Si pensa che
la crisi economica, sociale e politica sia colpa di poteri occulti che hanno
condizionato le nostre vite. Certo, la responsabilità di queste corporature di
mascalzoni e delinquenti che si spartiscono le nostre risorse c’è, però, ho
come l’impressione che lasciamo che questo accada, per un motivo che adesso
provo a spiegare tramite il mio umile e strano punto di vista.
Noto che
tutti abbiamo dei miti a cui teniamo e che idolatriamo, definendoli dei geni.
David Bowie era un trasformista, ha basato la sua vita sull’ambiguità e ancor
oggi non sappiamo dove collocarlo, anche musicalmente, soprattutto perché lui
non ci ha mai dato questa possibilità, quindi, non esiste una verità su di lui.
È questa sua scelta fuori dal comune sentire che gli ha permesso di scoprire
veramente chi fosse per poter diventare quello che tutti abbiamo ammirato. Ma
noi avremmo voluto fare una vita come quella di David Bowie? Saremmo andati in
giro per le nostre città di provincia a esporsi come faceva lui? Naturalmente
no! Certamente non è che dobbiamo tutti diventare delle rockstar, ma il nostro
obbiettivo che abbiamo nella vita è tentare di fare quello che ci piace, perché
ce lo chiede ancora quel bambino di 5 anni che siamo stati. Che vorresti fare
da grande? Era la domanda ricorrente, e noi rispondevamo immediatamente, invece
ora che siamo grandi dobbiamo pensarci per giorni o peggio per anni. Il
problema è che quando tentiamo di diventare metaforicamente dei David Bowie, c’è
un sacco di gente che ti dice di lasciare stare, che è difficile, e tentano in
ogni modo di smontartelo prendendoti anche per il culo, solo perché secondo
loro non sei credibile, quindi, non lo fai, e a quel punto senti il bisogno di
aggrapparti al mito, a chi ha avuto il coraggio, idolatrandolo o peggio disprezzandolo.
Non so se questo commento regge, e non me ne importa un ficco secco, quello che
voglio dire, in conclusione, è che noi abbiamo un problema tutto individuale
che si chiama vergogna. C’è un sacco di gente che muore ogni giorno per la
vergogna, c'è un sacco di gente che non si ama per la vergogna.
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