giovedì 18 febbraio 2016

Desolado springs


Desolado Springs era una cittadina tra il Nordakota, lo Iuta e lo Aio, lì in mezzo più o meno. Era famosa per un particolare molto importante: lo sbatacchiamento delle porte. In quel luogo c’era il miglior sbatacchiamento che si potesse sentire. Infatti, il vento soffiava in tutte le direzioni: in entrata e in uscita. Non c’era anima viva, o forse c’era pochissima gente. Un giorno arrivarono tre banditi col viso coperto. Parcheggiarono i loro cavalli davanti al Salun e si diressero verso la Bank. Quando arrivarono la porta sbatacchiava come il suo solito, quindi, non ebbero neanche la premura di darle un calcio per sfondarla. Quando entrarono urlarono:
- Mani in alto, questa è una rapina!
Ma non c’era nessuno, solo un ragno che penzolava dal soffitto sul filo della ragnatela.
- Guardate, fa bangi giampi! – disse uno di loro.
- Giampi è morto! – disse un altro dopo avergli sparato.
Uscirono e presero la via del Salun. Quando entrarono videro un vecchietto al bancone.
- Cosa bevete, ragazzi! – con la classica voce da vecchietto del Far Uest.
- Dacci tre uisky puro malto torbato del Tennessì.
Il vecchio eseguì con l’unico uisky che aveva.
- Uhm, è proprio lui, fa fare tanta plin plin.
- Chi siete e da dove venite? – chiese il vecchio con la classica voce da vecchietto del Far Uest.
- Io sono Liuk catena di montaggio dall'Uaioming, lui è Dave il libraio dall'Uinsconsin e lui è Bill fancazzo dalle Auai.
- E cosa vi ha portato qui a Desolado Springs.
- Vecchio, siamo tre banditi che rapinano Bank.
Il vecchio si mise a ridere di crepa cuore.
- Ragazzi, la Bank a Desolado non esiste, è uno scherzo che fanno sempre lo sceriffo e il vice sceriffo per mettere in galera qualcuno, per ravvivare un po’ l’ambiente. Hanno messo il cartello “Bank” tanto per dare un tocco alla città.
- In sto posto di merda c’è uno sceriffo e un vice sceriffo? – chiese Liuk.
In quel frangente entrarono nel Salun proprio loro.
- È proprio così, Gringo. Noi siamo Urbi e Torbi, sceriffo e vice sceriffo.
- Si dice Urbi et Orbi! – precisò Dave il libraio che si vedeva che era uno che la sapeva lunga.
- Noi ci vediamo bene, Gringo! – incalzarono all’unisono i rappresentanti della legge.
Non ci fu neanche il tempo delle presentazioni che dalle scale del Salun scese lei: Linda. Uno splendore di femmina che Mae Uest a confronto era solo una semplice pollastrella. Aveva una valigia in mano e sembrava in partenza.
- Io me ne vado. Sono stufa di questo posto, di voi e di quell’indiano che si addormenta sempre sul mio ventre.
Come finì di dirlo, ecco che entrò l’indiano: Ghiro in letargo, l’addetto di vedetta, quello che in teoria dovrebbe avvertire la popolazione di eventuali arrivi di forestieri poco raccomandabili. Si avvicinò a Torbi e fece una premonizione:
- Tra dieci minuti arriverà una bufera da nord, un tornado da est, un ciclone da ovest e una leggerissima brezza marina da sud.
Urbi e Torbi ebbero un sussulto. Erano famosi per saper sparare ai 4 venti e non erano pronti a una situazione del genere, soprattutto a loro infastidiva molto la brezza. Il vecchio aprì una botola.
- Andiamo tutti sotto in cantina al riparo!
Quella sera, mentre fuori scoppiava un putiferio, tutti si divertirono bevendo uisky puro malto torbato del Tennessì e si conobbero. Liuk catena di montaggio raccontò che prima di fare il pistolero lavorava per una ditta che faceva manovelle per alzacristalli di locomotive a vapore, Dave il libraio aveva aperto, con coraggio, una libreria nel Gran Cagnon, zona con il più alto tasso di analfabetismo dell’Uest, facendo leva sul fatto che lì era comunque un posto tranquillo e silenzioso per la lettura, e Bill fancazzo, beh, il nome diceva già tutto. Comunque, Bill una cosa la sapeva fare, suonava molto bene la fisarmonica. Dave raccontò storie antiche di un gringo dal nome Socrate che bevve la cicuta al posto del uisky puro malto torbato del Tennessì. Aggiunse soprattutto che la cicuta non ti fa fare plin plin. A un certo punto Linda ruppe gli indugi, si stava divertendo, e disse a tutti gli uomini che potevano approfittare di lei, dato che era pur sempre una mignotta, chiedendo esplicitamente a Ghiro di provare almeno per una volta a stare sveglio. Lui annuì non molto convinto.
La mattina seguente si svegliarono tutti molto soddisfatti e aprirono la botola. Quello che videro fuori fu impressionante: non c’era più niente. Era stata spazzata via la città. Solo deserto, polvere e desolazione.
- Crisi… - esclamò l’indiano sbadigliando.
- Cioè? – chiese Torbi.
- Il nome di questi 4 venti messi insieme, l’ho letto ieri nell’ultimo notiziario dei segnali di fumo.
Il sole di mezzogiorno era alto, caldo e fastidioso. Tutti si grattarono la testa, il culo e le palle. Proprio tutti. E sputarono, perché nell’Uest si sputa sempre la mattina. Quindi, si misero uno vicino all’altro, tirarono fuori il coso e fecero a gara a chi pisciava più lungo.
Vinse Linda.


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