Appena fatta
la curva, dall’altro lato della strada, un’auto a tutta velocità invade la mia
corsia. L’impatto sembra l’unica cosa precisa. Io non ho più tempo, malgrado sia
lento, viaggio nei limiti di velocità. Rimango col volante in mano e il piede
destro fermo. Non freno. Io non ho più tempo. Lui sterza di brutto e sfiora la
mia carrozzeria e sparisce nella curva a gomito. Non riesco neanche a percepirlo
nello specchietto retrovisore. Non è mai esistito, mi dico nella mente, come
una specie di conforto. Stavo sognando. Non avuto neanche il tempo di
spaventarmi, di rendermene conto. Potevo essere accartocciato tra le lamiere e
incastrato tra il cruscotto e il sedile. Per un attimo ho pensato di
sanguinare. Invece viaggio verso casa con Bob Dylan, una serata dedicata a
Carver e una strada che attraversa la campagna.
- C’è
qualcosa che ti conforta?- Certo, l’impotenza.
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