’autunno e la forza di gravità.
E spirò.
mercoledì 14 novembre 2012
Un'altra possibilità
E una bambina si avvicinò alla panchina, del piccolo parco,
della GRANDE CITTA’ dove guarda caso
c’era un laghetto… e disse:
-Scusi signore…
-Dimmi…
-Ma secondo lei, perché il laghetto riflette quello che c’è
fuori?
-Perché l’acqua ti dà un’altra possibilità.
-Un’altra percezione?
-Sììììì
-Un’altra visione?
-Capovolta…
-Atlantide?
-Mi sorprendi bambina!
-Quanto ti devo?
-Scusa?
-L’incipit!
-Mi sorprendi bambina!
-Allora?
-Bè… farebbe cento euro… ma…
-Domani sei qui?
-Sì… credo di sì…
-Domani te li porto?
E la bambina se ne andò saltellando. E lui la guardò
saltellare come una che domani non torna.
-Assomiglia… Sarà mica la figlia della venditrice di fuffa?
– pensò tra sé e sé.
Il meno peggio
-Tu andrai a votare?
-Certamente...
-E chi voterai?
-Il meno peggio.
-Che sciocchezza votare il meno peggio...
-Guarda, ogni volta che ho votato il meglio si è rivelato peggio del meno peggio.
-Certamente...
-E chi voterai?
-Il meno peggio.
-Che sciocchezza votare il meno peggio...
-Guarda, ogni volta che ho votato il meglio si è rivelato peggio del meno peggio.
Roba buona
E poi arrivò un ragazzo giovane che barcollava un pò e si mise davanti a lui... in piedi... e si toccava in continuazione il naso... e si puliva sempre la bocca con la mano... barcollando... come se stesse ballando:
-Senti tipo! Non è che.....
-Senti tipo! Non è che.....
. dato che sei sempre qui... in questo piccolo parco... mi vendi...
-Incipit!
-E' roba buona?
-Dipende dal giorno e dall'ora...
-Ehehehehehe certo... ne ai un pò per me?
-Senti ragazzo... "hai" si dice con l'acca!
-Ma che st'hai a dì?
-Senti... S T apostrofo ai con l'acca non si può sentire.
-Ma come f'hai?
-Vedi ragazzo, ogni volta che parli nel cielo si vedono scritte le tue parole!
Il ragazzo si girò... barcollando... vide il cielo per dieci secondi... si grattò la testa... si toccò il naso e poi si pulì la bocca con la mano... barcollando come se stesse ballando e disse:
-Cazzo! Questa è roba buona!
-Incipit!
-E' roba buona?
-Dipende dal giorno e dall'ora...
-Ehehehehehe certo... ne ai un pò per me?
-Senti ragazzo... "hai" si dice con l'acca!
-Ma che st'hai a dì?
-Senti... S T apostrofo ai con l'acca non si può sentire.
-Ma come f'hai?
-Vedi ragazzo, ogni volta che parli nel cielo si vedono scritte le tue parole!
Il ragazzo si girò... barcollando... vide il cielo per dieci secondi... si grattò la testa... si toccò il naso e poi si pulì la bocca con la mano... barcollando come se stesse ballando e disse:
-Cazzo! Questa è roba buona!
martedì 13 novembre 2012
Innamorato
-Sono sempre alla ricerca dell'amore...
-Eccolo qua Indiana Jones. Che palle! Tu sei già innamorato!
-Ah! Bella roba! Adesso mi dirai le solite cose che dicono tutti!
-Quali?
-Ma di essere innamorato di me stesso, della natura, della vita e...
-Eccolo qua Indiana Jones. Che palle! Tu sei già innamorato!
-Ah! Bella roba! Adesso mi dirai le solite cose che dicono tutti!
-Quali?
-Ma di essere innamorato di me stesso, della natura, della vita e...
cazzate varie...
-Ascolta...
-Dimmi...
-Quando sei innamorato che ti succede?
-Mah! Di solito non capisco più un cazzo!
-Ecco! Bravo! Non capire più un cazzo!
-Ascolta...
-Dimmi...
-Quando sei innamorato che ti succede?
-Mah! Di solito non capisco più un cazzo!
-Ecco! Bravo! Non capire più un cazzo!
lunedì 12 novembre 2012
Solo una cosa
-No...mah... solo un cosa...
-Cosa?
-No... va bè... niente... dai...
-No... no... dimmi... dimmi...
-Ma tu scopi?
-Cosa?
-No... va bè... niente... dai...
-No... no... dimmi... dimmi...
-Ma tu scopi?
domenica 11 novembre 2012
E le panchine continuarono a parlare
E le panchine continuarono a parlare:
-Ehi! Pssssssss
-Ssssssssss
-Che danno stasera?
-Aspettando Godot!
-E quando arriva?
-Ehi! Pssssssss
-Ssssssssss
-Che danno stasera?
-Aspettando Godot!
-E quando arriva?
E le panchine parlarono
E le panchine parlarono:
-Pssssssssssssssss
-Dici a me?
-Ma non a te?
-E a chi allora?
-A lei!
-Pssssssssssssssss
-Dici a me?
-Ma non a te?
-E a chi allora?
-A lei!
-Oooh! Che cos'è sto casino?
-Non parlavo con te.
-E con chi?
-Non con te...
-Che palle...
-La smettiamo?
-Parli tu!
-Perché c'è qualcosa che non va?
-No... niente.
-E' una stronza lascia perdere...
-Sempre lo stesso casino...
-Parla per te...
-Se vengo lì... vedi...
-Ma dove vuoi andare...
-ALLORAAAAA!!!
-Ma stai zitta!
-Stai zitta lo dici a tua sorella!
-Attenta a come parli!
-Dici a me?
-Sì! a te.
-Vaffanculo!
-Ringrazia Dio che...
-Ma cosa vuoi fare... stronza!
-LA FINIAMOOOO!
-Ci mancava lei...
-BASTAAAA! ME NE VADO!
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-MA DOVE CAZZO VAI! - all'unisono.
-Non parlavo con te.
-E con chi?
-Non con te...
-Che palle...
-La smettiamo?
-Parli tu!
-Perché c'è qualcosa che non va?
-No... niente.
-E' una stronza lascia perdere...
-Sempre lo stesso casino...
-Parla per te...
-Se vengo lì... vedi...
-Ma dove vuoi andare...
-ALLORAAAAA!!!
-Ma stai zitta!
