Un’ora di parole e di silenzi da dedicare a voi,
al vostro incredulo sguardo.
Quanti siete? Un miliardo?
Tutti seduti come alunni in una scuola
ad aspettare me con un gesso in mano
a sporcare di bianco le lenzuola.
Prendo l’aria dei polmoni e ve la offro
Prendo il sangue nelle vene e mi ci tuffo
srotolo l’intestino in un tappeto rosso
e sfilo tra i versi dell’ultimo canto di Saffo.
Ah Giacomo, io nel pensier mi fingo
e nel mare mi affogo
nel cielo d’infinito tingo
le nuvole di filamenti d’oro.
Lascio il mio cuor a chi lo coglie
come le spose sotto mentite spoglie
un bouquet per adempiere con zelo
il mio impegno preso dal cielo.
Ah, un’ora, quindi,
per tradire la menzogna scaltra
per tramutarla in leggera onestà
come un chimico che versa tra un’ampolla e l’altra
l’essenza stessa della verità.
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