sabato 21 novembre 2015

Marta

Marta è sarta.
Marta prende tutto alla lettera.
Lei cuce i buchi delle calze usando le uova.
Marta si taglia i capelli da sola.
Li taglia quadrati come dei cerchi.
La trovi allo ZAC, un locale dove si fa la musica con le forbici.
Marta usa un po’ di lacca.
Marta è russa e un polacca.
I suoi occhi sono due bottoni marrone chiaro.
Si è fidanzata con un iraniano.
Un giorno lui le disse:
- Io sono lo Scià!
E lei lo lasciò.
Beve crema di whisky perché le ricorda la seta.
Marta non ride con la bocca lo fa con la cistifellea.
Se parli troppo con lei, ci devi dare un taglio, se no ti cuce la bocca.
Marta è brava a fare corpetti da togliere il fiato.
Marta non sa fare il bucato.
Marta è nobile come un lungo vestito.
Se proprio volete colpire Marta, sorprendetela da dietro con le mani negli occhi.
- Chi sono? – le ho chiesto con la voce goffa.
- Ehi ragazzo, ce l’hai la stoffa?


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