-Stai zitta lo dici a tua sorella!
-Attenta a come parli!
-Dici a me?
-Sì! a te.
-Vaffanculo!
-Ringrazia Dio che...
-Ma cosa vuoi fare... stronza!
-LA FINIAMOOOO!
-Ci mancava lei...
-BASTAAAA! ME NE VADO!
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-Ahahahahahahahaha
-MA DOVE CAZZO VAI! - all'unisono.
E la panchina parlò
E la panchina parlò:
-Sola qua sulla tangenziale, con a destra un gommista ed a sinistra la discarica. Ma per chi mi hanno presa?
Passa una macchina:
-Ah bonaaaaa!!!!!!
-Per una puttana?
-Sola qua sulla tangenziale, con a destra un gommista ed a sinistra la discarica. Ma per chi mi hanno presa?
Passa una macchina:
-Ah bonaaaaa!!!!!!
-Per una puttana?
venerdì 9 novembre 2012
E arrivò la luce
E arrivò una luce…
-Potresti abbassarla?
-Strano, quando illumino, la gente resta estasiata.
-Sì… ok… ma non troppo… a meno che…
-No… no… tranquillo... è solo che ti sto tenendo d’occhio da un po’.
-Da quanto?
-Lo sai che non ho tempo.
-Potresti abbassarla?
-Strano, quando illumino, la gente resta estasiata.
-Sì… ok… ma non troppo… a meno che…
-No… no… tranquillo... è solo che ti sto tenendo d’occhio da un po’.
-Da quanto?
-Lo sai che non ho tempo.
-Certo, tu hai spazio, casomai.
-In continua espansione.
-Vorresti dirmi che sei sempre in evoluzione anche tu?
-Certo, cosa credi…
E rimasero in silenzio... un silenzio lungo un'espansione.
-Hai una sigaretta?
-Fumo solo la domenica.
-Che giorno è oggi?
-Non è domenica.
E rimasero in silenzio giusto il tempo per capire che giorno fosse.
-Che ci fai qua?
-Sono in pausa caffè. Stavo facendo un’altra delle mie galassie.
-Ma scusa dopo il caffè...
-La regola vuole che...
-Certo... certo... E come va il lavoro?
-Mah! Non ci sono più i serpenti di una volta.
-E lo so… la gente non si fida più…
-Ne parlavo giusto l’altra sera con mio figlio, Groucho e Charles…
-Chi? Il poeta maledetto?
-No, no… l’ubriacone. Quando mio figlio benedice il vino lui viene sempre su da noi.
-Il buon vecchio caro Buko.
-Beve come una spugna. Lui ha la sua teoria della matrioska.
-Cioè?
-Ma secondo lui dentro Dio ci sta un altro Dio e un altro Dio e così via…
-Quanti bicchieri aveva già bevuto?
-Troppi… non li ho contati. So solo che dopo il quinto whisky ha detto che lui è Dio.
-Delirio di onnipotenza.
-Lo dici a me?
-Che te lo dico a fare.
-Pretende sempre almeno due prostitute, allora lo rimando all’inferno.
-Ahahahahahahaha. E Groucho?
-Scherza sempre. Quando mio figlio fa la moltiplicazione dei pani e dei pesci, lui alla fine dice sempre: « Ho passato una serata veramente meravigliosa. Ma non era questa »
-Capisco… hai qualche messaggio? Dato che sei qua…
-Lo sai che quelli li da solo Maria…
-Ma finisce tutto?
-Ma sei impazzito? Su ci stiamo divertendo un mondo…
-Certo... un mondo...
-Ora vado…
-Ok ciao!
-Ciao ragazzo...
-Ah… scusa…
-Dimmi…
-Spegni la luce… grazie!
-In continua espansione.
-Vorresti dirmi che sei sempre in evoluzione anche tu?
-Certo, cosa credi…
E rimasero in silenzio... un silenzio lungo un'espansione.
-Hai una sigaretta?
-Fumo solo la domenica.
-Che giorno è oggi?
-Non è domenica.
E rimasero in silenzio giusto il tempo per capire che giorno fosse.
-Che ci fai qua?
-Sono in pausa caffè. Stavo facendo un’altra delle mie galassie.
-Ma scusa dopo il caffè...
-La regola vuole che...
-Certo... certo... E come va il lavoro?
-Mah! Non ci sono più i serpenti di una volta.
-E lo so… la gente non si fida più…
-Ne parlavo giusto l’altra sera con mio figlio, Groucho e Charles…
-Chi? Il poeta maledetto?
-No, no… l’ubriacone. Quando mio figlio benedice il vino lui viene sempre su da noi.
-Il buon vecchio caro Buko.
-Beve come una spugna. Lui ha la sua teoria della matrioska.
-Cioè?
-Ma secondo lui dentro Dio ci sta un altro Dio e un altro Dio e così via…
-Quanti bicchieri aveva già bevuto?
-Troppi… non li ho contati. So solo che dopo il quinto whisky ha detto che lui è Dio.
-Delirio di onnipotenza.
-Lo dici a me?
-Che te lo dico a fare.
-Pretende sempre almeno due prostitute, allora lo rimando all’inferno.
-Ahahahahahahaha. E Groucho?
-Scherza sempre. Quando mio figlio fa la moltiplicazione dei pani e dei pesci, lui alla fine dice sempre: « Ho passato una serata veramente meravigliosa. Ma non era questa »
-Capisco… hai qualche messaggio? Dato che sei qua…
-Lo sai che quelli li da solo Maria…
-Ma finisce tutto?
-Ma sei impazzito? Su ci stiamo divertendo un mondo…
-Certo... un mondo...
-Ora vado…
-Ok ciao!
-Ciao ragazzo...
-Ah… scusa…
-Dimmi…
-Spegni la luce… grazie!
mercoledì 7 novembre 2012
Chet Baker
-Chet Baker e la sua maledetta tromba. Il suo suono che è come un filo che ti entra in un orecchio e ti esce dall’altro e ti solleva, e ti lancia in alto come un elastico, e poi ti lascia su un invisibile tappeto volante, e entri in una specie di autoipnosi, e tutto sotto cambia colore… la neve è verde, i prati sono rossi e le piante sono bianche. Solo le persone sono sempre le stesse… sempre lo stesso colore, e laggiù su quella cazzo di panchina c’è sempre quello… sempre lì… e non si muove…
-Ehi tu?
-Dici a me?
