mercoledì 29 gennaio 2014

Ci sono quelli

Ci sono quelli che fanno troppo e non è mai abbastanza
Ci sono quelli che fanno poco perché poco per volta
Ci sono quelli che fanno per raggiungere un obbiettivo
Ci sono quelli che fanno per iniziare un percorso
Ci sono quelli che fanno e fanno… e fanno...
Ci sono quelli che si aprono a ventaglio e quelli che si chiudono a riccio
Ci sono quelli che baciano ad occhi chiusi e quelli che sognano ad occhi aperti
E ci sono quelli che vincono per manifesta inferiorità.

Proprio così. Steven Bradbury vince la medaglia d’oro alle olimpiadi, in una specialità che faccio fatica a scrivere, ma dove si pattina sul ghiaccio girandoci intorno. E lui ci gira intorno rimanendo nelle retrovie, non per scelta, non per tattica ma per manifesta inferiorità. Era uno sfigato, buoni piazzamenti e niente di più, e poi un grave infortunio dove rischiò la vita. In una gara cadde in una curva e la lama del pattino di un concorrente gli aprì l’arteria femorale con perdita di 4 kg di sangue rischiando la morte per dissanguamento. 18 mesi di riabilitazione e 111 punti di sutura, roba da far smettere anche un cinghiale. Decide di partecipare sapendo che i quarti di finale per lui sono già un onorevole traguardo. Quello che accade è davvero una favola, una presa in giro alla realtà, una sorta di eventi grotteschi che portano questo ragazzo a vincere senza partecipare.
Questo avvenimento è una presa per il culo a tutte le cose fatte bene, alla preparazione minuziosa alla gara sportiva, una grassa risata alla vita e al mondo intero. Un perdente che si è fatto una pattinata come fare una passeggiata nel parco, uno di passaggio, uno che non se lo cagava nessuno. Mentre i grandi campioni si prendevano a sportellate come fanno i pessimi arrivisti, lui è passato tranquillamente come quelli che passano con una sigaretta in mano come se niente fosse, facendo anche anelli di fumo con la bocca.
Se li è fumati lentamente come fumano i capi indiani.
Lo so, sarò volgare e un po’ stronzo, ma se fossi stato io Steven Bradbury appena passato il traguardo avrei detto, girandomi, senta esitazione:
- Baciatemi il culo!
Don’t panic, We live in a beautiful world!
http://youtu.be/j3i4lsieGQc

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