sabato 7 febbraio 2015

Niente di che

Scriveva storie sulla neve. Aveva sto bastoncino in mano che usava come una penna stilografica. La sua dedizione era intensa perché era precisa. Aveva una cura maniacale con le lettere perché voleva evidenziare prima di tutto il suo stile, il suo carattere. Mi disse che d’estate di solito scrive sulla sabbia e anche sulle onde del mare. Una volta provò a scrivere nel cielo ma non ci riuscì, dato che non aveva mai trovato il punto di appoggio. Provai a leggere, ma la neve era ...fitta, e le parole scomparivano all’istante. Quindi le chiesi cosa stesse scrivendo.
- Niente di che! – mi disse.
Quel niente era troppo per me. Quindi provai a seguire i suoi passi standole a fianco. Feci molta più attenzione perché le appoggiai la mano sulla spalla e presi il suo movimento armonioso. Quindi, lessi storie incredibili che lei aveva vissuto, posti meravigliosi che lei aveva attraversato e persone fantastiche che aveva conosciuto. Rimasi sconcertato e la fissai.
- Niente di che! – continuò a dirmi.
- E tu? – mi chiese.
- Vendo incipit!
- E cosa sarebbe?
- Per ora niente di che.
Presi per andare via, quando lei mi prese per un braccio.
- Ci rivedremo?
- Certo, alla prossima nevicata.
- E se non nevicasse più?
- Non lo so, in qualche spiaggia…
- Domani vorrei riprovarci col cielo.
- Ci vorrebbe un bastoncino più lungo.
- È vero!!! Me lo cerchi tu?
- Sì, tanto non ho niente da fare.
- Credo di aver trovato il punto di appoggio…
Il giorno dopo lei non venne, e lui rimase col bastoncino in mano come un pescatore senza filo e senza amo. Poi, tirò su lo sguardo, e vide una scritta nel cielo.
“COME STAI?”
Lui ci pensò su un po’, poi rispose…
“NIENTE DI CHE”
 

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