martedì 2 luglio 2013

Giusto un anno fa


Giusto un anno fa, proprio oggi il 3 luglio, iniziai a mettere panchine su facebook, con incipit che non erano altro che dialoghi senza senso… o forse ce l’avevano… o forse no! Ho scritto qualche riflessione, qualche poesia, niente di eccezionale credetemi, anche perché io non sono uno scrittore, non sono un poeta e neanche un filosofo, forse sono uno scrivente. Ecco uno scrivente! Come una mia carissima amica di facebook mi aveva definito in passato. In realtà nella mia poca vita scolastica, la lingua italiana è stata un bel mistero, perché sono dislessico, e l’ho capito solo da poco. Per cui dovevo inventarmi qualcosa per iniziare e forse un venditore di incipit era un buon inizio. Se dovessi fare il venditore di professione sarei sicuramente una frana, dato che vendere non rientra nel mio curriculum vitale, al massimo posso aver fatto il venduto, perché succede che ogni tanto ti tocca vendere qualcosa di te per sentirsi più leggero.
Quest’uomo sulla panchina non si è ancora alzato e non ha ancora fatto nulla. È sempre in attesa di qualcosa che non arriva, e forse è il non arrivare quello che gli rende piacevole la vita.
E cosa ci si deve aspettare dalla vita?
Amore? Lavoro? Fortuna? E chi lo sa!
A lui le certezze non interessano più, lo hanno stancato. A lui le certezze sono innumerevoli pietre pesanti dentro uno zaino da portare in spalle e in salita. Non gli resta che la panchina e lasciare agli altri pezzi di queste pietre che sono la sua esperienza.
Ora ha solo voglia di riposare ancora un po’, per rinascere ogni giorno, ogni momento, per sentire che tutto e nulla gli appartengono, giusto quel po’ per recuperare l’unica cosa vera che è...  già… che cos’è?
Ma che cazzo ne so!

 
- Allora quando te ne vai?
- Presto!
- Allora manca poco?
- Giusto quel poco che mi trattiene ancora…


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