sabato 1 febbraio 2014

Click

Click.
Questo rumore arrivò da destra. Un indice, un tasto e un viso nascosto. Coglieva immagini tra gocce di pioggia di salici piangenti, trasformate in meteore di desideri da esprimere ad occhi chiusi su obiettivi non ancora raggiunti. A...veva l’assurda necessità di non perdere nulla di quello che le passava davanti, convinta che un occhio chiuso potesse vedere meglio di due aperti. Prendeva la mira come un arciere in battaglia per non sbagliare il bersaglio, dato che le frecce scoccavano come fogli bianchi ancora da sviluppare. Scrisse una storia senza parole di lampioni con orecchini, di strade con cubetti che non si scioglievano nell’acqua e di panchine stanche desiderose di essere sedotte.
Click.
- Che fa?
- Mi distraggo.
- Da cosa?
- Dalla distrazione.


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