mercoledì 7 maggio 2014

La lontananza


Erano nate sulle montagne, entrambe figlie di poveri margari. Furono costrette a lavorare in giovane età finendo la scuola alle elementari. Diventarono subito amiche in quanto guardiane di pecore assieme ai cani. La loro vita fu inventarsi immagini in silenzio nel cielo bianco a fare da schermo, perché a casa c’era solo disperazione. Pezzi di film tra verdi pascoli e baci rubati. Si amarono da adolescenti perché non era consentito, perché gli uomini erano maneschi. Capirono velocemente che l’abbraccio di un uomo era solo per prenderle a malo modo. Passavano le giornate a pensare come scappare da quel luogo, perché era troppo in alto per chiedere spiegazioni a Dio, Lui che passava le sue giornate a godersela probabilmente al mare. Restarono lì tutta la vita come fanno le pietre, a meno che, non le si prenda a calci - cosa che accadeva sovente - ma non così efficace da spostarle lontano. Continuarono ad amarsi di nascosto perché non conoscevano altro. Un giorno vennero due fratelli a chiederle in sposa e furono costrette a maritarsi. Restarono divise per anni a sfornare figli e a piegare la testa in segno di sottomissione. Quando i loro mariti furono andati a miglior vita e i figli in giro per il mondo, si ritrovarono sulla panchina a coccolarsi e a chiedersi il senso della vita. Il mondo era solo qualche sentiero tra le marmotte, e qualche carezza piacevole tra di loro.
- Tu hai capito che cos’è l’amore?
- L’amore è guardare le pecore brucare l’erba!
- Perché?
- Perché le povere bestie che non sono libere trovano conforto solo nel mangiare.


http://youtu.be/cgqSsWtJo_A

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