giovedì 2 aprile 2015

Eravamo due barche

Eravamo due barche attaccate al porto da una corda. Galleggiavamo nel comfort e ci facevamo cullare dalle onde del mare. Ogni tanto ci venivamo incontro, ogni tanto ci allontanavamo. Ci piaceva stare legate e non abbiamo mai rischiato di affondare. Un giorno di nuvole e sole arrivò un barcone e si mise accanto. Aveva una prua niente male ma la poppa era ancora migliore. Aveva un bel portamento e le sue vele assomigliavano a chiome di sirene spostate dal vento.
- Che bellezza!
Lui si girò e ci vide.
- Arrivo dalle isole Vergini e domani parto per le Azzorre.
Rimanemmo stupite e ci dicemmo qualcosa sottovoce.
- Da dove viene?
- Non lo so. Non so manco dove parte.
Eravamo affascinate ma al contempo impaurite. Noi da lì non ci eravamo mai staccate.
- Voi che fate di solito? – chiese il barcone.
- Galleggiamo – rispondemmo all’unisono.
Arrivò la notte e ci mettemmo a dormire. Sognai di stare al largo in mezzo al mare, e mi svegliai di soprassalto, come se avessi avuto un incubo. La mia compagna era ancora nel dormiveglia dato che aveva dimenticato di prendere il sonnifero. La mattina seguente il barcone partì, con quel suo modo di andare.
- Hai visto che sicurezza?
Eravamo due barche attaccate al porto da una corda. Galleggiavamo nel comfort e ci facevamo cullare dalle onde del mare. Ogni tanto ci venivamo incontro, ogni tanto ci allontanavamo. Ci piaceva stare legate e non abbiamo mai rischiato di affondare. Un giorno ci fu un vento di merda e tagliammo corda.


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