venerdì 13 settembre 2013

E poi ti accorgi


E poi ti accorgi che devi fare assolutamente qualcosa, e mentre sei in quel qualcosa, era meglio che non la facevi.
E poi ti accorgi che in fin dei conti è in fin dei conti.
E poi ti accorgi che Brian Eno fa della bella roba e che David Bowie non è più David Bowie, quel David Bowie per intenderci.
E poi ti accorgi che dovresti correre a piedi nudi come fanno i bambini che hanno appena imparato a correre.
E poi ti accorgi che non è vero, ma se lo fosse, non sarebbe vero comunque.
E poi ti accorgi che sei sempre sulla difensiva tu che sei nato attaccante da sfondamento di palle.
E poi ti accorgi, che lui si accorge, che noi ci accorgiamo, che voi vi accorgete e che essi si accorgono.
E poi ti accorgi che manca la prima persona, singolare!
E poi ti accorgi che hai dimenticato l’acqua sul fuoco, le chiavi della macchina, il cellulare sul tavolo, la mail da spedire, la valigia alla stazione, dar da mangiare al cane, un figlio a scuola.
E poi ti accorgi che a settembre si scrivono canzoni, e che l’autunno ispira poeti: per i colori, per le foglie che cadono, per i funghi che crescono e per le stronzate varie.
E poi ti accorgi che se non la finisci con le cazzate non te ne accorgi più.



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