venerdì 19 dicembre 2014

Chiara

Salutò l’autunno con una foto. A Chiara piace come si dispongono le foglie in quella stagione. Le sembrano ballerine stravaccate dopo molte rotazioni nell’aria. L’autunno è così, come arriva se ne va, in punta dei piedi. E Chiara lo sapeva bene. Il suo obbiettivo è sempre pronto all’abbandono naturale del suo sguardo. Sa scrutare bene quel disordine, anzi, a volte si sente attratta da tutto quello che si dispone in modo casuale. Sarà la vita che glielo impone, lei che ha sempre pensato, in fin dei conti, che il caso vuole la sua parte.
Non si sedette per non disturbarle, ma si accorse di una che stava in bilico, e pensò che la sua vita non fosse tanto diversa da quella foglia. La chiamano natura morta, ma niente di più vivo trovò in quella necessità di stare appesa. Si allontanò camminando sulle foglie e si sentì sollevata come su di un tappeto volante. Il vento freddo le prese la faccia e le spostò i capelli, e lei glielo permise. Guardò il mondo dall’alto e fece un lungo sospiro. Scattò altre foto di panorami per cartoline da spedire, poi tornò a casa come tornano gli animali domestici. Aprì la porta e si accorse di una foglia tra i capelli. La tolse con cura e la tenne tra le mani.
- Perché mi hai seguita?
- Perché sono caduta.
Era la prima volta nella sua vita che le cadeva addosso qualcosa senza farle nulla.
 

http://youtu.be/pfEcGZ4D5Y4

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