-Senti, alla fine voglio capire che ci fai sempre qui su
questa panchina…
-Senti, io sono sempre all’inizio.
-Ok… ok… con sta storia dell’inizio ce lo hai fatto a fette…
dammi un motivo.
-Vedi quella foglia che cade?
-Sì.
-Siamo solo io e te a vederla.
-E quindi?
-Se non fossimo stati qua ora col cazzo che la vedevamo… lei
sarebbe comunque caduta.
-Dove vuoi arrivare?
-Io non arrivo… parto.
-Ok… ok… che palle però, lasciatelo dire.
-Voglio solo dirti che nella vita ci sono foglie che cadono
davanti a noi e non le vediamo.
-Ma che me frega di una foglia che cade!
-Infatti chi se ne frega!
Rimasero in silenzio mentre foglie cadevano come fiocchi di
neve.
-Dove mi vorresti portare?
-Nell’invisibile… ragazzo.
-Cioè?
-Ti succedono cose intorno che tu non vedi ma che il tuo
cervello fotografa.
-Cazzooooo… fammi capire… porca troiaaaaaa.
-Quella foglia è la tua occasione.
-Daiiiiiii cerca di essere più esplicito!
-L’invisibile è la tua occasione!
Si alzarono e se ne andarono e la foglia li guardò, come solo
una foglia sa fare e disse:
-Vaffanculo voi, l’autunno e la forza di gravità.
E spirò.
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