martedì 22 dicembre 2015

Come si scopa un cortile

Come si scopa un cortile.
La prima cosa importante da fare è la scelta della scopa. Può essere larga, lunga, doppia, ma quella che è funzionale al cortile è la scopa saggina: quella con le quattro cuciture orizzontali che fissano più saldamente i mazzi e con il manico in legno coi controcazzi. La sua altezza non deve essere inferiore a 130 cm. Una volta scelta la scopa si prende la paletta e il sacco dell’immondizia, quella indifferenziata. Innanzitutto non si parte dal centro. Chi parte da lì non ha capito un cazzo, perché si troverebbe a pensare di scopare mentre in realtà sta spazzando. È essenziale capirlo subito se non si vuole solo alzare la polvere. Infatti, un’alta percentuale di presunti scopatori di cortili lo fanno male perché ci girano intorno. Ragion per cui, si deve iniziare dal cancello o dall’ingresso principale – qualcuno preferisce partire dall’ingresso secondario – fate un po’ voi come vi pare. È essenziale usare bene la scopa! Credetemi, va usata in concomitanza con la respirazione; non è importante la forza tanto meno l’oscillazione, la scopa va presa con cura e fatta andare con armonia. Quindi è indispensabile una buona postura, gambe leggermente piegate, braccia e mani che si muovono come se stessero a suonare un’arpa. La polvere va accompagnata come una pallina da golf quando è vicina alla buca, usando lievemente lo spostamento della spalla. Si può ascoltare la musica, se si vuole, ma non c’è musica migliore del fruscio costante della scopa sul cortile. Bisogna andarci piano perché chi va veloce gli tocca poi ricominciare da capo. Non fumate durante, magari dopo. Tutto il materiale va spinto come guerrieri pronti a combattere, tu sei il loro condottiero. Molto efficace l’attenzione che ci metti soprattutto nelle zone laterali, è lì che butta l’occhio l’ospite che varca il cancello quando ti viene a trovare. Quando arrivi in fondo, ovvero dove c’è il muro, ti fermi e vai agl’angoli estremi e avvicini il tutto in un luogo che chiamerai: “mucchio”. Prima di raccoglierlo, sarebbe opportuno fare un giro ulteriore con la paletta per raccogliere quello che ti è sfuggito, ma soprattutto alzare la testa e osservare con attenzione tutte le ragnatele negli angoli di porte o androni, perché ci sono sempre ragni che ti rompono i coglioni. Dopo aver raccolto il mucchio e messo nell’apposito sacchetto, ti fai una camminata intorno per sentire sulle tue suole quella sensazione di pulito, quel rumore sordo che prima era più marcato dato che calpestavi di tutto. Quando hai finito ti guardi intorno, ti metti la scopa sulle spalle, raccogli il sacco e torni in casa manco fossi babbo natale o meglio ancora la befana.

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