-Sì, proprio te, non lo senti Chet Baker?
-Certo che lo sento…
-E cosa senti?
-Chet Baker e la sua maledetta tromba. Il suo suono che è come un filo che ti entra in un orecchio e ti esce dall’altro e ti solleva, e ti lancia in alto come un elastico, e poi ti lascia su un invisibile tappeto volante, e entri in una specie di autoipnosi, e tutto sotto cambia colore… la neve è verde, i prati sono rossi e le piante sono bianche. Solo le persone sono sempre le stesse… sempre lo stesso colore…
-Ehi è la stessa cosa…
-Lo so… Attento a non cadere…
-Gran figlio di mignotta…
-Ehi tu?
-Dici a me?
-Sì, proprio te, non lo senti Chet Baker?
-Certo che lo sento…
-E cosa senti?
-Chet Baker e la sua maledetta tromba. Il suo suono che è come un filo che ti entra in un orecchio e ti esce dall’altro e ti solleva, e ti lancia in alto come un elastico, e poi ti lascia su un invisibile tappeto volante, e entri in una specie di autoipnosi, e tutto sotto cambia colore… la neve è verde, i prati sono rossi e le piante sono bianche. Solo le persone sono sempre le stesse… sempre lo stesso colore…
-Ehi è la stessa cosa…
-Lo so… Attento a non cadere…
-Gran figlio di mignotta…
Cos'è l'amore?
-Sono innamorata di due uomini…
-Io sono innamorato di tutti gli esseri umani.
-Dai non scherzare… seriamente… non so chi scegliere.
-Il tuo non è amore… è infatuazione.
-Senti… senti… il sapientone… e dimmi… che cos’è per te l’amore?
-Non lo so!
-Io sono innamorato di tutti gli esseri umani.
-Dai non scherzare… seriamente… non so chi scegliere.
-Il tuo non è amore… è infatuazione.
-Senti… senti… il sapientone… e dimmi… che cos’è per te l’amore?
-Non lo so!
-Non sai mai un cazzo!
-Non saperlo è il segreto.
-Dai! È un incipit?
-Certo!
-Quanto ti devo?
-Facciamo cinquanta euro.
-Ok! Te li porto domani.
E si alzò di scatto. Si tirò indietro i capelli. Si mise gli occhiali da sole. Si mise le mani in tasca e se ne andò fischiettando… e il suo cappotto nero sembrava un lungo mantello di un supereroe… e lui… e lui la guardò come si guarda una che domani non torna.
-Ha una certa somiglianza con la venditrice di fuffa – pensò tra sé e sé.
-Non saperlo è il segreto.
-Dai! È un incipit?
-Certo!
-Quanto ti devo?
-Facciamo cinquanta euro.
-Ok! Te li porto domani.
E si alzò di scatto. Si tirò indietro i capelli. Si mise gli occhiali da sole. Si mise le mani in tasca e se ne andò fischiettando… e il suo cappotto nero sembrava un lungo mantello di un supereroe… e lui… e lui la guardò come si guarda una che domani non torna.
-Ha una certa somiglianza con la venditrice di fuffa – pensò tra sé e sé.
Fondo
-L'anno scorso, in questo periodo, dicevano che quest'anno avremmo toccato il fondo. Ora dicono che il prossimo anno toccheremo il fondo...
-Mah... sarà il fondo del fondo!
Pink Floyd
I Pink Floyd hanno orientato le mie percezioni sonore, sono entrati prepotentemente nelle mie cellule, hanno modificato il mio DNA e hanno contribuito alla mia progressione creativa. I Pink Floyd puoi lasciarli in un cassetto per mesi e quando li tiri fuori sono lì, come un amico che non vedi da tempo davanti alla porta di casa tua, con una bottiglia di vino buono in mano che ti dice:"Allora mi fai entrare, grandissima testa di cazzo?"
martedì 6 novembre 2012
Avanti un altro
-Ascolti, apra bene le orecchie.
-Non le chiudo mai.
-Tu sei un millantatore, un nichilista del cazzo. Non vali
niente come persona e sei un uomo di merda. Tua madre è una puttana e tuo padre
è sicuramente un frocio. Te ne stai qui come un coglione su sta cazzo di
panchina a professare il nulla, sei uno scarto sociale, anzi uno sterco
sociale. La devi smettere di rompere i coglioni fuorviando le menti delle
persone. Parassita! Mi fai schifo, mi fai ribrezzo tu e quella roba che vendi…
-Incipit…
-Ecco quella merda. Saresti capace di vendermene una anche a
me, brutto stronzo?
-No. Te la regalo, dato che non ci diamo più del lei.
-Sentiamo.
-AVANTI UN ALTRO.
lunedì 5 novembre 2012
Goccia
-Minchia! C’è una cosa che mi fa sempre incazzare…
-Cosa?
-Mah! La stessa cosa, nella stessa situazione, per lo stesso
motivo.
-Meccanica mentale.
-No, no, no, no, no… è tutto reale.
-Certo… dimmi…
-Ogni volta che ho un appuntamento con una donna che mi
piace, mentre vado a prenderla, mi scappa da pisciare.
-Sarà un po’ di tensione…
-Certo… sì… tensione… comunque… cerco un posto dove andarla
a fare… perché a volte non ne posso proprio più… comunque… scendo dalla
macchina, vado verso una pianta e mi libero finalmente.
-Le pisciate migliori…
-Cosa?
-All’aria aperta…
-Certo… sì… all’aria aperta… comunque… appena finisco gli do
una scrollatina… anche tu…
-Cosa?
-La scrollatina…
-Ah! Bè… certo… sì… la scrollatina..
-Comunque metto dentro il coso… sai…
-Certo… sì… il coso… ho capito!
-Allora… metto dentro il coso… tiro su la cerniera… e non ti
rimane la goccia!… la goccia porca troia!... quella goccia di merda… senti
proprio che esce… bella bella… lì nella mutanda… e t’incazzi porca troia…
t’incazzi… dopo che lo hai lavato, lucidato, profumato… ecco la goccia… e hai
la mutanda bianca… porca troia…e il
bello che ti succede anche al ristorante, perché ormai questa cosa ti
sconvolge, non fai altro che pensare a quella goccia e la tensione ti porta a
pisciare un’altra volta. Allora che fai?
-Eh. Che fai?
-Le dici che vai a lavare le mani ma in realtà vai a
svuotare la vescica e a verificare la mutanda, e lei è lì…
-Chi?
