Se dovessi amarti mi spoglierei della devozione eccessiva, mi
leverei la superflua pignoleria addosso e mi sfilerei la mia inutile
scrupolosità dalla schiena. Poi, depositerei il mio tatto in un baule di
un’auto rubata, parcheggiata nella piazza del mercato, pronta a partire
inseguita dal disordine costituito. Infilerei una maschera di ghiaccio contro i
bollenti spiriti, accenderei mozziconi raccolti per strada per assaporare il
gusto amaro degli ipocriti e osserverei la lenta grigia anima salire tra le
nuvole a pecorelle. Darei un appuntamento al cuore a un incrocio, mi
nasconderei dietro a un angolo, per vederlo guardarsi intorno, a battere come
una prostituta a ridosso del semaforo. Se dovessi amarti andrei a cantagliene
quattro sbattendo i pugni sul muro.
Quando ti dissi queste parole, la pioggia ci cadeva sulle
guance, a stento riuscivamo a tenere aperte le palpebre. Quante volte abbiamo provato
invano ad asciugarci il viso con le mani umide. - Piove sul bagnato…
Iniziammo a ridere a crepapelle nel piagnisteo circostante, su quell’isola di cemento a costruirci una zattera, per timore che tutto sarebbe invecchiato col bel tempo e che il sole avrebbe asciugato i nostri eccetera eccetera.
Se dovessi amarti proteggerei, per quanto mi sia possibile, ogni incantevole e benedetta pozzanghera.
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