lunedì 11 gennaio 2016

Senza neve

È un inverno senza neve, non c’è rimedio, non vuole apparire come i fantasmi nell’armadio.
– Dio non si rasa.
– Avrà finito la schiuma.
Il cielo è chiaro e pulito, luccica da quanto è spazzolato. Il silenzio notturno non è ovattato, ci vorrebbe la dinamite, ma nel cassetto tieni solo del cotone che non ti basta per curarti le ferite.
La terra è dura e avrebbe bisogno di un lenzuolo. Non sei solo, sei solo in compagnia di te stesso. Hai necessità di ascoltare quel passo, quel passo morbido, è per quello che hai cambiato le suole, se Dio vuole. Le tue orme le riconosci, forse sarebbe meglio a piedi nudi, fino a quando resisti, tanto non è molto diverso che camminare sui carboni ardenti. Se esiste la danza della pioggia ci sarà anche quella della neve. Basta sentirsi un fiocco che cade, tanto lui non si fa male, si appoggia, e se ben asciutto – cazzo – può diventare una cellula per un pupazzo.
– Domani bel tempo, soleggiato… – dice alla televisione un ciarlatano mentre tu te ne stai con una scopa, un cappello e una carota in mano.


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