domenica 15 marzo 2015

Ferdinand and Evelin

Ferdinand disse a Evelin una sacco di bugie. Dichiarò di essere proprietario di un’officina con un paio di operai, per farle credere di essere un uomo benestante. A Evelin non fregava niente quanti soldi avesse quel tipo, a lei interessavano le sue bugie: era divertente ascoltarle. Evelin capì subito che razza di uomo aveva davanti. Un uomo che mentiva per amore.
- Le donne sanno tutto degli uomini! - le aveva detto un giorno la sua nonna quando lei era ancora piccola, solo che adesso lo aveva capito, prima non sapeva di cosa stesse parlando.
Ferdinand faceva il militare, Evelin faceva la serva.
Andavano lungo i viali alberati a baciarsi sulle panchine, un’ora, nei fine settimana. Infatti in quel periodo ci si poteva incontrare poco, dato che c’erano regole del buon costume, soprattutto per le giovani ragazze. Si sognavano tutta la settimana per sessanta minuti alla domenica. Troppo poco per consumare un amore. Un’ora era un incendio che nessun vigile del fuoco avrebbe potuto spegnere. Un giorno Ferdinand fece una cazzata e venne trasferito. Andò a salutare Evelin per l’ultima volta. Sapeva che era un poco di buono, quindi le diede un indirizzo sbagliato. Quel giorno la baciò così bene che lei due mesi dopo decise di scrivergli una cartolina. Sarà stata una serva ma non era una stupida. Mise solo il suo nome e la città di provenienza, e la spedì senza troppa aspettativa. Quella cartolina fece il giro del mondo, nel senso che passarono alcuni mesi prima che venisse recapitata nel posto giusto. Un giorno il postino suonò al campanello di una cascina in mezzo alla campagna. Ferdinand aprì la porta e si vide consegnare la missiva. C’era scritto: “Ciao, stai bene? La tua Evelin”. Quel “tua” lo fece innamorare all’istante, e la andò a prendere in capo al mondo, in un luogo distante. Il viaggio fu lungo fino al termine della notte. Bussò alla porta e si trovò lei ad aprire:
- Evelin, io vivo in una stamberga e mungo le vacche…
- Ferdinand, l’ho sempre saputo.
- Chi te l’ha detto?
- Mia nonna, quando non sapevo ancora niente.


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