lunedì 9 giugno 2014

Solitary man


Camminava per la strada delle panchine e delle puttane. C’era un caldo secco che si attaccava alla pelle e le sue espadrillas erano quasi consumate dall’asfalto ruvido. Nel cielo lampi in lontananza che segavano la notte, luci che volevano semplicemente prendere a pugni il buio. Aveva una sorta di lenzuolo di canapa addosso e un’altra canapa in mano. Andava per la sua strada. Un lampeggiante dietro di lui fece in modo di accompagnare i fulmini verso il bordo della strada.
- Mi scusi, dove va a quest’ora?
Erano le tre del mattino.
- Sto facendo il giro del mondo.
- Uno che fa il giro del mondo dovrebbe avere uno sponsor.
Non aveva previsto questa illuminante considerazione.
- Mi può favorire i documenti?
- Non li ho mai avuti.
- Avrà un nome…
- No!
- Una casa?
- No!
- Quindi, lei se ne va bello bello in giro vestito così, senza nulla.
- Sì!
- Non va mica bene?
- E cosa ci sarebbe di sbagliato?
- Non è normale.
- Ah, strana sta cosa…
- Perché?
- Perché quando ho attraversato il deserto non c’era gente come voi che mi faceva queste domande!

 

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