-La goccia… sulla mutanda bianca. Allora prendi il sapone
del lavandino e cominci a fregare la mutanda per pulirla e mentre sei lì, fai
che lavarti anche il coso… lo so… sul lavandino non si dovrebbe… ma lo fanno
tutti…
-Confermo…
-Ah! Bè… certo… sì… Comunque… rimetti tutto dentro… a posto…
senti anche un po’ di fresco. Chiudi la porta del bagno… vai verso di lei… ti
siedi… e bam!
-Bam?
-Ti esce più di una goccia… qualcosa che era fermo nel
canale e non lo hai scaricato.
-Brutta storia…
-Non mi ci far pensare!
-Ma in tutto questo frangente lei che fa?
-Lei chi?
Un quarto d’ora dopo.
-Mi scusi.
-Dica signora.
-Ero casualmente qua dietro la quercia…
-Casualmente… certo.
-Ma è vera sta cosa che vuoi uomini…
-Ci laviamo il coso nel lavandino?
-Eh… sì… quella roba lì…
-Migliaia signora… migliaia di cosi…
Duemila anni
-Scusi, che ore sono?
-Le dieci e quarantasette.
-Mi vende un incipit?
-Ora?
-No, fra duemila anni.
-Ok
-Sicuro che…
-Di sicuro c’è solo una cosa e non è un regalo.
-Cosa?
-No, niente… sarebbe stato l’incipit di adesso.
-Bello! Chissà come sarà…
-Ci vediamo qua… Fra duemila anni… A quest’ora…
-Ci tengo, eh!
-Arrivederci…
-Arrivederci…
Duemila anni dopo.
sabato 3 novembre 2012
Morte
-Sono preoccupato.
-E quando mai.
-Scherza, scherza. Io ho paura di morire.
-Ahahahahahahahahaha. Gli umani, sempre la stessa paura. Passano
metà della giornata a pensare alla morte. Basta che litighi con le persone che
ami, che sul lavoro non vieni riconosciuto per il tuo talento ed ecco che parte
la sega mentale: “non sono all’altezza”, “ non ce la faccio”, “non me lo merito”,
“non valgo niente” e così via con le credenze limitanti… E sai che cazzo fa il
cervello?
-No.
-Ti fa un bel copia/incolla della morte e te la ficca lì per
romperti i coglioni. Ahahahahahahahaha.
-La smetti di ridere…
-Scusa ma è divertente. Comunque, vai a casa, mangi qualcosa
e non la digerisci, e dai colpa al cibo. Ti faccio un esempio: tu pensi che le
uova di sera sono pesanti perché te lo ha detto tua madre da bambino, sta convinzione
si ficca nella tua mente, ed ogni volta che hai su qualche cazzo per la testa,
vai a mangiare inconsciamente qualcosa con dentro le uova e non digerisci. Cerchi
qualcosa che abbia le uova dentro, capisci?
-No
-Chissenefrega! Solo per dirti che il cervello è una gran
bella testa di cazzo. Ahahahahahahahaha. Poi hai i sintomi, un dolore fisico,
ed invece che pensare che quello sia la soluzione che viene a riparare come un
sano processo biologico innescato dalla natura, pensi che sia un problema e vai
a farti esami del sangue, ecografie, radiografie, scintigrafie o magari passi
dieci ore al pronto soccorso perché hai sentito una fitta al costato. Ahahahahahahahahahaha.
Ma non è meglio starsene qui dieci ore a guardare la natura su questa panchina?
-Che palle!
-Un certo Aldous Huxley disse:” la ricerca sulle malattie è
progredita così tanto, che è quasi impossibile trovare qualcuno che sia
completamente sano”. Ahahahahahahahahaha. Ma non pensi che la morte è un
processo biologico sensato? BIO-LOGICO: logico per la vita. Capisci? Ogni cosa che
ti capita nella vita è un senso bio-logico. Non c’è nessun errore. Non c’è
nessuna cellula che impazzisce, è tutto secondo natura, è perfezione.
-Cominci a farmi tu paura?
-Ahahahahahahaha. Ma non pensi che dopo la morte possa
iniziare una nuova avventura? Magari migliore di questa? Allora? Che cazzo ti
preoccupi a fare…
-Non lo so…
-Ci sono cose ben peggiori della morte…
-Ad esempio?
-La vita eterna, cazzo!
La venditrice di fuffa 4
-Scusi, ha mica visto la venditrice di fuffa?
-Ancora! e basta!
-Volevo comprare un accendisigari a forma di rinoceronte.
-Lei fuma sigari?
-No!
-Appunto…
-Allora… l’ha vista?
-Da quando c’è lei in giro non vendo più un incipit.
venerdì 2 novembre 2012
Pelle
Aveva una strana malattia.
Non gli piaceva.
Preferiva che avesse un bel nome.
Il nome di un fiore… dato che fioriva... velocemente.
La sua epidermide cresceva troppo velocemente...
La staccava e la buttava per terra come se fosse neve… come
foglie sparse su una panchina di pietra… o briciole di sé… o altri cazzi.
-Ma che cazzo stai facendo?
Perdono
-Tu credi nel perdono?
-Ti perdono!
-Per cosa?
-Solo per il fatto di avermelo chiesto!
-E quindi?
-Quindi cosa?
-Ti perdono!
-Per cosa?
-Solo per il fatto di avermelo chiesto!
-E quindi?
-Quindi cosa?
Statistica
-Ha visto?
-Cosa?
-Il cinquantadue virgola sette per cento non è andata a votare.
-E quindi?
-Niente. Sono numeri che fanno riflettere.
-A me non dicono niente.
-Cosa?
-Il cinquantadue virgola sette per cento non è andata a votare.
-E quindi?
-Niente. Sono numeri che fanno riflettere.
-A me non dicono niente.
-Certo lei fa parte del trentotto virgola due percento che non ha un’opinione.
-Guardi io un’opinione ce l’ho.
-Sentiamo… quale sarebbe? Su… su… dica…dica…
-So solo che c’è un inizio.
-E una fine… aggiungo!
-Al massimo un fine.
-Il fine giustifica i mezzi!
-Se lo dice lei!
-Lo dice in settantadue virgola sette per cento degli intervistati.
-E chi sarebbero?
-Gente comune!
-Ho capito.
-Ma cosa vuole capire lei…
-Senta…
-Dica…
-Ma lei che fa nella vita?
