martedì 24 dicembre 2013

Natale


Filamenti di paglia sul mio corpo umido
urlo a squarciagola il mio arrivo
respiro l’odore di bue e di asino
bevo con decisione il latte dal tuo seno.
Ho fatto un volo dall’alto superando il vento
in picchiata ho conosciuto il pianto...
la forza che c’è sulla terra
la gravità dell’avvento.
Sono nudo al vostro cospetto
il cordone ombelicale è stato tagliato
ora sono libero dall’angelo
e mi nutro del capezzolo bagnato.
Solo Dio può indicarmi la strada
io mi limito ora a piangere le pene
delle limitazioni umane indegne
ogni volta che sguainate la spada.
Non sarò buono e neanche misericordioso
io sono la fonte di quello che non conoscete
il lato oscuro
quello che non vedete.
Sono la paura
la mano che vi tiene la spalla
i vostri chiodi nelle scarpe
il salvagente che vi tiene a galla.
Quando vedrete la luce
e lo spazio di strada stretta come un capello
sarete nel posto dove io vi attendo
dove passa solamente il cammello.


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