La barca entra nella giungla. Ho dormito per giorni, poi ho
preso la via. Ho fatto vedere la moneta a un indio e lui mi ha fatto cenno di
seguirlo. Solange è svanita, solo un ricordo, che mi brucia, un dolore alla
spalla: il soccorso, la cura. La barca entra nella giungla, e io ho già dormito
troppo. Chissà dove mi porta! L’indio mi dice qualcosa e con il dito mi indica
la zona, lo guardo negli occhi: non so se sono stolto o perso nella sua anima.
La barca sparisce nella giungla. La fitta vegetazione si prende la scena e ci
avvolge nel buio dell’Amazzonia. Verde, tutto verde, verde speranza: la barca
danza. Sprazzi di finissime luci si insediano intorno, formando una gabbia.
Prigionieri viaggianti: vorrei aggrapparmi ad una sbarra, ma lei mi attraversa,
tutto mi attraversa, il mio corpo viene diviso in verticale da fasci di luce.
Pezzi di me si staccano e poi ritornano.
- Es esto “un nuevo sol”? - chiedo all’indio porgendogli la
moneta.
Lui si fa un’alzata di spalle. Non so se ha capito
l’antifona. La pistola è sempre infilata dietro la schiena. La barca va verso
il buio più fitto, una specie di galleria: quando entro non vedo più niente, mi
agito, ma resto composto, il mio cuore aumenta, lo sento in gola e nella
caviglia, ad ogni colpo la barca ondeggia, allungo le mani sul bordo, mi tengo,
tra un po’ si rovescia: l’angoscia, non riesco a dire nulla, ho perso la
parola, vorrei urlare qualcosa, ma niente, niente di niente, il mio cervello si
è spento: solo la paura: è accesa: potesse almeno illuminare la rotta, non so
perché mi viene di chiedere aiuto alla mamma, oddio, perché non riesco più a
muovermi, perché le mie braccia sono pezzi di legno, ma sto respirando? Fatemi
uscire al più presto, sto tremando, non esisto, ecco, non esisto, non sono più
io: coscienza, solo coscienza, mi turba, mi annienta, aiuto, aiuto, prego,
prego tanto, perdono, salvami, ti prego, mi dispiace, quando finisce… Scorre la
barca, unica certezza: il movimento, da qualche parte vado, stai tranquillo, ci
sono io, questo buio è quasi finito, non ci credo… una piccolissima luce in
fondo: davvero, diventa sempre più grande: davvero, ritorna il sangue: davvero,
ritorna il sereno: davvero, il cuore regolare: davvero, la luce è più forte:
davvero, mi acceca: davvero, sono sfinito: davvero, sono fuori: davvero, e
l’indio è sparito: davvero.
continua...