giovedì 6 febbraio 2014

Porte aperte


Ho sfondato porte aperte come un comico di un cinema muto, un Buster Keaton col cappello in testa, ad entrare di spalla e a rotolare per terra, solo perché qualcuno ha deciso un attimo prima di girare la maniglia e di fare una scelta diversa. Si cade e si ride perché la vita è una commedia, un’interpretazione fasulla. Quello che è vero può essere solo un nascondiglio, si fa la conta attaccato ad un muro di casa dove una madre urla dal balcone il nome di suo figlio. Date pure il significato che volete ma sappiate che è solo l’inizio, un ciack si gira, milioni di vecchi film in bianconero, risate a crepapelle e lacrime di disperazione dove tutto comincia da una interruzione.

- Sai, con me sfondi una porta aperta.
- Ecco, brava. Chiudila adesso!
- Perché?
- Perché vorrei bussare e chiedere permesso.

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