domenica 21 maggio 2017

Incipit offresi

Ora ho tutto il tempo a disposizione per dire quello che mi pare. Questo è l’incipit della gara di un minuto:
“Nel mondo all’improvviso arrivò una crisi. Una crisi profonda. Un’onda.
Tutti si trovarono senza inizi.
Un giorno, non si sa bene quale, arrivò un uomo e si sedette su una panchina, di un piccolo parco, di una grande città.
Senza alcun motivo, delle persone si misero in fila, come quando si è in fila alla posta, anche se qui non c’era nulla da spedire, solo parole da ricevere, come cartoline che non hanno una foto, un indirizzo, una fine. Cartoline per iniziare.
Il primo che si sedette di fianco a lui sembrava un capo, perché fece un gesto con il capo per mandare via gli altri. Aveva una tavola da surf in mano.
– Lei è surfista?
– No, sofista.
– Ah, io aspetto l’onda.
– Anch’io.
– Conosce Hokusai
– Di vista!”

Davvero, signori miei, è successo veramente che è arrivata un’onda e si è portata via tutto.
È successo veramente che la sera prima si faceva una vita dignitosa e la mattina dopo non si aveva più niente.
Davvero, signori miei, stiamo sopravvivendo chiusi in casa a questa economia schizofrenica.
Quanto vale la vita di una persona? Qual è il prezzo che deve pagare?
Sapete chi è il venditore di incipit? Ve lo dico senza tanti peli sulla lingua, cercando di non fare molta retorica, sapendo di non riuscirci. Il venditore di incipit si abbandona agli eventi, ascolta il proprio respiro e quello che hanno da dire le singole persone, si lascia andare, si mantiene neutro per essere pronto ad affrontare ogni onda quotidiana. Perché l’azione lui la fa quando l’onda arriva, né prima né dopo, ma solo in quell’istante, prendendo per il culo la lungimiranza.
Davvero dobbiamo diventare dei surfisti, davvero dobbiamo saper cavalcare l’onda, individualmente, con la propria responsabilità, nessuno ci salva, nessuno viene a insegnarci la tecnica per restare a galla, nessuno ha il metodo adatto a noi, sei solo tu e le azioni che fai ogni giorno, quindi, vendere incipit per vivere è più realistico di quello che si pensi, nulla di surreale, se uno non s’inventa qualcosa in questo cazzo di mondo vivrà sistematicamente di rimpianti e di domande inutili.
Mi chiamo Valentino Dellea e il mio anagramma è “Elevati nell’onda”.
Vi saluto come sempre, brava gente!




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