mercoledì 8 ottobre 2014

Responsabilità

Davvero vogliamo riprenderci la vita di merda che facevamo prima? Davvero rivogliamo le catene di montaggio, le miniere, i forni di stampaggio? Davvero vogliamo riappropriarci di quelle prigioni e occuparle? Possibile che non abbiamo altre visioni migliori? Sembriamo tanti carcerati usciti a respirare un periodo d’aria e di trasformazione, che non siamo ancora in grado di vivere il cambiamento epocale che è in atto, come una grande opportunità individuale. Siamo un paese che dovrebbe innanzitutto puntare sulla logistica, sull’artigianato, sulla cultura e sul cibo, invece vogliamo continuare ad assemblare, a riempire parcheggi e a correre per timbrare la fottuta cartolina. Abbiamo così tanta ricchezza che possiamo essere veramente lo stivale che sorregge l’Europa e che la fa camminare, invece siamo un’ancora che sta nel profondo del Mediterraneo, e tiene ferma la barca, per restarci sopra fino a quando non affonda. Siamo solo in grado di galleggiare. Finché penseremo che riproporre fallimenti passati sia la soluzione, resteremo sempre un popolo di incompiuti. Finché seguiremo la competizione capitalistica, l’uguaglianza comunista, o peggio, la carità cristiana o di qualsiasi altra religione, che ci hanno solo insegnato cosa non dovremmo fare, saremo sempre immersi nella paura. Beh, io ho smesso di farmi rappresentare da qualcuno, di pregare, di partecipare, "io scelgo di assumermi", sì, io mi assumo... la piena responsabilità di me stesso. 

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