domenica 9 agosto 2015

Fermata dell'autobus

Scesero dai rispettivi autobus. Lei sulla corsia opposta a quella di lui. Tra loro c’era solo una strada e le strisce pedonali. A quell’ora non c’erano molte automobili. Lei era nella fase dove la giovinezza le stava ancora sulle guance e sui seni. I suoi capelli chiari erano corti e il suo profilo ricordava attrici francesi. Lui non si faceva la barba da settimane e i suoi capelli lunghi volevano evidenziare una vita passata fatta di eccessi. Il suo corpo robusto tendeva a gonfiare leggermente, per questo indossava una larga camicia di lino nera per nascondere la pancia, e se stesso dalla gente. Rimasero a guardarsi senza attraversare. La strada era vuota come la città che era partita per il mare. Il passo lo fece lui per primo e lei di conseguenza fece il suo. Quando arrivarono uno di fronte all’altra, lei prese l’iniziativa:
- Che cosa sta succedendo?
- Che cosa vuole che succeda?
- Che cosa sta dicendo?
- Che cosa vuole che dica?
Andarono avanti così a farsi domande in mezzo alla strada. Per quanto fossero assurdi i motivi, sia lei che lui continuarono questa conversazione fatta di punti interrogativi.
- Che cosa dobbiamo fare?
- Che cosa vuole che faccia?
- Perché si comporta così?
- Perché mi fa un sacco di domande?
- Perché non ha il coraggio di rispondere?
- Perché non risponde alla mie?
Erano talmente assorti e quasi ipnotizzati che non si accorsero di due autobus fermi ad attenderli a pochi centimetri da loro. Infatti i conducenti si misero a suonare il clacson per svegliarli. A quel punto si mossero e andarono nella direzione opposta da dove erano venuti, quindi, salirono rispettivamente sugli automezzi. Si videro dal finestrino e fecero un piccolo accenno di saluto con la mano. Partirono.
Si rincontrarono dieci anni dopo nella stessa cornice, lui leggermente invecchiato e più gonfio, lei leggermente sciupata e meno attrice.
- Ce l’ha una risposta adesso? – chiese lei decisa
- Mi rifà la domanda? – domandò lui con garbo.
- Che sta succedendo?
- Gli autobus oggi sono in ritardo.





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