domenica 2 agosto 2015

Distrazione

Quando aprì gli occhi si trovo nudo disteso su un pavimento freddo. Non ricordava più chi fosse, da dove venisse e il motivo per il quale si trovasse in quel posto. Era come se fosse venuto alla luce una seconda volta. Ma lì la luce era poca, e non c’era nulla, se non un pavimento e un cellulare a terra. La prima cosa che fece fu farsi innumerevoli domande: Chi sono? Che ci faccio qui? Dove sono? La seconda quella di alzarsi in piedi. Probabilmente qualcuno lo aveva scaraventato lì togliendogli la memoria. Ebbe una leggera paura anche perché intorno c’era solo la nebbia.
Quindi, prese l’unica cosa che c’era: il cellulare. Vide sul display un messaggio: “Chiami immediatamente”. E lo fece.
- Lei sa perché si trova qui?
- No!
- Si trova nella frazione di secondo della distrazione.
Come finì la frase gli arrivarono migliaia di immagini di tutte le volte che c’era mancato un pelo, di tutte le volte che aveva avuto un colpo di fortuna, di tutte le volte che aveva perso l’occasione.
- Ha visto?
- Ce ne sono state molte!
- Senta, risponda a questa domanda senza pensarci troppo.
- Perché?
- Perché lei potrebbe trovarsi a pilotare un aereo oppure fermo al semaforo.
C’era da dire che lui preferisse di gran lunga la seconda ipotesi.
- Cos’è la distrazione?
- Un sollievo.
E si ritrovò in macchina davanti a un semaforo rosso. Fuori pioveva a dirotto. Sentì aprire la portiera, e una ragazza completamente inzuppata d’acqua, entrò, e si sedette sul sedile accanto.
- Ciao! Ti va se ascoltiamo De Gregori?
Non attese la risposta e prese un CD dalla borsa.
- C’è un temporale… - disse ancora.
Scattò il verde, la musica partì e un colpo di fulmine mandò in frantumi il semaforo. Lei dopo lo spavento iniziò a ridere.
- Adesso non sappiamo più se restare fermi o andare.
Lui che non si accorse di nulla, partì velocemente, così veloce da decollare.


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