lunedì 22 aprile 2013

Farfalla

E sbucò così all’improvviso, per caso.
Il caso volle che si voltò. Sempre lei.
Camminava a piedi nudi con le scarpe in mano… a piedi nudi con le scarpe in mano. E cantava una vecchia canzone di Jeff Buckley… una vecchia canzone religiosa…... una vecchia canzone di Pasqua o di queste feste qua, dove la gente va in chiesa, o va in vacanza, o magari resta a casa perché piove, e si guarda una decina di film, ascolta una decina di cd, e non fa un cazzo. E cantava sto “halleluja” che non vuol dire niente o almeno a me non diceva proprio niente… ma suonava bene… ma a me non diceva niente… ma suonava bene… e camminava a piedi nudi e scarpe in mano… a piedi nudi e scarpe in mano… e lasciava orme sul prato che fumavano… orme come camini accesi di case… case di talpe che stavano guardando la televisione… e sbucavano… le talpe… curiose.. ovunque… tutte col telecomando in mano… talpe col telecomando in mano… curiose e sorprese come me… E lei cantava “halleluja”… cazzo se la cantava bene… lei e tutte ste cazzo di talpe con il telecomando in mano e gli occhiali… talpe con gli occhiali. Cominciai a ridere in silenzio, a ridere con il fegato, con il pancreas, con l’intestino… tutti i miei organi ridevano in silenzio… per non spaventarle... lei e le talpe... le talpe e lei... finché non spensero tutto, anche la musica, col telecomando... e tornarono a casa... le talpe e lei... lei e le talpe. Stavo per andarmene... quando vidi una talpa tra i miei piedi... una talpa con gli occhiali e il telecomando in mano... e me lo puntò... e mi accese.


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