martedì 6 gennaio 2015

Storia di un malcapitato 2

- Orsù, dunque… chi siete voi viandante?
- (Ecco. Un altro cavaliere dalle strane sembianze). Sono un umile passeggero.
- E dove siete diretto?
- Non ho una mèta in particolare. Sentii, anni fa, una voce che mi disse di andare.
- E chi fu codesta voce?
- Non lo so. La voce interiore?
- Quindi, voi camminate senza alcuna destinazione?
- Così, come voi dite.
- Orsù, dunque… può un uomo condurre un percorso senza un progetto in cantiere? Può un uomo non avere una mappa da consultare? Chi è costui che pretende di passare sguainando la spada dell’incertezza? A ogni uomo sulla terra è stato consegnato un destino. Qual è il vostro?
- Non lo so, non lo conosco.
- Come sarebbe a dire che non lo conoscete? Ogni uomo ha un compito preciso, suvvia, non fate il presuntuoso.
- Vi state sbagliando, cavaliere, io non ho alcune pretese.
- Mentite! Sapendo di mentire. L’abbandono sul sentiero della vita non è la soluzione. Voi siete posseduto dalla presunzione. Lo colgo nei vostri occhi che desiderano amore. Ma come potete pretendere amore dall’umanità se non riconoscete l’amore per voi stesso con umiltà? Quello che voi fate è solo un tentativo maldestro. Avete lo sguardo e l’andatura di un cane bastonato quando dentro circola un serpente velenoso. Ma non vi vedete? Potreste mordere chiunque vi attraversi la strada, potreste inveire contro l’universo solo perché non vi aggrada. La presunzione è infima, si nasconde sottoterra come una talpa e sbuca fuori quando pensate di essere una colomba. Credete basti la cortesia, l’educazione, la conoscenza? No, vi sbagliate, non ne avrete mai abbastanza. È proprio quando avrete raggiunto il culmine del vostro talento che lei si presenta, sottoforma di generale applauso di riconoscenza. È il rumore dentro a quel battito di mani che risuona nelle vostre orecchie che vi tradisce. Vi pervade in tutto il vostro corpo, fino a far credere di essere onnipotente. Vi acceca, vi rende sordo e vi fa parlare una lingua di rabbia sputando sentenze, come un fuoco di un drago infuriato che pretende obbedienze. Bruciate pure ogni cosa intorno col vostro fiato da dinosauro, col vostro falso atteggiamento da eroe senza impresa, tanto tutti lo sanno che siete un Minotauro. Caro malcapitato, perché voi lo siete, vi trovate in un labirinto senza uscite, a combattere contro voi stesso quel mostro che non sapete sconfiggere, perché la spada che avete è invisibile, e non può infierire, così continuerete a farvi la guerra senza che venga versata una sola goccia di sangue. Vi state imprigionando da solo con una spina nel cuore e una catena alle caviglie. Uscite prima che potete, perché la presunzione chiude ogni passaggio sulla via della sete.
- Orsù, dunque… Voi mi dite che la presunzione è una falsa interpretazione della mente?
- No, messere. La presunzione è nella gente…
- Finitela con questa pantomima e ditemi cosa vi spinge a parlare di essa?
- Nulla. È la vostra faccia che me l’ha ricordata.
- Voi mi offendete senza motivo, cavaliere!
- Avete ragione, ma non posso far altro, dato che voi siete un malcapitato.
- Sei io sono un malcapitato, voi chi siete?
- Il vostro servo fedele.
- E da quando in qua un servo fedele parla di presunzione?
- Dall’origine del mondo.
- Voi siete il diavolo?
- Messere, vi sbagliate, sono sempre l’angelo.
 

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