giovedì 30 aprile 2015

Susy

- Vorrei cose semplici.
Aveva esordito così. Proponeva una storia d’amore davanti a un succo di albicocche.
- Scusa se pongo queste condizioni.
Lui rimase con la tazzina di caffè a mezza altezza. Doveva decidere se bersela. Fece roteare il contenuto perché lo zucchero non si era ancora sciolto.
- Lo so, sono diretta!
Susy era fatta così, era come lo zucchero che si deposita. Se la volevi, dovevi raccoglierla col cucchiaino. Se la volevi, dovevi essere miscelato. Lui fece il solito rito e provò a leggere il futuro. Vide macchie sulle pareti come tende appese e spazi bianchi come speranze attese. Sul fondo vide un carillon.
Posò tutto quello che aveva in mano e le prese il viso.
Quelli che passarono di lì diedero uno sguardo.

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