-La statistica… e lei?
-Il venditore di incipit.
-Mai sentito.
-Me lo dicono spesso.
-La sua azienda è quotata in borsa?
-Guardi non c’è nessuna azienda.
-Ho capito, lei fa parte di quel ventisette virgola nove percento di aziende fantasma.
-Non so cosa sia un’azienda fantasma.
-Certo… certo… dite tutti così.
-Ora vado…
-Dove va?
-Faccio parte di quei venticinque virgola tre percento che se ne va affanculo!
-Guardi io un’opinione ce l’ho.
-Sentiamo… quale sarebbe? Su… su… dica…dica…
-So solo che c’è un inizio.
-E una fine… aggiungo!
-Al massimo un fine.
-Il fine giustifica i mezzi!
-Se lo dice lei!
-Lo dice in settantadue virgola sette per cento degli intervistati.
-E chi sarebbero?
-Gente comune!
-Ho capito.
-Ma cosa vuole capire lei…
-Senta…
-Dica…
-Ma lei che fa nella vita?
-La statistica… e lei?
-Il venditore di incipit.
-Mai sentito.
-Me lo dicono spesso.
-La sua azienda è quotata in borsa?
-Guardi non c’è nessuna azienda.
-Ho capito, lei fa parte di quel ventisette virgola nove percento di aziende fantasma.
-Non so cosa sia un’azienda fantasma.
-Certo… certo… dite tutti così.
-Ora vado…
-Dove va?
-Faccio parte di quei venticinque virgola tre percento che se ne va affanculo!
mercoledì 31 ottobre 2012
Opinione
-Ma tu ce l’hai un’opinione?
-Non lo so… So solo che un’opinione è come una scimmietta
attaccata ai coglioni. Quando dici un’opinione poi devi essere coerente, e
diventa un principio, una convinzione che devi difendere a spada tratta, e ti
cristallizzi su quella, e non ti smuovi, e litighi con amici, e non sopporti
più la persona che ami, e tutto diventa insopportabile solo per un’opinione,
quando basterebbe fermarsi prima… prima dell’opinione…
-Non dire niente non può essere la soluzione…
martedì 30 ottobre 2012
Lei
È arrivata lei.
Ma non una lei qualunque… lei… proprio lei…
e ti chiedi: “come mai lei e non un’altra?”…
e attenzione… non quella lei che
ti accontenti perché la vita ti ha dato lei e non un’altra…
ma lei… quella lei
che invece è lei… perché è lei quella che vuoi…
e lei è qui e non da un’altra
parte…
lei è qui…
e mi viene da pensare:” che cazzo ci fai qui?”…
perché lei
ora ha deciso di essere qui… proprio qui… ora… lei…
Fa un sospiro… quel sospiro che esce dalle narici del naso
quando espiri dopo che hai appena inspirato… lei… e sorride appena… lei…
proprio lei… cazzo… respira… qui. C’è una leggera brezza che la spettina e i suoi capelli le spazzolano il viso… lei… che con le mani, con un gesto delicato, li apre, come si aprono le tende al mattino quando entra il sole e ti svegli… e hai gli occhi piccoli per la luce… lei… proprio lei… che mi sveglia… e non ha nulla da dire… e sorride di un ghigno gentile… e abbassa il capo e guarda per terra… e le braccia sulle ginocchia…e prende una pietra… e poi un’altra e ci gioca… e senti il rumore delle pietre che giocano tra le sue mani… le mani di lei… quella lei e non un’altra… sembra che voglia dir qualcosa… lei… ma è solo un respiro dopo un’immersione… e torna… e torna a giocare con le pietre e a fare rumore… volge il suo viso verso di me… lei che ha aperto le tende…e mi guarda… e sorride ancora… ed io ne ho già abbastanza… ed espira ancora dalle narici del naso… e sorride ancora… e gioca… cazzo… lei gioca con le pietre e fa rumore… e mi guarda… lei... proprio lei e non un’altra… e mi prende le mani… e mi da le pietre… e mi chiude le mani… e mi guarda… lei… sorride… e si muovono anche le orecchie… perché lei sorride con le orecchie… ora che ha aperto le tende e ci ha fatto la coda… e tutto il collo… tutto quel collo… lei… proprio lei… tutto quel collo… che ci fa qui tutto quel collo… e le pietre mi pesano… e le faccio cadere… e le appoggio il naso sul collo…e lei non si muove… si muove la pelle... e cresce l’erba e i girasoli… un prato di girasoli… e lei… sposta il viso… e si scioglie i capelli…i suoi capelli… petali freschi che mi accarezzano la nuca… cade una foglia e lei mi bacia… cade una foglia e lei mi bacia… e un bambino… un bambino in lontananza scatta una foto.
sabato 27 ottobre 2012
La ragazza che sembrava bambina ma che in realtà non lo era... con i gatti tigrati
Era un pomeriggio d’autunno come tanti, un pomeriggio inoltrato, un pomeriggio di foglie per terra. C’era un vento diverso. Soffiava forte e non capivo la sua direzione. Era caldo ma anche freddo. In certi momenti era tiepido. Ti prendeva a schiaffi ma poi ti accarezzava… e ti prendeva a schiaffi… e ti accarezzava. Ero al mio solito posto, nella mia solita posizione… quella di aspettare qualcuno senza sapere chi fosse… È sempre bello aspettare qualcuno che non sai chi sia. Mangiai l’unghia dell’indice destro e la sputai con soddisfazione, come togliersi una spina conficcata nel cuore. Accesi una Merit lentamente e aspirai il fumo… e l’autunno… Vedevo gente in lontananza e bambini che correvano senza una destinazione, senza un motivo… Vidi una ragazza che sembrava bambina, ma che in realtà non lo era, camminare verso di me. Aveva un’andatura molto decisa e sciolta, sembrava uscita da un libro di fumetti, e a fianco aveva due gatti tigrati grigi che la completavano… proprio così… non ci fossero stati i gatti non ci sarebbe stata neanche lei. Aveva un basco irlandese in testa, un cappotto corto nero, una maglia a girocollo verde scuro, un pantalone di velluto beige e scarpe rosse, di un rosso vivo come il suo rossetto, così vivo che ad un certo punto mi sembrò che venissero incontro a me solo le sue labbra e i suoi piedi. Aveva un viso bianco, eccessivamente bianco, così bianco di luna. I suoi occhi erano marroni come le foglie, grandi e rotondi, perfettamente circolari, come se fossero disegnati da un compasso di una mano precisa. Il naso era perfetto che non si poteva descrivere, perché ci stava giusto giusto in quel viso. Più si avvicinava e più mi ricordava alcuni quadri di ragazzi cinesi underground di Pechino, che dipingevano ragazze con quel viso bianco eccessivo con la sigaretta accesa in bocca, e le labbra di un rossetto vivo... troppo vivo... lei fumava mentre veniva verso di me, e i suoi occhi non erano a mandorla ma rotondi… troppo rotondi e troppo marroni di foglie d’autunno… Non era molto alta ma non si notava… ero perso nella luce dei suoi colori. Si sedette accanto a me e si accese un’altra sigaretta. I gatti si sedettero anche loro ai suoi piedi. Mi venne in mente Cleopatra, ma poi mi accorsi che era una cazzata. Fumava con naturalezza e non mi guardava… e i gatti fermi come guardie. Passò un uomo con un doberman al guinzaglio, era un po’ irrequieto… il cane… I gatti lo videro e non fecero nulla… lo guardarono… lo guardarono così intensamente che il doberman girò lo sguardo e si quietò… e i gatti sorrisero sornioni e fecero un gesto con la testa come di assenso. Che strano pomeriggio d’autunno inoltrato, pensai… e mi girai… e dissi qualcosa alla ragazza che sembrava bambina, ma che in realtà non lo era:
-Ciao.
