Te ne stavi lì,
sotto un cartello in divieto di sosta, e neanche un vigile che ti desse una
multa. Avevi la borsa della spesa piena di patate in un incrocio anonimo dove
passano solo ambulanze. Nessuna rimozione forzata, solo permanente continua, tu
che ti lavi sempre i capelli da sola. Pensavi a cosa mangiare per cena, e sorridevi
alla cipolla che ti fa piangere ogni volta che le levi la camicia. Pioveva e ti
sei nascosta, mentre gente correva per non inzupparsi la testa. Chissà dove
cazzo volevi andare? Sei entrata in un bar e hai bevuto qualcosa di caldo,
forse un te, nel vero senso della parola. Hai rubato delle bustine di zucchero
di canna e hai pagato con una moneta. Quando sei uscita ti sei trovata
indecisa. Non sapevi se seguire il flusso o andare controcorrente. Hai deciso
di attraversare la strada. Un’ambulanza ti ha quasi investita e ha colpito la
tua borsa della spesa mandando patate in giro per l’asfalto in discesa. Sei rimasta
immobile dallo spavento e non ti sei più mossa. Pioveva forte e migliaia di
sirene si misero a suonare l’urgenza.
- Tutto
bene? – e ti ho dato la scossa.- Eh?
Ti sei girata verso di me. Ti ho accompagnato verso il marciapiede e ti ho fatto sedere su una panchina. Sono andato a raccogliere le patate in strada e mi sono accorto che erano tutte schiacciate insieme al latte versato da due confezioni rotte. Sono tornato da te senza nulla in mano con in braccio la notte.
- Mi spiace.
- Volevo fare la purea.
- C’è mancato poco.
- Già!
E ti sei messa a piangere.
- Non piangere sul latte versato...
- No, io piango per le cipolle…
- Succede anche a me…
E ci siamo messi a ridere… e ci siamo raccontati un sacco di balle.
http://youtu.be/Y0jirlfhyz4
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