Era un cielo che non stava mai fermo, simile al traffico cittadino al suono dei clacson, alle catene di montaggio, alla continua produzione per tornare alla ripresa, perché piova sul bagnato.
Era un cielo che non stava mai fermo, simile al sangue che scorre dentro, che raccoglie l’immondizia e la porta nel termovalorizzatore, quello che si sobbarca ogni inevitabile, in attesa di un epocale cambiamento.
Nuvole e sole. Era un cielo che non stava mai fermo. Nuvole e sole.
- È tutto così veloce…
- Dobbiamo stare al passo delle macchine.
Due fantasmi coperti col lenzuolo bianco vagavano tra le nubi, con gli occhi celesti, in attesa di dissolversi.
- Hai mai visto un essere umano?
- No… deve essere terribile.
- Spaventoso!
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