-Lo sai perché sono qui.
-Non credo… forse…
-Empatia… siamo in empatia…
-Cioè?
-Collegamento mentale…
-E quindi?
-Niente… sono solo venuta a dirtelo… ora vado.
-Dove vai?
-Lo sai dove sto andando…
E si alzò di scatto e spense la sigaretta con la sua scarpetta rossa, la destra, col tacco basso… e anche i gatti si mossero con lei e si allontanò… dopo quindici passi, perché li contai, si fermò e i gatti fecero lo stesso… e si accese un’altra sigaretta… non si girò ma era come se lo avesse fatto… e riprese a camminare… e i gatti fecero lo stesso come se fossero attaccati a lei con un guinzaglio invisibile… e si allontanò così tanto che scomparve tra le querce del parco di quella grande città.
-Ma dove cazzo va? – dissi ad alta voce.
E gli uccelli si staccarono in volo ed io li guardai come si guarda il vuoto.
-Lo sai perché sono qui.
-Non credo… forse…
-Empatia… siamo in empatia…
-Cioè?
-Collegamento mentale…
-E quindi?
-Niente… sono solo venuta a dirtelo… ora vado.
-Dove vai?
-Lo sai dove sto andando…
E si alzò di scatto e spense la sigaretta con la sua scarpetta rossa, la destra, col tacco basso… e anche i gatti si mossero con lei e si allontanò… dopo quindici passi, perché li contai, si fermò e i gatti fecero lo stesso… e si accese un’altra sigaretta… non si girò ma era come se lo avesse fatto… e riprese a camminare… e i gatti fecero lo stesso come se fossero attaccati a lei con un guinzaglio invisibile… e si allontanò così tanto che scomparve tra le querce del parco di quella grande città.
-Ma dove cazzo va? – dissi ad alta voce.
E gli uccelli si staccarono in volo ed io li guardai come si guarda il vuoto.
Omicidio
-Ehi! Cos'hai?
-Niente.
-Come niente! C'hai una faccia...
-Guarda lì...
-Dove?
-Lì...
-Niente.
-Come niente! C'hai una faccia...
-Guarda lì...
-Dove?
-Lì...
-Cosa?
-Hanno ucciso due panchine!
-Hanno ucciso due panchine!
venerdì 26 ottobre 2012
La venditrice di fuffa 3
-Ha visto la venditrice di fuffa?
-Era qua dieci minuti fa.
-Miseria! Mi sfugge sempre. Volevo comprare un’inutile
enciclopedia “Le fonti del sapere” del ’73.
-Ottimo anno, tra l’altro…
-Lei dice?
-Sì!
-Perché?
-Non mi ricorda niente!
giovedì 25 ottobre 2012
Vigile urbano
Un giorno come altri, successe un evento reale,così reale che la fantasia prese il sopravvento. Un vigile urbano si avvicinò ad un ragazzo, che non era più tanto un ragazzo e chiese:
-Scusi!
-Dica!
-Perché fotografa questa panchina?
-Perché...
-Scusi!
-Dica!
-Perché fotografa questa panchina?
-Perché...
sono un venditore di incipit.
-Un venditore de che?
-Incipit!
-E in cosa consiste questa vendita di…
-Incipit!
-Eh… quella roba lì.
-Guardi lei mi da una data e un’ora ed io le formulo un incipit. Deve sapere che ogni minuto cambia... l’incipit... deve essere molto preciso, perché io sono una persona precisa. Il costo è di dieci euro a parola più le punteggiature.
Il vigile rimase sbigottito per qualche secondo, poi chiese ancora:
-È sicuro di stare bene?
-Mai stato meglio in vita mia.
-La tengo d’occhio – disse allontanandosi.
-Un venditore de che?
-Incipit!
-E in cosa consiste questa vendita di…
-Incipit!
-Eh… quella roba lì.
-Guardi lei mi da una data e un’ora ed io le formulo un incipit. Deve sapere che ogni minuto cambia... l’incipit... deve essere molto preciso, perché io sono una persona precisa. Il costo è di dieci euro a parola più le punteggiature.
Il vigile rimase sbigottito per qualche secondo, poi chiese ancora:
-È sicuro di stare bene?
-Mai stato meglio in vita mia.
-La tengo d’occhio – disse allontanandosi.
wu-wei
-Mi spieghi perché te ne stai sempre su sta cazzo di
panchina, di questo parco, di questa cazzo di città?
-Io sono nella posizione dell'attesa, nella correzione della
mia persona, nella ricerca appropriata della mia posizione.
-Che razza di roba è?
-Boh! Si dice wu-wei…L’ho letto da qualche parte… il TAO…
sta roba lì.
-E a che punto sei?
Nascondino
- Mi scusi.
- Dica.
- E' qui che si gioca a nascondino?
- Non credo, perché?
- Niente, vorrei liberare tutti!
- Tutti chi?
- Dica.
- E' qui che si gioca a nascondino?
- Non credo, perché?
- Niente, vorrei liberare tutti!
