giovedì 29 maggio 2014

Il primo caffè del mattino


C’erano tre panchine sole nel parco, tre sole panchine. In ogni panchina c’era seduta una sola persona, tre persone sole. Un ragazzo, una ragazza e un vecchio. Stavano seduti con le braccia appoggiate allo schienale e le gambe accavallate. Si guardavano intorno, un po’ a destra e un po’ a sinistra e facevano, ogni tanto, dei lunghi respiri di solitudine. Tutti e tre sapevano che non era usuale andare a sedersi vicino a degli sconosciuti, perché era meglio non farlo di questi tempi. Ma i tempi cambiarono, nel senso che uno di loro si alzò e fece per andare via. Due passi verso la città, due lenti passi, poi si fermò, tornò indietro e decise di andare nella direzione della ragazza.
- Posso?
- Certo.
E si sedette accanto.
- Posso darti del tu?
- Sì.
- Un giorno, di tanti anni fa, venni qui a riflettere. Avevo perso ogni cosa, sai quelle cose importanti che si perdono.
- Certo.
- Facevo lunghi respiri perché il cuore mi batteva in gola e il corpo tremava perché non riusciva a sorreggere i pensieri. Avevo un sacco di mattoni in testa che pesavano e mi fermavano la circolazione nelle spalle. Non sentii più le braccia ed ebbi paura di svenire.
Il vecchio si fermò un attimo per prendere fiato, mentre la ragazza gli sorrise.
- Vedi, ragazza, dove sei seduta tu ora c’era una ragazza come te, che guardava nella tua stessa direzione, io allora avevo quasi trent’anni, e mi chiesi se lei poteva essere la speranza. Sai, non è facile, alzarsi da una panchina e andare da una sconosciuta, capisci?
- Certo, di questi tempi…
- Già!
- E cosa le disse, se non sono troppo indiscreta?
- Quello che lessi sullo schienale di questa panchina.
Lei si girò e si mise le mani sulla bocca incredula.
- Non lo avevo neanche letto.
- Quando andai da lei non sapevo proprio cosa dire, poi questa scritta mi diede una mano.
- Che successe?
- Andammo a bere un caffè.
- Tutto qua?
- No, ne bevemmo molti…
- E quindi?
- Non lo so… volevo solo dirti questo. Ora ti saluto.
Si alzò, fece un gesto di cortesia togliendosi il cappello e si allontanò.
Quello che accadde dopo non fu importante perché i due ragazzi se ne andarono senza parlarsi e senza prendere alcun caffè, mentre il vecchio, beh, quello tornò a casa.

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