domenica 4 gennaio 2015

Seghe

In seconda media, circa, quando si fumava tutti le More dietro alla chiesetta, i miei amichetti, oltre che a tossire in continuazione, parlavano di "seghe". Io non ne sapevo ancora nulla ma ne avevo sentito parlare. Un giorno, quando dalle More passarono alle Muratti Ambassador, confessai che non me le ero ancora mai fatte. Dopo qualche minuto di sgomento generale, il capo banda, o quello che si reputava tale, mi diede delle dritte su come fare. Quella stessa notte mi feci la... prima sega. Verso le due di notte mi alzai dal letto e andai in tinello. I miei genitori e fratelli dormivano profondamente, forse. Misi una coperta sulla porta, dato che era col vetro e filtrava la luce, e poi andai verso un televisore in bianconero color arancione. Anche lì misi una coperta sulla mia testa e sopra il televisore e guardai lo strep tease. Se fossero entrati i miei in quel momento avrebbero pensato di trovare in casa un fotografo dell'inizio Novecento, dato che avevo sta testa infilata nella coperta e una mano sul baffo - perché non prendeva un accidente sta cazzo di televisione - e l'altra sull'obiettivo pronta a scattare la foto, FLASH! Comunque, non mi soffermo sui dettagli ed evito di raccontare il susseguirsi degli eventi. Il giorno dopo però, quando dissi che me l'ero fatta anche io finalmente, tutti chiesero:
- E come è stato?
- Non so... Ho sentito un rumore...
- Rumore?
- Sì, come quando viene su il caffè!

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