- Tutti chi?
lunedì 22 ottobre 2012
Sai una cosa?
-Sai un cosa?
-Cosa?
-C’è troppo populismo oggi in questo paese.
-Bè… c’è populismo e populismo.
-Sì, certo, ma anche un eccesso di moralismo.
-Bè… c’è moralismo e moralismo.
-Sì, certo, ma anche troppo qualunquismo, non credi?
-Bè… c’è qualunquismo e qualunquismo.
.Sai una cosa?
-Cosa?
-È sempre molto bello fare una cazzo di conversazione con
te.
Delegato sindacale
Senti questa…
-Dimmi!
-Ho fatto il delegato sindacale anni fa.
-Bene. Sarai stato mosso da grandi ideali, dal migliorare le
condizioni di lavoro dei lavoratori, dalla difesa dei diritti…
-Niente di tutto questo!
-Scusa?
-Mi piaceva una ragazza, forse dell’organizzazione.
-Scusa?
-Un giorno un mio amico mi portò ad una riunione sindacale,
non ero manco iscritto. Entrai in questo stabile e vidi lei. Non so se era un’impiegata
o altro… era incantevole. Mi passò davanti e tutto rallentò...
-Non ti seguo…
-C’era sta riunione. Un signore stava parlando ed io l’ascoltavo
appena. Ad un certo punto disse: “abbiamo la necessità di trovare un leader
carismatico, un nuovo delegato sindacale”. Silenzio. Un silenzio di quelli dove
nessuno osava tanto, dove nessuno era pronto a muovere un braccio… un respiro…
un rumore. Mi misi a tossire e dissi:”lo faccio io”. Ci fu ulteriore silenzio...
e poi sospiri di sollievo collettivi… e risuonò all’unisono un ”Cazzo… meno
male!”. Venni eletto all’unanimità.
-Cioè, tu vorresti dirmi che hai fatto questa scelta per
rivedere quella donna?
-Proprio così!
-E per quanti anni lo hai fatto… il delegato?
-Dieci anni.
-Dieci anni? E lei?
-Non lo so. Non l’ho mai più rivista!
domenica 21 ottobre 2012
Londra
-Che ora era?
-Le 20.47… circa.
-Perché eravamo lì?
-Non lo so… mi ci hai portato tu.
-Hai gli occhi trasparenti…
-Sfumavo…
-Lentamente…
-Lentamente…
-E sullo sfondo una città come tante…
-Devo andare.
-Ok! Portati via anche gli occhi.
giovedì 18 ottobre 2012
Radiohead 2
-Secondo te esistono gli extraterrestri?
-Sì
-E gli hai visti?
-No... ma gli ascolto sovente...
-Sì
-E gli hai visti?
-No... ma gli ascolto sovente...
Jogging
E ad un certo punto preciso del giorno, un ragazzo dalla faccia da jogging, con la tuta da jogging e le scarpe da jogging disse:
-Corre voce che…
-Ssssssssssssst
-Eh?
-Lascia correre…
-Corre voce che…
-Ssssssssssssst
-Eh?
-Lascia correre…
martedì 16 ottobre 2012
La peste
-Cosa stai leggendo?
-La peste di Albert Camus
-Embè... di questi tempi... Dove sei arrivato?
-Ad un prete dal pulpito...
-Leggi... leggi...
-La peste entra da voi, si siede nella vostra camera e aspetta il vostro ritorno.
-Embè... di questi tempi...
-La peste di Albert Camus
-Embè... di questi tempi... Dove sei arrivato?
-Ad un prete dal pulpito...
-Leggi... leggi...
-La peste entra da voi, si siede nella vostra camera e aspetta il vostro ritorno.
-Embè... di questi tempi...
lunedì 15 ottobre 2012
La venditrice di fuffa 2
-Ou!
-Eh!
-Hai mica visto la venditrice di fuffa?
-No! E' da qualche giorno che non si vede... perché?
-Niente. Vorrei comprare qualcosa che non mi serve!
-Eh!
-Hai mica visto la venditrice di fuffa?
-No! E' da qualche giorno che non si vede... perché?
-Niente. Vorrei comprare qualcosa che non mi serve!
Visioni
-Hai visioni?
-Sì... Tutti i giorni...
-E dimmi che tipo di visioni hai?
-Mah... una panchina... un parco... una città!
-Ahahahahahahaha... sempre che mi prendi per il culo... Eh?... sempre... eh?... per il... eh?... ou?... eh?... No?
-Sì... Tutti i giorni...
-E dimmi che tipo di visioni hai?
-Mah... una panchina... un parco... una città!
-Ahahahahahahaha... sempre che mi prendi per il culo... Eh?... sempre... eh?... per il... eh?... ou?... eh?... No?
sabato 13 ottobre 2012
Incipit
-Come si dice già?
-Cosa?
-Ma di quello lì?
-Quello chi?
-Ma quello che vende quella roba là?
-Vende?
-Cosa?
-Ma di quello lì?
-Quello chi?
-Ma quello che vende quella roba là?
-Vende?
-E' una parola difficile...
-Incipit.
-Ecco bravo! Quella roba lì. Lo ha mica visto?
-Incipit.
-Ecco bravo! Quella roba lì. Lo ha mica visto?
venerdì 12 ottobre 2012
David Gilmour, Thom Yorke, Lucio Battisti.
-Sai una cosa?
-Cosa?
-Secondo me David Gilmour, Thom Yorke e Lucio Battisti sono la stessa persona.
-Ahahahahahahaha ma che cazzo dici! Non c'è un nesso!
-Sempre sta cazzo di cosa che ci debba essere un nesso.
-Fammi almeno un esempio.
-Comfortably numb. Creep. Ancora tu.
-Ahahahahahahahaha! Ma vaffanculo.
E rimasero in silenzio giusto il tempo esatto per ascoltare mentalmente le tre canzoni sopra citate.
-Sai una cosa?
-Cosa?
-Niente!
-Cosa?
-Secondo me David Gilmour, Thom Yorke e Lucio Battisti sono la stessa persona.
-Ahahahahahahaha ma che cazzo dici! Non c'è un nesso!
-Sempre sta cazzo di cosa che ci debba essere un nesso.
-Fammi almeno un esempio.
-Comfortably numb. Creep. Ancora tu.
-Ahahahahahahahaha! Ma vaffanculo.
E rimasero in silenzio giusto il tempo esatto per ascoltare mentalmente le tre canzoni sopra citate.
