giovedì 1 ottobre 2015

IO

C’era un tizio che si chiamava IO. IO aveva un nome, un indirizzo; aveva un lavoro, un ideale, una religione. IO aveva una carta di credito, e che ci crediate o no, aveva anche un codice fiscale. IO aveva un amore. IO sapeva scopare. IO leggeva e si informava. L’ho conosciuto una sera che passeggiava. Aveva vestiti alla moda. IO era sicuro di essere IO, ne era certo.
- IO sono così…
Parlava da solo e si atteggiava. IO era anche un tipo che si preoccupava, che aveva paura, che si arrabbiava, IO era tutto ciò che doveva. Quando mi avvicinai, IO ebbe un sussulto, non si aspettava che ci fossi IO.
- Chi sei?
- IO.
- IO sono IO.
Chi era sto tizio? Era veramente IO?
- Senti bello, tu non puoi cambiare quello che sono IO.
Mi sembrava di conoscerlo. Lo guardai bene: IO era uno specchio pulito.
- Tu non sai chi sono IO! – mi urlò alle spalle.
Mi allontanai da IO, era solo un palcoscenico, perché quello che cercavo era lo spettacolo. Andai così lontano che diventai un altro.

- E IO?


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