domenica 28 febbraio 2016

La borsa


Era partita per la Siberia. Andava a cercare una borsa. Questo disse a sua madre e a sua padre. Loro la lasciarono andare, d’altronde l’avevano messa al mondo perché andasse a cercare qualcosa.

- Torno presto! – disse senza girarsi, aprendo la porta con la valigia in mano e un colbacco nero in testa, a risaltare i capelli chiari che ornavano la sua schiena come filamenti d’oro.

“Un corpo di spalle può essere eloquente quanto l’espressione di un viso” – pensò sua madre vedendola uscire.

- Che borsa andrà a cercare? – sussurrò il padre che tratteneva con fatica l’acqua che si era creata a ridosso degli occhi, come se avessero rotto gli argini, per colpa di una crepa di una diga lontana che fino a quel momento era stata certificata come sicura.

Non ci fu risposta.

Per quella ragazza tutto avvenne così veloce che lei dal treno vide già la neve.

- Pronto, mamma…

- Pronto, ciao piccola mia, ti sento come se fossi qui… non sembra che tu sia…

- Mamma…

- Cosa?

- Ho trovato la borsa…

E cadde la linea.

“Chissà quante cose dovrà ancora cercare” – pensò sua madre posando delicatamente la cornetta come si posa un neonato nella sua culla.



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