martedì 3 dicembre 2013

Al venditore di incipit...

Al venditore di incipit la scuola non gli piaceva. S’addormentava sempre sul banco. Resisteva al massimo un’ora di lezione e poi dormiva. Quando tornava a casa… beh, dormiva ancora. Non ci capiva un cazzo, soprattutto con le parole perché i numeri un po’ gli garbavano. Le vocali avevano qualche difetto: a, e, i, o, u… per lui non c’era differenza. Le sognava sparse per la classe come mosche fastidiose… quando dormiva. E poi il soggetto, il verbo, il complemento oggetto ma che erano? Come si disponevano? Sta di fatto che il soggetto lo capì in età matura, il verbo a catechismo e il complemento oggetto non lo sa ancora adesso. Comunque lui comprese una cosa fondamentale, la prima volta che fu bocciato alle superiori (perché lui c’è stato alle superiori!) si accorse che l’anno dopo, ripetendolo, non faceva più fatica, anzi non aveva più bisogno neanche di studiare. Questo per dire che se lo incontrate, ripetete almeno due volte quello che avete da dire così è probabile che lui vi capisca bene.
 

Al venditore di incipit piaceva molto fare la raccolta di figurine della Panini dei calciatori. Il problema vero era, che gli mancava sempre Pizzaballa e Giubertoni. Un giorno un suo compagno di giochi gli strappò davanti ai suoi occhi le figurine dei due calciatori per dispetto, dato che li aveva doppi. Lui gli diede uno schiaffone. Tornò a casa e appiciccò due Boninsegna al posto di Pizzaballa e Giubertoni... così... tanto per fare... dato che di Boninsegna ce n'era sempre bisogno.
 

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