giovedì 19 novembre 2015

Allez les filles, au travail - En mémoire de V. S.

- Come posso andare avanti?
Una domanda alla sua coscienza in attesa di una risposta fuori dal tempo.
Che cosa la sconvolse? Che cosa turbò il suo muscolo invisibile?
Un enorme brivido sulla pelle l’avvolse, non ci fu il tempo di decidere.
Ogni pensiero venne cancellato: la musica, i sogni nella borsetta, un uomo accanto. Si voltò velocemente e andò nella direzione sbagliata, quella giusta era già occupata. La sua corsa fu goffa e il suo cuore si spostò nella gola, non ebbe il tempo di sputarlo dalla bocca. Mostrò la schiena per consegnare ai suoi occhi una speranza. Aveva sempre sostenuto che nella vita non sarebbe mai stata vigliacca, quindi, attese invano il coraggio per sostenerla. Scappò dai rumori secchi, quelle delle noci quando le schiacci. Sentì conficcarsi nella schiena pezzi di gusci, e pensò all’autunno quando i colori sono umidi e i boschi si spogliano per mostrarsi nudi. Era la stagione della caccia agli uccelli; lei cadde prima con la faccia e poi con tutti i capelli. Fece un lungo respiro per sentire i punti dolenti, erano tanti, e sorrise pensando di unirli. Si lasciò andare come una matita quando la punta si spezza.
L’ultima cosa che vide fu una bambina che disegnava se stessa.


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