-Sai una cosa?
-Cosa?
-Niente!
mercoledì 10 ottobre 2012
ho amato una donna
Ho amato una donna così tanto che pensavo di finire in un’altra
galassia con il cervello e con il cuore. Lei era entusiasta delle mie parole,
delle mie poesie, delle mie carezze. Facevamo l’amore ovunque, perché ovunque
era il posto migliore per farlo. Un giorno lei cominciò ad essere insofferente:
voleva combattere. Ogni occasione era buona per tirare fuori la pistola e
ferirmi. Volevo che lei fosse libera: di lasciarmi, di tradirmi. Tutta questa
libertà non la sopportava. A volte pensavo che mi dicesse che lei voleva essere
un po’ prigioniera, come tutte le donne verso l’uomo. Dura così da migliaia di
anni… ma io non la legavo a me. Volevo che fosse una puledra bianca che corresse
libera su una spiaggia deserta. Un giorno arrivò a casa e mi sparò al cuore e
mi uccise. Poi se ne andò con un altro uomo. Che dovevo fare? Io non faccio la
guerra con chi amo. Io l’ho solo amata. Poi passò molto tempo… ed io sono
sempre lo stesso, in pace.
Funghi
-Mi racconti una storia?
-C’era una volta, o forse molto tempo prima, una ragazza,
forse una duchessa, forse una contessa, forse una principessa che andava tutte
le mattine nel bosco a cercare funghi.
Il suo problema era che non li trovava mai.
Faceva sempre la stessa strada, perché c’era solo quella, e
incontrava un sacco di gente che tornava con ceste piene di funghi che ridevano
e parlavano da sole…
e ridevano e parlavano da sole.
Lei era timida e si vergognava a chiedere come facessero a
trovare tutti quei funghi…
e ridevano e parlavano da sole.
Un giorno di pioggia, il primo dopo anni di sole, decise di
addentrarsi nel bosco passando verso rovi, rami intrecciati e foglie secche. Si
graffiò mani, gambe e anche il viso.
Si perse.
Aveva il fiatone e sanguinava…
e pianse.
Ad un tratto, nel pieno della sua disperazione, sentì:
-Pssssssss… Psssssssss… Ehi dico a te!
Lei si girò e vide tanti funghi, nell’insenatura di una
pianta, che ridevano.
-ALLORA! Non ci raccogli… ahahahahahahahahahaha
Nessuno seppe se la ragazza, forse una duchessa, forse una contessa,
forse una principessa raccolse i funghi, anzi nessuno seppe se la ragazza,
forse una duchessa, forse una contessa, forse una principessa tornò a casa.
Una cosa fu certa. Nel paese circolava una voce, una voce
insistente, e non si parlava d’altro, e sui giornali ci furono titoli in prima
pagina.
I FUNGHI PARLANO E SE LA RIDONO.
(Il venditore di incipit)
Gesù
Un uomo per bene, con movenze per bene, di una famiglia bene,
vestito come uno che va a messa tutte le domeniche, chiese:
- Ma lei ha una famiglia?L’uomo seduto sulla ormai nota panchina, di quel ormai noto piccolo parco, di quella ormai nota città si voltò e lo guardò per due secondi esatti e disse:
- Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
- E chi è quel pazzo che ha detto questa cosa?
- Il miglior psicanalista mai esistito al mondo.
- Chi? Freud?
- Ma che Freud! Un tizio che si faceva chiamare Gesù Cristo.
E calò un silenzio di oltre duemila anni.
martedì 9 ottobre 2012
Scrittori famosi
Un gruppo di persone discorre su una panchina, di un piccolo
parco, di una grande città.
-Hai sentito quello là che ha fatto quella cosa lì?
-Guarda, non ho parole…
-A me viene solo da vomitare…
-Io rabbrividisco…
-Non c’è più religione…
-Sarebbe da umiliare nella pubblica piazza…
-Di più… di più…
-Torturarlo…
-Ma non basta…
-Impalarlo!
-Uhm…
-Siamo alla deriva…
-E’ un mondo difficile…
-Uno schifo…
Da una panchina non lontana da lì.
-Scusate!
-Dice a noi?
-Sì, certo…
-Dica?
-Cortesemente… potreste spostarvi un po’ più in là… diciamo…
un centinaio di kilometri! Grazie
-Maleducato.
-Ma non avete mai letto: Goethe,
Nietzsche, Gibran?
-No
-E allora andate e leggetevi!
-Ma tu che ne
sai, eh? Che ne sai? – dissero avvicinandosi in modo minaccioso
lunedì 8 ottobre 2012
La venditrice di fuffa
Era un giorno come un altro (Anche se un giorno non è detto
che sia come un altro) nella panchina, del piccolo parco, di quella grande
città. Quando un uomo calvo col pizzetto incontrò una bionda che sorrideva
sempre, che sembrava uscita da un dipinto del Modigliani per via del collo
magro e leggermente allungato, di quel sorriso da venditrice di qualcosa ma non
si sa bene di cosa, nel senso che tu potevi andare da lei a comprare un fanale
e te ne uscivi con l’acquisto di un’auto, che tra l’altro non ti serviva, e lo
avresti poi dovuto giustificare alla moglie (sempre se hai una moglie a cui
giustificare un acquisto di un’auto che non ti serviva), che alla fine ti
diceva che in fondo una nuova macchina può sempre servire, dopo che ci era
seduta sopra e l’aveva guidata per qualche kilometro intorno all’isolato,
oppure una assicuratrice di polizze vita con clienti che non morivano mai e per
questo pagavano profumatamente ( sempre se per pagare per non morire avesse un
odore)
-Ciao
-Ciao
-Che fai nella vita?
-Il venditore di incipit
-Mai sentito
-E tu?
-La venditrice di fuffa
-Mai sentito.
E rimasero in silenzio tre minuti e quindici secondi a
pensare che in fin dei conti in questo cazzo di mondo si può vendere di tutto.
-Chi sei?
-Non lo so
-Da dove vieni?
-Da un altro universo
-Perché sei qui adesso?
-Perché ci sei tu!
-Ah! E cosa posso fare per te?
-Dammi qualcosa di buono da bere, grazie!
-Ti faccio assaggiare un buon bicchiere di sole.
-Buono…
-Come lo trovi?
-Chiaro… Ne hai ancora?
-Sì
-Quanto sole si può bere?
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