mercoledì 8 marzo 2017

In un pub di Dublino

In un pub di Dublino, nella zona centrale della città, una coppia di anziani siede in fondo al locale con i loro boccali di Guinness. Due coniugi uno di fianco all’altra con la bocca chiusa e le labbra sottili. Osservano l’ingresso. La gente va e viene confusa, si mischia come alfieri, torri e cavalli tra quelle piastrelle quadrate che disegnano una scacchiera imperfetta. Loro sono il re e la regina, quelli che si spostano solo quando rimangono in pochi, quando lo scacco non è ancora matto, quando un colore si impossessa dell’altro. Ogni tanto danno un sorso alla birra, un movimento curato e molto preciso. Secco. Quando deglutiscono si nota in loro una certa attenzione al gusto, un certo piacere recondito, un certo profumo di luppolo; glielo conferisce il loro movimento del collo, uno scatto veloce come quando accendi la luce. Un altro sorso e gli occhi si rimpiccioliscono, le loro guance si gonfiano nel risciacquo interno tra la schiuma e l’orzo. Tengono con fermezza il manico del boccale come il prete tiene con vigore il calice durante la cerimonia domenicale. Si puliscono la bocca, col dorso della mano, un passaggio lento in controtendenza con lo spostamento della testa, come per dire no, che non è il momento di fare il passo, in quanto una torre viaggia in verticale e un alfiere si sta spostando in diagonale, perché certa gente è così che si muove. I loro occhi s’incontrano, e mentre un pedone fa un piccolo balzo, lentamente si danno un bacio. Un bacio casto, appena accennato, un rito scaramantico, per poi tornare a fissare l’ingresso: una porta che si apre e si chiude cambiando scenario, a differenza di loro che sono come un quadro appeso al muro. L’uomo anziano aspetta che la moglie finisca la birra, si alza e va a pagare alla cassa. Torna da lei e le porge il braccio. Lei si aggrappa con fatica e si fa trasportare a piccoli passi verso l’uscita. Il re che protegge la regina, una cosa mai vista sulla scacchiera, ma quella è imperfetta, quindi, si gioca al contrario. L’alfiere e la torre litigano furiosamente, il pedone sta in mezzo. Lo scacco è matto sulla soglia dell’ingresso. Il re e la regina escono, un gradino, e inizia un altro gioco, molto più pericoloso.
- Tesoro, stasera la birra era veramente buona.
- Tu dici?
- Me l’han detto i tuoi baci.
- Sei ubriaca.
- Me lo dici ogni sera.


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