Stavo
seduto come una candela accesa
la
mia testa era una fiamma che dondolava leggera il mio corpo era una statua in attesa
gli occhi erano chiusi tra il fuoco e la cera.
Sentii dei piedi piccoli
passi nudi sull’erba
sogni nei cassetti
di una età ancora acerba.
Poteva essere una figlia
una goccia di rugiada sulla foglia
una pelle giovane e tersa
una bambina che si era persa.
Tutto si quietò intorno
ci fu un’esile emozione
mi soffiò gentile sulla nuca
e persi il lume della ragione.
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