lunedì 19 novembre 2012

Vorrei


-Vorrei…

-Cosa?

-Dammi tempo…

E si prese tutto il tempo a disposizione.

-Vorrei essere al confine dell’espansione dell’universo. Rimanere lì a guardarlo. Capire la sua evoluzione. Che cosa sta riempiendo? Immagino un palloncino che si gonfia, un fumo che si libera, una macchia che si allarga, e miliardi di stelle come cellule di Dio. Vorrei stare lì come appoggiato con le braccia ad un muretto e vedere oltre. Perché sono rinchiuso in questo contenitore che si chiama “corpo” e sentire dentro l’universo? Sono in una flessibile tensione, a volte mi sembra di vibrare suoni. E mi sento incollato qua.  Perché?

-Belle…

-Belle cosa?

-Belle cazzate sparate qua e là…

-Non trovi che le cazzate siano il modo migliore per esistere?

E rimasero lì a cazzeggiare per il tempo necessario.

-Io vado!

-Ciao!

-Ciao panchina, a domani!

Mentre si allontanò disse fra sé e sé.

-No, no, no, no, no, no, no, no, no… le panchine non parlano! – scuotendo la testa.

-Scusa?

-Dici a me? – girandosi di scatto.

-Vedi qualcun altro in giro?

-No! Certo che no!

-Niente…

-Come niente?

-Era solo uno scherzo!

-Bello scherzo del cazzo!

-Dai non te la prendere! Il fatto è che la vernice è fresca.

-E quindi?

-Niente… per via di quella storia che ti sentivi incollato qua…

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