Ebbene
sì, sono una pianta. Sono incastonata nel cemento tra due panchine di solitarie
presenze. In fondo potrei essere parte del mare e di quei rilievi lontani tra nuvole
minacciose pronte a scatenarsi e a darmi un po’ di sollievo. Sono secca perché
mi tengo in forma, ogni tanto il vento muove le mie braccia e potenzia i miei
muscoli fino alle radici. Osservo qua e là la gente che si siede e si alza, che
passa e non torna. Conosco ogni loro pensiero e m'invade quello del dolore ma anche quello frivolo della leggerezza
gioiosa del bambino che corre. Ah, io me ne sto ferma qua. Vorrei spostarmi, ma
desisto, molto meglio affondare i miei piedi al centro della terra, giusto per
capire come si possa camminare sui carboni ardenti. Allora, volete dirvi
qualcosa?
- Mi scusi?- Dica!
- Posso dirle qualcosa?
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